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Le favorite per la Coppa del Mondo di gigante femminile: tutte all'inseguimento di Mikaela Shiffrin

Mikaela Shiffrin vince il gigante di Soldeu e la coppa di specialità
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2019 Getty Images

Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Le favorite per la Coppa del Mondo di gigante femminile: tutte all'inseguimento di Mikaela Shiffrin

Quinto appuntamento per analizzare, disciplina per disciplina, la prossima stagione del circo bianco con il nostro "5+5".

La lotta per la Coppa del Mondo di gigante tra le donne, potrebbe essere una delle più interessanti in assoluto. Parliamo infatti di una specialità che ci sta regalando un livello altissimo negli ultimi anni; Mikaela Shiffrin è riuscita a coronare il suo sogno di conquistarla per la prima volta pochi mesi fa, ma alle spalle della statunitense c'è un gruppo di talenti eccezionali e tante certezze, comprese tre azzurre che inseriamo in piena lotta per il podio in ogni gara.

 

MIKA, PETRA E... TANTO ALTRO

 

1.Mikaela Shiffrin: con la bellezza di 615 punti, si è presa la sfera di cristallo 2018/19 ed è chiaramente il riferimento anche in questa specialità. Ha vinto quattro volte nella passata stagione, raggiungendo quindi la doppia cifra di successi in gare di Coppa del Mondo di gigante (10), seppur battuta al Mondiale da Vlhova e Rebensburg.

A volte dà l'impressione di avere tanto margine ancora da gestire, ma sui tracciati più filanti dove alla meravigliosa tecnica abbina la sua fisicità, ha cominciato a fare la differenza in maniera importante; è stata capace di manche stellari come la prima di Plan de Corones lo scorso gennaio, ma ormai è difficile vederla fuori dalla top 5. E' chiaro che, appena alza il piede dall'acceleratore, si può ritrovare a dover inseguire 4-5 rivali di qualità elevatissima.

 

2.Petra Vlhova: campionessa del mondo in carica, è l'atleta cresciuta maggiormente tra le porte larghe nell'ultimo anno, non a caso concludendo al 2° posto nella classifica di specialità. Ha vinto 3 volte, oltre alla perla iridata di Are, tutte nella passata stagione tra Semmering, Maribor (pari merito con Shiffrin) e Spindleruv Mlyn, e per sperare di contrastare la grande rivale proveniente dal Colorado, anche in ottica overall, dovrà innalzare ulteriormente il livello in quanto a costanza.

Ha avuto qualche piccolo problema fisico nella prima parte dell'estate, ma gli allenamenti svolti nel periodo autunnale dovrebbero portarla a Soelden già nelle condizioni di poter vincere.

 

3.Viktoria Rebensburg: se guardiamo la mole di risultati ottenuta nell'ultimo decennio, e parliamo di un'atleta che a 30 anni è ancora nel pieno della carriera, “Viki” rappresenta un riferimento assoluto per il gigante rosa.

Quattordici vittorie e trentaquattro podi in carriera nella specialità, pur non esultando dal gennaio 2018 quando s'impose a Plan de Corones; ha letteralmente perso nelle ultime porte l'oro mondiale ad Are, ma dopo aver vinto nell'ultima stagione olimpica la sua terza Coppa del Mondo (dopo quelle del 2011 e 2012), e aver zoppicato in avvio di quella 2018/19 (costringendola al 4° posto nella classifica finale di specialità), ha ritrovato completamente il suo straordinario livello che può permetterle di lottare per il poker in specialità. Dal 2009/2010, l'anno in cui vinse pure l'oro olimpico, ha sempre terminato nella top ten finale di specialità ad eccezione del 2013/14 (12esima).

 

4.Federica Brignone: gira da anni attorno a quel podio di specialità che rappresenterebbe un piccolo obiettivo, visto che la mira della tigre di La Salle è sempre quella: vincere la Coppa del Mondo di gigante, specialità nella quale è bronzo olimpico in carica (e vinse da giovanissima l'argento mondiale a Garmisch 2011) e capace di gare stellari, come in occasione dell'ultimo successo ottenuto lo scorso novembre a Killington, gara che la portò per la prima volta ad indossare il pettorale rosso di leader.

