Tomba e Brignone la pensano allo stesso modo: "Non riaprire gli impianti sarebbe devastante"

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Turismoparola ai campioni

Tomba e Brignone la pensano allo stesso modo: "Non riaprire gli impianti sarebbe devastante"

Le dichiarazioni rilasciate all'ANSA da parte dei grandi campioni azzurri, dopo le mille voci su una probabile chiusura anche nel periodo natalizio. Albertone: "Siamo lo sport più sicuro".

Le voci di coloro che sono un simbolo dello sci e del mondo della neve, sempre più al centro dell'attenzione per quanto riguarda la chiusura degli impianti di risalita, a quanto pare, anche per le prossime settimane e almeno sino al nuovo anno.

Parliamo di Alberto Tomba e Federica Brignone, intercettati dall'ANSA per avere un parere in merito a quella che sarebbe la decisione governativa di non riaprire per il periodo natalizio. Un giudizio netto, a partire da quello del fuoriclasse bolognese: “Lo sci è per eccellenza sport all'aperto ed individuale - le parole di Albertone - In più, visto come ci si veste quando si va a sciare, non è davvero un problema di mascherine, perché già ora si usano normalmente protezioni della bocca e del viso.

E sciando neppure c'è un problema di distanziamento; dove c'è una seggiovia a due o tre posti si va da soli, se è da cinque si va in tre. E si possono benissimo diminuire e segnare anche i posti sulle cabinovie: non c'è dunque problema a mantenere il distanziamento sugli impianti. Il problema è, semmai, quello dell'apres ski e dei rifugi dove si va a bere e mangiare qualcosa dopo una sciata – ha concluso il bolognese - ma anche in questo caso, come avviene nei ristoranti, si può limitare gli accessi, con mascherina e distanziamento obbligatori”.

Per Federica Brignone, la riapertura “permetterebbe alle famiglie e ai ragazzi di stare all'aria aperta, facendo nel rispetto delle regole uno sport che non è pericoloso, che permette di stare a distanza perché nello sci è difficile starsi addosso.

Sì, credo sia davvero importante che gli impianti aprano - ha aggiunto la valdostana - e questo perché oltre a consentire di fare uno sport all'aperto, serve soprattutto per l'intero settore: si rischia altrimenti che le stazioni cadano in una crisi senza fine. Tante già fanno fatica ad arrivare a fine stagione, a pareggiare i conti e Natale fa la grossa fetta. Lo stop a Natale sarebbe un danno irreparabile”.

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