Una Mikaela Shiffrin marziana domina la prima manche dello slalom di Lenzerheide

La statunitense, fresca vincitrice insieme ad Alexis Pinturault del premio Longines Rising riservato alla miglior Under 21 e al miglior Under 23, su un percorso alla Ante Kostelić tracciata dall’allenatore di Tina Maze Mauro Pini ha preceduto di 1”57 la svedese Frida Hansdotter e di 1”70 la svedese Maria Pietilä-Holmner, quarta a 1”76 la ceca Šárka Záhrobská, quinta e sesta le austriache Kathrin Zettel e Marlies Schild, settima la norvegese Nina Løseth, ottava la svizzera Wendy Holdener, nona la svedese Emelie Wikström e decima l’austriaca Nicole Hosp. Tredicesima l’unica azzurra in gara, Chiara Costazza, che ha gareggiato con un taglio alla mano che le rendeva difficile l’abbattimento dei pali dopo essere caduta stamattina.

Una Tina Maze a dir poco indecente è scesa quasi a spazzaneve prendendo 5”65 da Shiffrin. Perché l’ha fatto? Per la tracciatura del suo allenatore che non le piaceva? Per il suo allenatore/fidanzato Andrea Massi che ha annunciato che quasi sicuramente lascerà il suo team? Perché ha litigato col mondo intero? I panni sporchi si lavano in famiglia, in questo caso in privato, e non si mettono in piazza facendo tra l’altro una figura, ripetiamo, indecente che macchia l’immagine di grandissima campionessa che ha vinto tutto. Tina dovrebbe prendere esempio da Lara Gut che poco dopo la quindicesima porta non riuscendo a stare nel tracciato si è fermata e ha fatto segno ridendo a Pini, tra l’altro suo ex allenatore, che era matto a tracciare così. Un sorriso per mascherare l’insoddisfazione è sempre meglio di un atteggiamento perennemente, permetteteci il termine, “incazzato” come quello di Tina. Ci aiguriamo che nella seconda manche ci risparmi e si risparmi un'altra figuraccia.