La valdostana non è riuscita a gestire, durante lo scorso inverno, una situazione che l'ha vista pian piano scendere sino al 5° posto finale nella graduatoria di specialità, piazzamento già ottenuto nel 2018 e nel 2011. Fede ha pure concluso due volte quarta, nel 2016 e nel 2017, collezionando complessivamente 5 vittorie e 19 podi. E' arrivata l'ora di portare a casa il bottino grosso, dopo aver vissuto finalmente un'estate senza problemi dal punto di vista fisico.

 

5.Tessa Worley: al contrario di tante sue rivali, la francesina bi-campionessa del mondo (2013 e 2017) ha dovuto invece svolgere una preparazione tutta in recupero, dopo l'operazione al ginocchio della scorsa primavera, resasi necessaria al termine di una stagione condizionata dalla caduta in super-g a Lake Louise.

Tessa aveva cominciato benissimo vincendo a Solden, poi non è più riuscita a mantenere il suo standard, pur piazzandosi al 3° posto con 460 punti, a -18 da Petra Vlhova. E' una certezza nonostante i tanti acciacchi a livello fisico e, pur avendo vinto “solo” una Coppa del Mondo di specialità al termine della stagione 2016/17, con 13 successi è seconda in attività alla sola Viktoria Rebensburg.

 

LE ALTRE DONNE DA PODIO

 

Classe 2001 (ed è nata il 1° dicembre...), capace di salire sul podio al decimo gigante disputato in Coppa del Mondo, con quel favoloso 2° posto alle spalle di Mikaela Shiffrin alle finali di Soldeu dello scorso marzo, pochi giorni dopo i primi punti ottenuti a Spindleruv Mlyn (16° posto) e il titolo mondiale junior conquistato in Val di Fassa. Stiamo ovviamente parlando di Alice Robinson, la fenomenale neozelandese che si candida ad affacciarsi più volte al vertice, pur dovendo ancora entrare nei primi due gruppi di merito delle liste di partenza (a Solden sarà comunque già vicina alle 15).

Wendy Holdener è reduce dalla miglior annata della sua carriera in gigante, col 7° posto finale che fa il paio con l'8° di 12 mesi prima, pur dovendo ancora conquistare il primo podio della carriera in questa specialità. Ha la costanza per non uscire dal primo gruppo, ma battere i fenomeni che si ritrova davanti in questa specialità sembra missione alquanto complicata.

A 23 anni, è attesa alla stagione della definitiva consacrazione Marta Bassino, nona nella Coppa di specialità della scorsa stagione, dopo il dodicesimo del 2017/18 e il sesto del 2016/17: la piemontese è tornata sul podio, collezionando il suo quarto podio della carriera (tutti terzi posti), a gennaio a Plan de Corones, ritrovando nei primi mesi del 2019 un livello vicino al suo top, ma le servirà un altro step per lottare costantemente per le primissime posizioni.

Chi vuole ritrovare il podio anche in gigante (ne ha conquistati 5 in assoluto) è Sofia Goggia, chiamata a risalire la china dopo una stagione persa in questa specialità e un'altra molto difficile come quella olimpica, mentre nel 2016/17 arrivò uno strepitoso 3° posto nella graduatoria finale di Coppa del Mondo. La gara iridata di Are, prima dell'uscita di scena nel finale della 2^ manche quando era possibile un risultato tra le prime 6, è già stata un segnale positivo per la bergamasca.

Infine Meta Hrovat, che mettiamo davanti ad una Ragnhild Mowinckel ancora in fase di recupero dopo l'infortunio al ginocchio dello scorso marzo; la classe '98 slovena si è piazzata 14esima nella classifica di gigante dello scorso anno, ma eccezion fatta per lo “zero” di Soldeu, nelle ultime tre prove di specialità (7° a Plan de Corones, 8° a Maribor, 5° a Spindleruv Mlyn) ha ottenuto i migliori risultati di una carriera che promette fuochi d'artificio.

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