A Sestriere, sulle montagne del grande sci, Simon Yates ribalta il Giro d'Italia che parla britannico

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A Sestriere, sulle montagne del grande sci, Simon Yates ribalta il Giro d'Italia che parla britannico

La corsa rosa si è decisa oggi sul Colle delle Finestre prima di salire ai 2000 mt del Colle, dopo l'arrivo di ieri a Champoluc (dove erano presenti il padrone di casa Origone, Pellegrino, Comola e Albarello). Gianni Poncet, memoria storica di Sestriere: "Qui le prime vittorie di Alberto Tomba, anche oggi si scrive la storia".

Un Giro d’Italia con un finale da brividi, senza il terzo vincitore più giovane di sempre (85 anni dopo Fausto Coppi) e il primo messicano in assoluto, ma con la sorpresona del ribaltone firmato da Simon Yates.

Isaac Del Toro perde la maglia rosa ai 2000 metri di Sestriere, quella di domenica a Roma sarà semplicemente una passerella sulle vie della capitale per il britannico della Visma Lease a Bike, che oggi è stato in grado di fare la differenza sul Colle delle Finestre per conquistare il suo primo Giro davanti al giovanissimo messicano della UAE Emirates e all’olimpionico Richard Carapaz, con Damiano Caruso 5° e Giulio Pellizzari 6° per i colori azzurri.

Il week-end decisivo sulle montagne legate anche agli sport invernali, visto che ieri si è arrivati a Champoluc, con il tappone valdostano al quale hanno assistito anche il padrone di casa Simone Origone e altri valdostani doc come Federico Pellegrino, Marco Albarello e Samuela Comola.

Oggi la conclusione al Colle, dopo aver scalato il totem Finestre, nel sito olimpico salutato dal volo delle Frecce Tricolori prima dell’arrivo di tappa. Gianni Poncet, la memoria storica di Sestriere, intervistato in casa Rai Sport da Silvano Ploner ha parlato della lunga epopea sportiva della località piemontese, partendo appunto dalle imprese del grande ciclismo con Fausto Coppi negli anni ’50 sino all’impresa del Tour 1992 da parte di Claudio Chiappucci.

“Che dire di Alberto Tomba, ha vinto le prime due gare in Coppa del Mondo proprio qui – ha aggiunto Poncet ricordando il campionissimo bolognese, che tra l’altro può festeggiare la maglia azzurra di miglior scalatore vinta dal suo compaesano Lorenzo Fortunato, anch’egli di Castel de’ Britti – Trionfò qui in slalom e in gigante (il 27 e 29 novembre 1987, ndr), per noi un momento indimenticabile e credo per lo sci mondiale, ma soprattutto una straordinaria promozione del movimento in Italia”.

E ancora il Mondiale 1997 con il doppio oro di Deborah Compagnoni, sino ai Giochi Olimpici del 2006 e naturalmente anche i successivi appuntamenti di CdM, l’ultimo quello dello scorso febbraio con i capolavori in gigante di Federica Brignone e lo slalom firmato da Mikaela Shiffrin per il timbro n° 100. “La vittoria che più mi è rimasta impressa è quella di Antoine Deneriaz nella discesa olimpica, perché imprevista. Il rammarico certamente l’uscita in slalom di Giorgio Rocca, che aveva dominato quella stagione. I Giochi del 2006 sono stati un grande evento e spero di buon auspicio per Milano Cortina 2026”.

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