La FIS toglierà dal regolamento antidoping la norma sul divieto di utilizzo dell'ossigeno per evitare un "Luitz bis"

La FIS toglierà dal regolamento antidoping la norma sul divieto di utilizzo dell'ossigeno per evitare un 'Luitz bis'
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La FIS toglierà dal regolamento antidoping la norma sul divieto di utilizzo dell'ossigeno per evitare un "Luitz bis"

Dopo il clamoroso episodio della vittoria levata al tedesco e poi riassegnata dal CAS tre mesi più tardi, la federazione internazionale si cautela... ma l'ossigeno rimane vietato (in gara)

Stefan Luitz e il caso che esplose lo scorso mese di dicembre, quando l'inalazione di ossigeno (tra le due manches del gigante di Coppa del Mondo di Beaver Creek) da parte del tedesco portò alla squalifica dello stesso, fa ancora discutere.

A margine dei lavori conclusisi nel congresso FIS di Cavtat-Dubrovnik, infatti, l'organo internazionale aveva confermato il divieto di assumere ossigeno in zona di gara per qualsiasi competizione anche nella stagione 2019/2020.

In realtà, secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Augsburger Allgemeine (che ha interpellato la FIS in merito, senza ricevere risposta), la regola di divieto verrà tolta dalla normativa antidoping e inserita solo in quella relativa alla competizione stessa.

Va ricordato infatti che la WADA (agenzia mondiale antidoping) non vieta espressamente l'inalazione di ossigeno, pertanto la federazione internazionale si svicolerà in questo modo, per evitare altre eventuali sconfitte come quella dello scorso marzo al CAS di Losanna, quando Luitz si vide riassegnata la sua prima (e unica) vittoria in Coppa del Mondo.

L'utilizzo di apparecchiature per utilizzare ossigeno sarà quindi proibito in zona di gara (non in allenamento, ricordiamolo), ma in questo modo la FIS dovrebbe cautelarsi in caso di contestazioni e poter squalificare, nel caso, gli atleti che dovessero infrangere la regola. Basterà? Non ne siamo così sicuri...

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