A St. Anton la festa è americana con Macuga e una Vonn leggendaria: "Sono vicina a quello che voglio..."

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A St. Anton la festa è americana con Macuga e una Vonn leggendaria: "Sono vicina a quello che voglio..."

Il super-g sulla "Karl Schranz" ha visto la ventiduenne statunitense ottenere in un colpo solo prima top-3 e vittoria in CdM: "Ancora non riesco a crederci, ma quando ho visto il sole sapevo esattamente cosa fare". LV84, quarta perdendo il podio nelle ultime curve, ha davanti un'occasione enorme a Cortina (dove ha trionfato 12 volte) e ai Mondiali sarà pericolosa per tutte.

Dopo quella azzurra, oggi la festa a St. Anton è stata quella americana, non solo per il primo posto di Lauren Macuga nel terzo super-g di Coppa del Mondo.

Partiamo dalla classe 2002 cresciuta nel Michigan, che dopo il 5° in super-g a Kvitfjell al termine dello scorso inverno e il 4° in discesa al debutto stagionale a Beaver Creek, sale lassù e lo fa in maniera prepotente, vincendo con quasi 7 decimi di margine su Venier e oltre 9 su Brignone la sua prima gara in CdM. E’ vero, il vantaggio in termini di visibilità c’è stato (come per altre atlete), ma questa ragazza quando riesce a “contenere” la sua esuberanza agonistica, ha una velocità innata nei piedi e il suo trionfo è tutt’altro che un caso.

“Quando sono partita ed è uscito il sole, sapevo cosa dovevo fare – ha raccontato nell’intervista post gara con ORF Sport la stessa Macuga - Ho fatto quasi tutto perfettamente sino alla fine, non potevo crederci quando ho guardato il tabellone con i tempi. E ancora non riesco a crederci ora!”.

Stephanie Venier ha colto il suo primo podio stagionale, dopo aver già fatto capire ieri in discesa (quinta) di essersi ritrovata: “E’ stata una prova buona fino all’Ice Fall, dove mi sono sentita un po’ passeggera degli sci – ha analizzato la velocista austriaca – Evidentemente anche nel finale sono riuscita a farli andare, la fiducia comunque ora c’è”.

Non è salita sul podio, ma è stata di nuovo strepitosa, forse ancora più della discesa di ieri perché le condizioni trovate in quel momento, col pettorale 31, non erano quelle ideali, una Lindsey Vonn da 4° posto, che era il secondo sino all’ultimo intermedio (a 3 decimi da Macuga, prima di perdere quasi un secondo nei curvoni finali). Ormai la campionissima del Minnesota è pronta a tornare sul podio e, proprio nella “sua” Cortina (12 trionfi in carriera sull’Olympia delle Tofane), prossima tappa con discesa e super-g il 18-19 gennaio, forse potrebbe anche già lottare per il successo.

Davvero clamoroso, a 40 anni e quasi 6 dal ritiro e dopo tutto quello che le è accaduto in termini di infortuni. Dovesse riuscire nell’impresa, LV84 sarebbe di gran lunga l’atleta più longeva a fare questo: come ha ricordato Massimiliano Ambesi, mai nessuna donna è salita sul podio in CdM oltre i 35 anni, ma pure in termini di successi non si va molto più in là considerando il settore maschile, con Didier Cuche che trionfò l’ultima volta a 37 anni e 192 giorni (in termini assoluti per i due circuiti se parliamo di podi, si va ai 42 anni di Clarey che fu clamoroso 2° a Kitz).

“Sono molto soddisfatta, ma quando ho tagliato il traguardo oggi ho pensato che non ero stata abbastanza veloce – ha detto Lindsey all’ORF - Avere una gara del genere a 40 anni, su una pista così difficile, mi dà tanta fiducia. Non è stato un super-g perfetto, ma sono vicina…

La vittoria di Lauren? Sono così felice, non mi sorprende perché lei si allena sempre bene, è velocissima e un po’ selvaggia come me. Solo un po’ più giovane”.

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