Arosa era un mare colorato di maglia questo inverno: panchine, ringhiere, cartelli, cancelli, tapparelle, bottiglie, lampade, persino una cabinovia completa degli impianti sciistici. Qualsiasi oggetto nel villaggio di montagna svizzero ha avuto durante i mesi freddi un vestito di lana caldo.
Ma dietro questo universo di colori non c'era una costosa campagna di marketing, ma l'idea e il divertimento di una sola donna: Christine Schawalder, che ha messo a frutto la sua grande passione per il lavoraro a maglia e soprattutto ha contagiato più di 60 donne nel villaggio con la sua stessa passione.
Decine di donne hanno lavorato al progetto di Christine e durante l'inverno sono stati lavorati oltre 313 kg di lana.
Parte di questa lana è arrivata da tutta la Svizzera, tramite donazioni e forniture spontanee. Ad Arosa l'attività di lavoro a maglia "si è diffusa come un virus" e ha avuto anche un importante componente sociale: ogni due settimane, le donne si incontrano per un "lavoro a maglia e cafe". La partecipante più giovane non aveva ancora dieci anni, mentre la più anziana aveva 88 anni.
Con l'arrivo della bella stagione in freddo abbandonerà Arosa ma i colori dei lavori a maglia resteranno per essere ammirati dai turisti!










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Lana graffiti in Arosa [credit: Strick-Graffiti]
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