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La rinascita di Elena Curtoni, con Bansko nel destino e ora una convinzione diversa

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2020 Getty Images

Sci Alpinocampionesse azzurre

La rinascita di Elena Curtoni, con Bansko nel destino e ora una convinzione diversa

La valtellinese, reduce dal primo successo in Coppa del Mondo, può avviare una seconda fase della carriera con tanti obiettivi davanti.

La stagione 2019/2020 è stata certamente quella di Federica Brignone e della sua prima Coppa del Mondo (condita anche da due sfere di cristallo di specialità), quella dell'esplosione di Marta Bassino e dei suoi podi in cinque discipline, ma è arrivata la prima vittoria nel massimo circuito non solo per la piemontese, ma anche per una ritrovata Elena Curtoni.

La 29enne velocista azzurra era reduce da tre anni difficilissimi, con due gravi infortuni a condizionarla pesantemente, ma tutto è cambiato tornando a Bansko che, già nel 2015, la vide sfiorare il primo trionfo; quel giorno, a fermarla fu solo la nebbia che stoppò il super-g che la vedeva davanti a tutte col miglior tempo, ma nella seconda discesa del 25 gennaio 2020 è arrivato il premio che, considerato il talento mostrato sin da giovanissima e l'enorme sfortuna seguente, Elena meritava eccome.

La tripletta tutta tricolore con Marta Bassino seconda e Federica Brignone terza è stata il punto più alto della magica stagione delle ragazze di Rulfi; certo, la velocista valtellinese adora la pista bulgara e l'unico podio del 2019/2020 è arrivato in quell'occasione (con il 4° posto nella prima delle due discese previste), ma l'annata della più giovane delle sorelle Curtoni è stata comunque di alto livello anche prima e soprattutto dopo Bansko, con il 15° posto finale nella generale (con 434 punti all'attivo), il 6° in discesa e l'11° in super-g, che rimane la sua disciplina preferita, quella che la vide conquistare il titolo mondiale junior a Crans-Montana 2011.

E a proposito di manifestazioni iridate, i campionati del mondo di Cortina del prossimo mese di febbraio, su una pista molto gradita a Elena, non possono che essere il primo dei due grandi obiettivi all'orizzonte, pensando poi ai Giochi Olimpici di Pechino 2022. Nel pieno della maturità agonistica, occasioni uniche per una carriera che nel 2017 sembrava aver portato uno dei migliori talenti azzurri ormai lontana dalla possibilità di giocarsi qualcosa di grosso, proprio nel momento migliore della carriera; dopo il primo podio alle finali di Sankt Moritz 2016, la stagione seguente era stata la migliore della carriera della Curtoni, quarta nella classifica di super-g dopo aver colto un 3° e un 2° posto tra Val d'Isère e Crans-Montana. Poche settimane più tardi, il crac all'astragalo e al malleolo della gamba sinistra nella discesa dei campionati italiani di Bardonecchia, ma in occasione del rientro verso l'annata olimpica andò ancora peggio, con la rottura di crociato e menisco del ginocchio destro in allenamento a Copper Mountain, nel novembre 2017.

Niente Olimpiadi e tante difficoltà per il nuovo rientro nel 2018/19, poi da pochi mesi tutto è cambiato, ripartendo di nuovo dalla “sua” Bansko.

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