Slopestyle freeski, azzurri verso Stubai. Donaggio si racconta: "Mi piace disegnare nell'aria"

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Freestylecoppa del mondo 2022/23

Slopestyle freeski, azzurri verso Stubai. Donaggio si racconta: "Mi piace disegnare nell'aria"

Il prossimo week-end la seconda tappa di Coppa del Mondo. Monteleone sarà al fianco del veneziano, già grande protagonista a Chur e... artista mancato.

Saranno due gli azzurri dello slopestyle freeski protagonisti, venerdì 18 e sabato 19 novembre, dell'evento di Coppa del Mondo ospitato da Stubai. Sulle nevi austriache, a quasi un mese dall'apertura di Chur, secondo appuntamento del massimo circuito e saranno Leonardo Donaggio, già ottavo in Svizzera all'esordio, e un altro giovanissimo come René Monteleone, scelti dal direttore tecnico della nazionale, Bartolomeo Pala, in accordo con il responsabile di settore Valentino Mori.

Donaggio è il punto di riferimento del freestyle azzurro, è sufficiente pensare a quanto combinato dal classe 2003 veneziano alla sua prima Olimpiade, con un favoloso 5° posto (nel big air), e già da Chur, con il miglior piazzamento della sua giovanissima carriera in CdM, è cominciata la stagione della possibile consacrazione.

Leo è l'artista italiano del movimento nazionale, capace di disegnare nei trick del big air e dello slopestyle immaginarie opere d'arte, lui figlio di un designer a 360 gradi e che da Venezia va alla conquista del mondo sugli sci... per aria. Nasce da snowboarder come il fratello, “a due anni già sulla neve, manco camminavo e sono andato a sciare dai miei nonni”. Un giorno vede il video di un ragazzino americano che faceva freestyle: “Mi sono detto ok, dalla prossima stagione inizio anch'io”.

Così Leo ha fatto: “Sono entrato in un club, poi ho iniziato con la Coppa Italia dove vincevo spesso, mentre nel 2017 sono approdato in squadra B continuando con la Coppa Italia. Tre anni fa, dopo aver vinto la Coppa Europa generale, sono entrato in squadra Coppa del Mondo”.

Con una filosofia speciale: “Quando salto – spiega ancora il campioncino veneziano - mi sembra di avere la possibilità di disegnare nell'aria e quindi mi immedesimo in un pennello, la tela è l'aria e io faccio acrobazie e disegno quello che faccio. Naturalmente mi immagino di creare un'opera d'arte, anche se rimane per pochi istanti, pochi secondi, che trasferiscono emozioni. La mia disciplina è un'elaborazione dello sci alpino, attraverso l'introduzione di salti o di ringhiere dove si scivola sopra svolgendo figure coreografiche, ossia i Trick.

Nello slopestyle facciamo le acrobazie sia sui Rail, le ringhiere, che sui salti, come il prossimo week-end nello “Stubai Zoo”, mentre il Big Air è la gara che si svolge su un solo salto. Moltissimi dei quadri di mio padre sono ispirati a me e mio fratello, siamo sempre nella sua testa. A Londra e New York, dove mio padre ha esposto, ci sono sempre anche io”.

Donaggio è una personalità eclettica, artistica, buono e generoso e al tempo stesso molto determinato, ma soprattutto molto “stiloso”. “Il Big Air al momento è la specialità nella quale vado meglio, però il mio obiettivo è diventare molto forte e solido in Slopestyle che è quello più difficile, dove c'è più margine di errore avendo più cose da fare. I trick sono una vastità, ognuno li fa con il proprio stile, che è ciò che conta di più nel giudizio”.

Faccio sembrare quello che eseguo abbastanza semplice, il che porta molto spesso i giudici a darmi un bel punteggio. Io personalmente sono ispirato da mio padre, ci ispiriamo a vicenda e mi piacerebbe che il mondo dello sport e dell'arte trovassero sinergie da raccontare”.

E ora si punta dritti al primo podio in Coppa del Mondo: “Devo migliorare la costanza, soprattutto nelle gare di Slopestyle, dove tendo a sbagliare sui rails. Per fare questo ci vuole molto allenamento e anche un approccio mentale per affinare il processo. Ci vuole, come in ogni sport, tanto allenamento, tanta dedizione, anche nella visualizzazione dei trick”.

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