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Il giorno dell'addio al Grande Sci per Veronika Zuzulová e Michaela Kirchgasser

Il giorno dell'addio al Grande Sci per Veronika Zuzulová e Michaela Kirchgasser
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Sci AlpinoSci alpino femminile

Il giorno dell'addio al Grande Sci per Veronika Zuzulová e Michaela Kirchgasser

A Ofterschwang hanno lasciato lo sci alpino durante la prima manche dello slalom due campionesse che magari non hanno vinto moltissimo ma che con la loro natura di lottatrici hanno dato tanto al loro sport per quasi vent’anni, Veronika Zuzulová e Michaela Kirchgasser.

Nata il 15 luglio 1984 nella capitale slovacca allora facente parte della Cecoslovacchia, Bratislava, sposata con l’allenatore delle francesi nonché suo personale Romain Velez, Veronika Zuzulová è stata principalmente slalomista ma si è dedicata fino a qualche anno fa anche al gigante e nei primi anni perfino alla combinata. Ha disputato 183 gare di Coppa del Mondo, la prima è stata il gigante di Sölden del 28 ottobre 2000. E’ salita 30 volte sul podio, 27 in slalom e 3 nei City Event, di queste, 5 sono state vittorie, 4 in slalom e una nel City Event di Monaco del Capodanno 2013 a tre giorni dal suo primo successo a Semmering, arrivato dopo ben 13 podi senza vittorie. L’ultima vittoria è arrivata l’anno scorso a Zagabria, nel 2016 vinse due volte a Flachau. E’ stata quattro volte sul podio della classifica di specialità, terza nel 2008 e nel 2013 e seconda nel 2016 e nel 2017, anno in cui è anche stata undicesima nella classifica generale. E’ stata campionessa del mondo juniores tra le porte strette nel 2002, in otto Mondiali seniores dal 2001 al 2017 il miglior risultato è stato un quarto posto nel 2015. Complicato il suo rapporto coi Giochi olimpici, cui ha partecipato quattro volte: è stata decima nel 201 ma nel 2014 non era presente causa infortunio, cosa che ha rischiato anche quest’anno ma con un recupero record è riuscita a essere al via e a classificarsi diciassettesima. Ha inoltre vinto ben 13 slalom di Coppa Europa aggiudicandosi la classifica di specialità nel 2004, nel 2007 e nel 2012. Bellissimo oggi il suo lungo abbraccio con la sua erede sul trono slovacco, Petra Vlhová, undici anni più giovane di lei.

Nata il 18 marzo 1985 a Schwarzach mi Pongau, Land austriaco del Salisburghese, cresciuta a Filzmoos e sposata con un compaesano col suo stesso cognome, Michaela Kirchgasser ha disputato 284 gare di Coppa del Mondo, la prima fu lo slalom del Sestriere del 9 dicembre 2001 dove fu diciassettesima col pettorale numero 77. Avrebbe potuto vincere molto di più delle tre gare di Coppa che si è portata, colpa di troppe “kirchgasserate”, il corrispettivo austriaco delle “goggiate”. In gigante ha vinto a Sierra Nevada nel 2007, in slalom a Kranjska Gora e alle finali di Schladming nel 2012, ed è salita altre 14 volte sul podi, 7 in combinata, 4 in gigante, 2 nei City Event e 1 in slalom, per un totale di 17. Nella classifica generale è stata ottava nel 2008, nel 2010 e nel 2011 è andata a punti in tutte le specialità, è stata seconda nella graduatoria di slalom nel 2012, terza in quella di gigante nel 2007, in combinata terza nel 2010, nel 2013 e nel 2016 e seconda nel 2014. 7 le sue vittorie in Coppa Europa, 4 in gigante, 2 in slalom e 1 in combinata, è stata terza nella generale nel 2003 e seconda nel 2005 anno in cui vinse la graduatoria di gigante, mentre due anni prima fu terza in slalom e nel 2008 terza in combinata. Ai Mondiali juniores è stata oro in slalom e argento in combinata nel 2003 e bronzo in gigante nel 2005. Ha disputato sei edizioni dei Mondiali dal 2007 al 2017 vincendo l’argento in slalom nel 2013 e il bronzo in combinata nel 2015 e nel 2017. Alle Olimpiadi invece il suo miglior risultato lo ha ottenuto nella prima delle sue tre partecipazioni finendo quinta in slalom nel 2006. Quest’anno si è infortunata ma è riuscita a tornare in gara senza ottenere il pass per i Giochi di PyeongChang ma un posto in combinata almeno lo avrebbe meritato come premio alla carriera. Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo a queste due grandi donne che hanno contribuito notevolmente a farci amare ancora di più lo sci alpino.

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