La federazione norge sulla morte di Bakken: "Non conosciamo le circostanze relative all'utilizzo della maschera per l'ossigeno"

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La federazione norge sulla morte di Bakken: "Non conosciamo le circostanze relative all'utilizzo della maschera per l'ossigeno"

I primi passi dell'inchiesta sulla tragica scomparsa del biatleta norvegese, avvenuta martedì 23 dicembre a Lavazé. Sivert stava utilizzando una maschera per l'ossigeno in modo da simulare gli effetti dell'altitudine, la nota federale e l'autopsia che verrà effettuata nei prossimi giorni in Italia.

Sono trascorsi due giorni dalla notizia della morte di Sivert Bakken, con il ritrovamento del corpo avvenuto nella mattinata di martedì 23 dicembre, in una stanza di albergo a Passo di Lavazé, dove il biatleta norvegese si stava allenando, assieme ad alcuni compagni di squadra tra cui il leader della classifica di CdM, Johan-Olav Botn, con lo stesso Tommaso Giacomel (QUI le parole del leader azzurro dopo quanto accaduto) che in quella giornata sarebbe tornato sulla neve assieme al collega e amico.

Dai primi passi dell’inchiesta, è subito emerso come Bakken stesse utilizzando una maschera per limitare l’assunzione di ossigeno, pratica che simula gli effetti dell’altitudine, con la stessa Norwegian Biathlon Association che ha spiegato come non sia “attualmente a conoscenza delle circostanze relative all’acquisizione e all’utilizzo di questa maschera da parte di Sivert. Stiamo collaborando pienamente con la polizia in Italia”.

Solo nei prossimi giorni, nel nostro paese verrà effettuata l’autopsia, con la segretaria generale ad interim della federazione, Emilie Nordskar, che ha aggiunto come “questa sia una situazione tragica con molti interrogativi irrisolti. I nostri pensieri vanno innanzitutto alla famiglia e agli amici più cari di Sivert, che stanno attraversando un periodo molto difficile nel bel mezzo del periodo natalizio”.

Va ricordato che il 27enne scandinavo, campione olimpico giovanile e vincitore della Coppa del Mondo di Mass Start nel 2022, portando a casa il suo unico successo nella stessa specialità alle finali di Oslo-Holmenkollen per conquistare la sfera di cristallo, fu costretto a fermarsi proprio nel momento migliore della carriera, a causa di una pericardite che lo stesso Bakken attribuì alla terza dose del vaccino anti Covid, rimanendo ai box per quasi due anni, prima del rientro nel 2024/25 e poi, a livello di Coppa del Mondo, la rinascita sportiva all’inizio di questo inverno.

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