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Olimpiadi 2026: il progetto di Calgary

Olimpiadi 2026: il progetto di Calgary
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Olimpiadi 2026: il progetto di Calgary

In attesa della formalizzazione dell'invito del CIO a procedere con la candidatura per ospitare i Giochi Invernali del 2026, andiamo alla scoperta dei progetti delle avversarie di Milano-Cortina. Dopo avere approfondito la situazione di Stoccolma, analizziamo in dettaglio Calgary.

IL GIUDIZIO DEL CIO

Calgary "respira l'eredità dei Giochi del 1988 e può fare un uso ottimale dei luoghi esistenti per il 2026. Calgary vanta una preziosa esperienza e competenza nell'ospitare le competizioni di sport invernali e altri eventi importanti. La città, la provincia e la sua popolazione hanno un profondo amore e affinità per gli sport invernali. In dialogo e collaborazione con il CIO, Calgary ha sviluppato un concetto e una visione di Giochi che si adattano alla nuova era dell'Agenda Olimpica 2020 e soddisfano gli obiettivi a lungo termine della città".

LA STORIA DEL PROGETTO

E' nel mese di settembre del 2015 che per la prima volta il sindaco di Calgary ha annunciato che un gruppo di studio stava lavorando verso una candidatura per le Olimpiadi del 2026. Nove mesi dopo il consiglio comunale ha finanziato una fase di esplorazione che nei primi mesi del 2018 ha portato a un voto favorevole alla continuazione delle attività mentre i governi dell'Alberta e centrale e il Comitato Olimpico nazionale hanno garantito il loro supporto. Se il progetto appare blindato dal punto di vista istituzionale, non riesce a sfondare tra gli abitanti di Calgary dove solo poco più del 50% è favorevole alla candidatura e dove è cresciuto nei mesi il movimento NoCalgaryOlympics che si oppone per i costi e la poca chiarezza percepita nello sviluppo della candidatura da parte della città. Il 13 novembre 2018 si svolgerà una consultazione tra i cittadini per misurare il polso alla città e orientare le decisioni future.

LE SEDI DI GARA

Ristrutturare gli impianti esistenti, spesso costruiti per i Giochi del 1988, e limitare le nuove costruzioni è la parola d'ordine del progetto di Calgary che si articola su 3 cluster cittadini e le località montane che diventarono famose in occasione delle edizioni precedenti.

Sarà ancora Nakiska, come 30 anni fa quando Alberto Tomba doppiò gli Ori di Gigante e Slalom, a ospitare le gare di Sci Alpino alle quali si aggiungeranno le prove di Boardercross e di Ski Cross mentre il Canmore Nordic Centre rinnoverà l'ospitalità per le gare di Sci di Fondo e di Biathlon, la cui Coppa del Mondo ritornerà dopo tre anni a calcare i percorsi. Se le due località dell'Alberta sono a meno di 90 minuti da Calgary, la volontà di risparmiare 50 milioni di dollari e di evitare una "morte" precoce come avvenuto per il Trampolino dell'Olympic Park del 1988 dove solo gli impianti più piccoli ancora sono utilizzati ha portato ad inserire nella candidatura la lontanissima Whistler Mountain, utilizzata nei Giochi di Vancouver 2010, per le gare di Salto con gli Sci e di Combinata Nordica. Saranno necessarie almeno 4 ore tra volo e tragitto da Vancouver alla località montana per muoversi tra la sede dei Giochi e la Columbia Britannica.

Le altre gare del programma dello Snowboard e del Freestyle saranno ospitate dal WinSport's Canada Olympic Park, una delle eredità più importanti lasciate dall'edizione del 1988 alla città di Calgary. Nella stessa area è collocata la pista per le gare di Bob, Skeleton e Slittino che nel 2021 ospiterà per la quarta volta i Campionati Mondiali di quest'ultima disciplina e che è abituale sede di prove di Coppa del Mondo.

Il Mac Mahon Stadium, costruito nel 1960 e sede della squadra di football americano dell'Università di Calgary, ospiterà come trent'anni fa le cerimonie di apertura e chiusura dopo un makeup che lo porterebbe dall'attuale capienza di 29.000 spettatori a 40.000 nel cluster di Foothills, cuore pulsante dell'attività sportiva dei Giochi. Nella stessa area sorge l'Oval per il Pattinaggio di Velocità, riconosciuto tra le piste più veloci del panorama di Coppa del Mondo e il progetto prevede la costruzione di due nuovi impianti. Il Multi-Sport Complex, già previsto nei piani di sviluppo della città, prevede tra gli altri, un palazzo del ghiaccio da 10.000 spettatori che ospiterà Pattinaggio di Figura e Short Track mentre la Community Arena con una capienza di 6.000 persone potrà essere la seconda sede del torneo di Hockey che vivrà i suoi momenti topici alla Saddledome Arena.

Costruita negli anni ottanta per la concomitanza dell'arrivo in città della franchigia NHL dei Calgary Flames e della scelta come città ospitante dei Giochi del 1988, quest'impianto offre 19.000 posti a sedere e sarà l'unica sede di gara dello Stampede Park cluster, sede della Medals Plaza, del Villaggio Olimpico principale e dei media centre.


PRO E CONTRO SECONDO GAMESBIDS

Robert Livingstone, il fondatore di Gamesbids.com (sito internet di riferimento per l'analisi delle candidature olimpiche), sottolinea i punti a favore di Calgary nella corsa per la scelta finale: "E' un progetto ben strutturato e maturo sul quale si lavora ormai da quasi tre anni, molto più che per le altre candidature in campo. Vi è molta fiducia, gli impianti già esistono e devono solo essere ristrutturati ed è forte l'opportunità di ridare vigore, senza costruire cimiteri di elefanti, all'eredità olimpica generata nel 1988".

I contro risiedono soprattutto nell'opposizione rappresentata dal movimento No Calgary che sta mobilitando tutte le sue forze in vista del referendum del 13 novembre, una consultazione dei cittadini della città dell'Alberta il cui risultato non sarà vincolante ma sicuramente, soprattutto in caso di netta vittoria di un campo o dell'altro, orienterà la decisione finale e nel numero di Olimpiadi assegnate al Canada negli ultimi 30 anni. In campo Invernale dopo Calgary 1988 e Vancouver 2010 ci sarebbe Calgary 2026 e, considerando anche l'edizione estiva di Montreal 1976 sarebbero quattro Olimpiadi in 50 anni, forse troppe per i criteri geo-politici del CIO. 

 

 

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