Il tris di Lara, ma il rimpianto per la generale è grande. "Contenta di essere tornata ai miei livelli"

Una giornata agrodolce, con quel sorriso un po' “stiracchiato” anche sul palco delle premiazioni, ricevendo la sua terza sfera di cristallo di specialità.

Dopo il 2014 e il 2016, Lara Gut-Behrami ha conquistato un'altra Coppa del Mondo di super-g, per la verità già diventata aritmetica dopo la precedente gara in Val di Fassa. E così, l'obiettivo quest'oggi a Lenzerheide era solo quello di accorciare nei confronti di Petra Vlhova in ottica generale, sperando poi in un mezzo miracolo nelle gare tecniche; non è stato possibile, con la cancellazione anche del secondo appuntamento con la velocità, e già ieri la ticinese aveva avuto modo di sottolineare la disparità di calendario, sottolineando che di fatto il “coppone” non l'avrebbe perso con queste prove delle finali non disputate.

Ad ogni modo, rimane una stagione eccezionale con i due titoli mondiali di Cortina in super-g e gigante (e il bronzo in discesa) e questa Coppa del Mondo, letteralmente dominata con 4 successi (6 in totale in coppa con le due discese vinte in Val di Fassa) in 6 gare e 525 punti ottenuti sui 600 a disposizione. Al secondo posto, distante 202 lunghezze, Federica Brignone che ha anticipato di 13 pt Corinne Suter, la detentrice del trofeo che sale in questo caso sul terzo gradino del podio, dopo il secondo in discesa.

Sono ben quattro le azzurre nella top ten finale di specialità, con Bassino quarta (a quota 228 punti), Marsaglia nona con 146 e Curtoni decima con 136. “E' la mia terza volta con questa coppa e per me significa molto – ha spiegato Lara nell'intervista FIS con Giulia Candiago, dopo la premiazione – Il super-g ha sempre rappresentato qualcosa di speciale, ma in particolare sono contenta di essere tornata al livello su cui mi ero espressa negli scorsi anni.

La generale? Ho avuto la mia chance, ma pensiamo al super-g e ad aver vissuto la mia miglior stagione in questa disciplina”.