Il 27 settembre 1960 la nascita di Leonardo David: 65 anni dopo, il ricordo di un talento immenso

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Riccardo Crovetti

Sci Alpinoil ricordo

Il 27 settembre 1960 la nascita di Leonardo David: 65 anni dopo, il ricordo di un talento immenso

Impossibile non ripensare in questa data all'angelo dello sci azzurro, a maggior ragione nei giorni in cui si parla tanto di sicurezza dopo l'addio a Matteo Franzoso. Riccardo Crovetti, che ha scritto un bellissimo libro su Leo: "Vorrei dirti che sono stati fatti passi da gigante, purtroppo non è così". A 18 anni, il fenomeno valdostano batté Stenmark e Mahre nello slalom di Oslo, sua prima e unica vittoria in Coppa del Mondo con il dramma di Lake Placid un mese più tardi.

Era lui il ragazzo scelto dal dio dello sci per ereditare quanto di straordinario fatto dalla Valanga Azzurra in poco meno di un decennio, quel talento innato che da Gressoney-Saint-Jean era pronto a conquistare il mondo.

Oggi sono 65 anni dalla nascita di Leonardo David, che ricordammo 7 mesi fa esatti (QUI puoi leggere il pezzo) in occasione dei quarant’anni dalla morte, avvenuta il 26 febbraio 1985 dopo 6 anni di un lungo calvario, in stato vegetativo, in seguito a quanto di crudele accadde il 3 marzo 1979 in prova a Lake Placid, nella pre olimpica di discesa cadendo a pochi metri dal traguardo.

Da quel 27 settembre 1960 in cui venne alla luce nella sua Valle d’Aosta, Leo fu un’autentica luce che irradiò il circo bianco, dominando prima la Coppa Europa per poi salire subito a ripetizione sui podi in Coppa del Mondo, cogliendo prestissimo, a soli 18 anni nel suo primo vero anno tra i “grandi”, un successo straordinario nello slalom del 7 febbraio 1979 a Oslo, se pensiamo che sul podio al suo fianco salirono Ingemar Stenmark e Phil Mahre. Poi il dramma, un mese più tardi, anticipato però dalla caduta ai tricolori di Cortina che, per i danni alla testa riportati, fu cruciale con tutte le polemiche che ne conseguirono per la gestione del ragazzo.

E se parliamo in termini assoluti di sicurezza, perché purtroppo si torna di nuovo lì dopo la morte di Matteo Franzoso, in questa giornata di ricordo ci ha pensato Riccardo Crovetti, che ha scritto lo splendido libro “Leo David: la leggenda del ragazzino campione”, a fare una riflessione. “Caro Leo, oggi è una ricorrenza speciale e come sempre ci tengo molto ad omaggiare il tuo ricordo che resterà indelebile in tutti gli appassionati come me.

Vorrei dirti che da allora sono stati fatti passi da gigante nella sicurezza degli atleti sulle piste ma purtroppo non è così. Si continua a morire di sci, ora piangiamo anche le tragiche scomparse di Matilde e Matteo ma speriamo di essere arrivati al punto di non ritorno in cui si chiederà regole più severe e controlli immediati (magari sci meno performanti), con l’obiettivo di garantire finalmente più sicurezza agli atleti”.

LA PISTA DI GRESSONEY-SAINT-JEAN DEDICATA A LEO DAVID

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