Re Odermatt, prima settimana in Cile con i compagni del team di gigante sulle nevi di El Colorado

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Re Odermatt, prima settimana in Cile con i compagni del team di gigante sulle nevi di El Colorado

Il vincitore delle ultime quattro Coppe del Mondo al lavoro con la nazionale sulle nevi sudamericane, con un imprevisto (risolto nell'arco di poco più di 48 ore) legato agli sci raccontato dal "Blick". Gli slalomisti di Joris, impegnati nel lungo raduno in Nuova Zelanda, si spostano da Treble Cone a Ohau.

Per Marco Odermatt, la stagione nella quale andare alla ricerca di altri trionfi olimpici (dopo il gigante d’oro a Pechino 2022) e della quinta sfera di cristallo consecutiva, è cominciata nel cuore di agosto da “casa”; ovvero sulle nevi di Zermatt.

Dalla scorsa settimana, ecco poi il lungo viaggio direzione Sudamerica, per cominciare dal blocco di lavoro con i compagni del team dei gigantisti nella stazione di El Colorado. Come hanno raccontato i colleghi del “Blick”, proprio all’arrivo a Santiago del Cile è emersa una problematica che avrebbe potuto complicare parecchio i piani di allenamento, almeno nei primi giorni, anche dell’asso nidvaldese.

Le autorità doganali cilene hanno bloccato 30 paia di sci, a quanto pare senza una reale motivazione; l’allenatore responsabile della squadra svizzera, Tom Stauffer, ha raccontato che “siamo stati informati di tornare all’aeroporto solo il lunedì successivo (tre giorni dopo l’arrivo della nazionale rossocrociata, ndr) e forse avremmo potuto ritirare il materiale”.

Con la preoccupazione che le cose sarebbero potute andare non esattamente nel verso giusto, Stauffer ha contattato Ivo Zihlmann, uno dei più importanti membri dello Stoeckli Racing Team, con il marchio che segue “Odi” sin da inizio carriera che si è subito attivato. E’ accaduto quindi che lo stesso Zihlmann (che segue in particolare il lavoro del campionissimo di Buochs relativamente al settore velocità) è stato incaricato di portare sei paia di sci di riserva, volando già sabato sera da Zurigo (via Amsterdam) a Santiago, circa 21 ore di viaggio.

La trasferta “aggiuntiva” è stata pressoché inutile, visto che poche ore più tardi le autorità hanno regolarmente consegnato l’attrezzatura, ma proprio Odermatt ci ha tenuto a ringraziare i suoi responsabili tecnici: “Uno sforzo enorme che dimostra come non si lasci nulla al caso, Ivo e l’intero team Stoeckli sono stati straordinari”.

Dall’altra parte del mondo, nel frattempo, è già cominciato ormai da metà agosto il lungo camp degli slalomisti elvetici, guidati da coach Matteo Joris sulle nevi neozelandesi: per l’iridato Meillard, Yule, Nef, Rochat e Aerni, tanto lavoro di qualità (dagli stessi atleti, le condizioni sono state definite sinora ottimali) nei comprensori dell’Isola del Sud, spostandosi negli ultimi giorni da Treble Cone a Ohau per continuare la preparazione.

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