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Il fenomeno non è solo Odermatt, inaudito questo Sarrazin: "Non esiste la gara perfetta, ma questo giorno lo è"

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Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Il fenomeno non è solo Odermatt, inaudito questo Sarrazin: "Non esiste la gara perfetta, ma questo giorno lo è"

Il nuovo duello sulla Streif, tra coloro che stanno dominando la stagione della velocità, ha visto imporsi ancora il transalpino (e che prova di squadra della Francia), straripante con quasi un secondo di margine su "Odi", che non ha nascosto la delusione per non aver ancora conquistato la classica per eccellenza. Neumayer, 12° e al miglior risultato della carriera dopo mille infortuni, annuncia a sorpresa l'addio allo sci proprio dopo la sfida di Kitz.

Senza Aleksander Aamodt Kilde, la sensazione della vigilia per le due discese di Kitzbuehel era quella che Marco Odermatt e Cyprien Sarrazin si sarebbero probabilmente giocati le vittorie sulla Streif, ma certo con meno margine rispetto ai rivali se confrontato a quanto successo a Wengen.

Così è stato venerdì, con un fantastico Florian Schieder a soli 5 centesimi dal transalpino, al quale L'Equipe ha dedicato la copertina per aver riportato la gara per eccellenza in Francia, 27 anni dopo Luc Alphand. Ora chissà cosa si inventeranno, visto che il sabato di Kitz ha visto il classe '94 di Gap superarsi, dominando in maniera impressionante gara-1, con 91 centesimi rifilati a Odermatt mentre Paris ha concluso 3° a 1”44.

Quarta vittoria nell'annata dell'esplosione, secondo posto nella graduatoria di discesa a soli 6 pt da Odermatt, a capo di una squadra, l'Equipe de France, favolosa con Muzaton 5°, Giezendanner 7° e Allegre 9°. “Una sensazione incredibile provata in pista e poi all'arrivo – le parole di Sarrazin nell'intervista concessa a SRF Sport – Un altro risultato perfetto per me, forse un po' meno per Marco, ma non esiste la gara perfetta. Oggi, però, è il giorno perfetto”.

Questa volta, Marco Odermatt non ha nascosto la sua delusione per un 2° posto che, dopo la doppietta in discesa a Wengen, non basta più al fuoriclasse elvetico e padrone assoluto della generale, che avrebbe tanto voluto il primo hurrà nel tempio tirolese. Terzo ieri, oggi nulla ha potuto contro il fenomenale francese, anche se forse il 26enne di Buochs ha pensato, dopo aver tagliato la linea del traguardo con 1”31 di margine su Cochran-Siegle (4° ieri, oggi fuori dai 15), di potercela fare. Subito dopo, è partito Sarrazin e il sogno si è infranto: “Tutto era ideale oggi, ero ansioso di vincere – ha confessato il campione nativo del Canton Nidvaldo – Sono un po' deluso perché ho perso la gara praticamente già in alto, ma non devo dimenticare che ho vinto la prima discesa in coppa solo una settimana fa, quindi un successo oggi probabilmente sarebbe stato aspettarsi troppo”.

L'Austria, dopo 7 discese sulle 11 in calendario, è ancora a secco di podi (non accadeva dal 1967) e oggi ha sperato, con il 4° posto di Babinsky e il 6° di Kriechmayr, ma c'è un piazzamento speciale in seno al Wunderteam: Christopher Neumayer, gran talento tormentato dagli infortuni, che ha disputato appena 6 gare di CdM negli ultimi 3 anni, si è conquistato un pettorale con ottime prove e oggi, col 12° finale, è arrivato dove mai prima nel massimo circuito.

Ebbene, al termine della fatica sulla Streif ha annunciato la chiusura della carriera, a 31 anni. Nel giorno dell'addio di Thomas Dressen, anticipato giovedì pomeriggio in conferenza stampa, un'altra sorpresa. In pieno stile Kitzbuehel, il tempio della velocità.

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