Laura Dahlmeier non ce l'ha fatta: la famiglia del biathlon piange una grande donna

Biathlon: Laura Dahlmeier tornerà in gara a Nove Mesto
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Laura Dahlmeier non ce l'ha fatta: la famiglia del biathlon piange una grande donna

E' davvero difficile dover accettare la notizia della morte di Laura Dahlmeier, annunciata ufficialmente pochi minuti fa: la campionissima tedesca è deceduta in seguito all’incidente che, lunedì scorso, è avvenuto sui monti Karakorum, in Pakistan. A 6 anni dall’addio al biathlon, piangiamo una vera donna di sport, che amava l’alpinismo in tutte le sue forme.

Fa davvero male riportare la notizia della scomparsa di Laura Dahlmeier, perché se ne va una grande donna di sport a 360 gradi, dal suo biathlon alla passione più grande, quella per l’alpinismo, che ce l’ha portata via per sempre.

Il management della fuoriclasse bavarese ha dato nel primo pomeriggio europeo il triste annuncio della morte all’agenzia tedesca DPA, a poco più di 48 ore dall’incidente avvenuto, alle ore 12.00 locali di lunedì 28 luglio, sulle montagne del Pakistan: vicina alla vetta del Laila Peak (sui monti Karakorum), attorno a quota 5700 mt, Laura e la sua compagna di cordata Marina Krauss (rimasta praticamente illesa e che ha allertato subito i soccorsi) sono state colpite da una frana.

Stando a quanto comunicato ufficialmente poco fa, “sulla base dei riscontri ottenuti durante il sorvolo in elicottero e sulla descrizione della gravità delle ferite da parte della compagna di cordata, si può supporre che Laura Dahlmeier sia morta sul colpo”. La bi campionessa olimpica è stata avvistata esanime durante le operazioni odierne di soccorso, rallentate dal maltempo delle ultime ore (dopo una parziale interruzione nella serata di ieri): “Recuperare il corpo è troppo rischioso per i soccorritori, date le attuali difficili condizioni, con la caduta di massi e il cambiamento a livello meteorologico sul Laila Peak”, hanno comunicato dal Pakistan, con la stessa famiglia che ha aggiunto come la volontà di Laura sia stata sempre quella che, in caso di incidenti, il suo corpo non venisse recuperato mettendo a rischio altre vite umane. Per tentare di salvarle la vita, si era mobilitato nelle scorse ore un team internazionale di alpinisti di altissimo livello.

Dahlmeier avrebbe compiuto 32 anni tra poche settimane (il prossimo 22 agosto), era una guida alpina e membro del soccorso alpino di grande esperienza, lei che dopo il ritiro dal biathlon avvenuto nel 2019 si è gettata con anima e cuore nel suo grande amore rappresentato dalle arrampicate in montagna.

Nel suo eccezionale palmares, nonostante il ritiro a 26 anni ancora da compiere (proprio come Magdalena Neuner, dalla quale aveva ereditato il ruolo di faro della nazionale tedesca), i due titoli olimpici di PyeongChang 2018 tra Sprint e Inseguimento, la bellezza di sette ori mondiali e la sfera di cristallo riportata in Germania (5 anni dopo Neuner, nativa di Garmisch-Partenkirchen come lei) al termine della stagione 2016/17.

Più di tutto, rimarrà il suo fantastico sorriso e una dose di umiltà, da campionissima con pochi eguali, che traspariva sotto ogni punto di vista.

La federazione tedesca di biathlon ha scritto: “Non è stata solo una delle atlete di maggior successo nella storia della nostra Associazione, ma anche una persona straordinaria, piena di gioia, coraggio e calore umano, dentro e fuori dalle piste”.

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