Gut-Behrami una furia, se ne va dal parterre dopo la "rinuncia". Bassino: "Sensazioni orribili, ma sono lì"

La manche delle polemiche e della rabbia di Lara Gut-behrami, che rinuncia alla terza porta del gigante delle finali di Lenzerheide, arriva al traguardo e lascia immediatamente il parterre senza una parola, in evidente polemica con il tracciato disegnato da Gianluca Rulfi, ma in realtà (come ha confessato lo stesso tecnico azzurro) su indicazione chiara della FIS di rallentare la velocità, come visto ieri nella 2^ manche del gigante maschile.

L'Italia è comunque in corsa per podio e vittoria con Marta Bassino, ad un solo decimo da Mikaela Shiffrin, mentre ha pagato eccome Federica Brignone, settima a 1”39 e ovviamente delusa. “Sembrava la manche di ieri tracciata per Kristoffersen – ha detto la valdostana ai microfoni Rai – Perdendo il ritmo in fondo era impossibile recuperare la velocità, io non ce l'ho proprio fatta a sciare. La polemica di Lara? L'ho vista prima della gara, era stanca e arrabbiata per quanto successo ad inizio settimana con le cancellazioni, mi dispiace per lei ma è una sua scelta e non posso giudicarla”.

Marta Bassino ha confessato di essere arrivata al traguardo “sconvolta dalle sensazioni provate in gara, sentivi proprio di sciare malissimo e pensavo di prendere una vita. Ovviamente il risultato a questo punto va benissimo. Il tracciato? Ho visto subito Fede faticare, ma pensavo fosse più sciabile: non è facile neanche per i tecnici, visto che la prima parte è ripidissima e devi contenere la velocità, anche perchè si vedeva pochissimo il terreno”.

Infine Elena Curtoni, che ha parlato di un “gigante davvero difficile anche per la visibilità, pure i maschi faticavano ieri, ma bisogna stringere i denti e portare a casa l'ultima manche della stagione”.

Segue: la versione di Lara