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De Chiesa parla chiaro su Vinatzer: "Deve cambiare assetto, altrimenti sarà destinato a più bassi che alti"

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De Chiesa parla chiaro su Vinatzer: "Deve cambiare assetto, altrimenti sarà destinato a più bassi che alti"

Nel corso dell'ultima puntata di "Ghiaccio Verde" su NEVEITALIA, la voce dello sci ha analizzato quanto accaduto agli azzurri nei deludenti slalom di Campiglio e Courchevel. "I giovani, Mondinelli e Barbera, ci fanno sperare anche se la strada per loro è lunghissima. La delusione per Alex è stata enorme ma non deve lasciare il gigante, anzi...".

Due gare a dir poco sotto le attese, per gli specialisti azzurri dei pali stretti nelle notturne di Courchevel prima e Madonna di Campiglio poi. E' stato il tema principale del nostro approfondimento settimanale con Paolo De Chiesa, nel salotto di “Ghiaccio Verde” condotto da Alessandro Genuzio (QUI si trova la puntata completa).

Lo slalom della 3Tre, in particolare, non è proprio andato giù all'ex alfiere della Valanga Azzurra che proprio sul Canalone Miramonti ha conquistato il suo primo podio, straordinario 2° ad un soffio da Stenmark nell'edizione del 1974. “Sì, avevo molte aspettative e la delusione è grandissima, parliamoci chiaro – ci ha detto De Chiesa riferendosi alla sfida di venerdì a Campiglio in chiave Italia - Avevo visto Vinatzer sciare bene in allenamento, inoltre aveva fatto bene in gigante con tre risultati consecutivi a punti, un appoggio importante anche a livello psicologico verso la sua specialità preferita. Sia chiaro, il lavoro tra le porte larghe è propedeutico a tutto, il gigante è la matrice e sono d'accordissimo che Alex lo faccia. Guardate solo quanto aiuta la Goggia...

Lui è veloce, guardiamo pure la 1^ manche della 3Tre: fino a metà era davanti anche al leader Noel (Vinatzer aveva 7 centesimi di vantaggio all'attacco del muro), poi lui ha detto di non aver tirato troppo sul muro, mentre io penso che l'abbia approcciato all'attacco, ma con la sua posizione eretta è sempre incline ad arretramenti improvvisi. Se non sono stati troppo gravi sul ripido, arrivando in fondo sul penultimo dosso non è più riuscito a coprire con le spalle e lo sci gli è partito. Si è piantato e ha lasciato un altro mezzo secondo. Nella 2^ manche era già in crisi sui primi due dossi, il motivo è sempre il solito tecnicamente e c'è qualcosa da registrare, perchè se non metti a posto queste componenti puoi fare una manche della vita al massimo, già due nella stessa gara è difficilissimo.

Simone Del Dio è un allenatore bravissimo e dovranno lavorare ancora: o cambia questo assetto, anche se il suo modo di sciare è quello, oppure Alex dovrà comunque migliorarlo e controllarlo. In caso contrario, sarà destinato a questo andamento di prestazioni e risultati”.

Sugli altri azzurri, nessuno a punti nella notte trentina: “Razzoli era influenzato e farà 40 anni il prossimo anno, inoltre i pettorali sono alti e può allenarsi poco. Sono passate altre due stagioni da quella bellissima del podio di Wengen e la medaglia olimpica sfiorata, nel mezzo ha avuto altri problemi fisici. Io farò sempre il tifo per lui perchè ha passione e ci crede, ma è durissima.

Gross ha l'età di Ryding, magari un podio potrà farlo ancora, lui che in coppa ha pure vinto, se parliamo di Campiglio la sua 2^ manche era stata anche buona fino alla scivolata sul muro. Kastlunger si sarebbe qualificato bene, peccato per l'uscita, mi è piaciuto Barbera che era praticamrnte all'esordio, dopo aver corso di diritto alle finali dello scorso marzo. Peccato l'errore sul dosso come Vinatzer, si agita troppo con le braccia ma sul muro è stato davvero bravo. Per lui cogliamo le cose positive, anche se la strada da campione del mondo jr ad emergere in coppa è lunghissima”.

Sul settore femminile le attese erano minori, nonostante il fantastico 5° posto di Rossetti a Killington, nell'ultimo appuntamento prima di Courchevel dove nessuna delle otto italiane al via ha colto la zona punti. “Peccato per la Mondinelli, a 3 decimi dalla sua prima qualificazione (alla terza gara in CdM, ndr), ha sciato bene. In generale, abbiamo una squadra in bilico, non è solida e concreta quindi può capitare di rimanere a secco come a Courchevel.

Sì, abbiamo ragazze che possono fare bene di tanto in tanto, nelle 15 o magari anche in top 10, ma siamo deboli in slalom. Brignone in gara in questa specialità a Lienz? Non so se lo faccia perchè potrebbe fare un pensiero alla Coppa del Mondo, sulla carta non c'è storia con la Shiffrin, lo dico sempre. Poi non si sa mai cosa può accadere, certo ho visto Federica sciare a Courmayeur in questi giorni, anche in slalom, e tra l'altro ha fatto una sfida col fratello vinta da... Davide, con Rulfi che aveva il cronometro in mano.

Vediamo intanto di centrare la qualificazione per lei a Lienz, il sogno è la prima top ten della carriera per emulare almeno in parte mamma Ninna Quario...”.

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