Al tribunale di Albertville il processo verso la pluricampionessa del mondo di biathlon, denunciata dalla compagna di squadra Justine Braisaz-Bouchet (e da altre due persone) per l'utilizzo della sua carta di credito. La corte ha riconosciuto tutte le accuse; in ottica sportiva, ora bisognerà capire come procederà sul piano disciplinare la Federazione, che si era costituita parte civile.
Julia Simon è stata condannata, ammettendo davanti ai giudici del tribunale di Albertville le sue colpe per furto e frode, ovvero di quanto è stata accusata da tempo (ufficialmente il caso si è aperto nel 2023, ma i fatti sono risalenti al 2021 e al 2022) in primis dalla compagna di nazionale, e storica rivale, Justine Braisaz-Bouchet.
Un caso clamoroso in seno allo squadrone transalpino di biathlon, che oggi ha vissuto la sua giornata clou con il processo alla plurititolata campionessa di Les Saisies, per l’utilizzo non autorizzato della carta di credito dell’olimpionica della mass start di Pechino 2022, che ha denunciato Simon così come altre due vittime. Il pubblico ministero aveva richiesto due mesi di carcere con la condizionale e 20mila euro di ammenda, alla fine la corte ha deliberato, confermando tutte le accuse, tre mesi (con la condizionale) di detenzione e 15mila euro quale sanzione, oltre al rimborso delle spese legali sostenute da Braisaz-Bouchet.
“Ski Chrono”, che ha seguito l’udienza minuto per minuto, partendo dalla confessione di Simon: “Riconosco i fatti, sono andata nel panico e mi sono chiusa in me stessa quando mi è stato comunicato dalla federazione ciò di cui ero accusata – le parole della dominatrice degli ultimi due Mondiali di Nove Mesto e Lenzerheide, dove ha conquistato in entrambi i casi 4 medaglie d’oro – Non riesco a immaginarmi mentre commetto quegli atti, non posso rendermene conto”.
Si è parlato di nuovo del tentativo di riconciliazione che sarebbe avvenuto nel 2022 davanti alla FFS (la federsci francese), ma Simon ha affermato che “avrei dovuto pagare il mio debito ad una associazione scelta da Justine, ma non ho mai ricevuto i dati bancari per risolvere la questione”, aggiungendo che “non c’è alcuna motivazione finanziaria dietro le mie azioni. Ora so che tutto questo avrà conseguenze sulla mia carriera, è stata una sorta di blackout”.
Ora bisognerà capire, in ottica stagione olimpica che scatterà tra poco più di un mese, se la Federazione transalpina (che si è costituita parte civile nella vicenda) guidata da Fabien Saguez, presente in tribunale, assumerà decisioni tali come una sospensiva o addirittura l’espulsione di Simon dai quadri nazionali, visto che in ogni caso un procedimento disciplinare è stato attivato e poi sospeso “in attesa della decisione sul piano penale”. Quest’oggi ad Albertville, ad ogni modo, la FFS ha chiesto un euro simbolico di danni che è stato inserito nella sentenza di condanna. Soprattutto, ora Simon rischia di pagare conseguenze con la perdita di sponsor e corpo militare, avendo un contratto con la Customs, ovvero l’ufficio doganale.
Sarah Pereira, avvocato di Justine Braisaz-Bouchet, ha definito “inaccettabile il comportamento di Simon”, che conosce la compagna di squadra da un ventennio, gareggiando contro sin da bambine, “e convivono 200 giorni all’anno, anche per questo non ammettere la sua colpa ha portato a non avere una chiusura amichevole della vicenda. La mia cliente non è qui oggi perché la situazione è difficile per lei, ma oltre alla confessione ci aspettavamo delle spiegazioni e Justine non può accontentarsi di questo”. La legale di Braisaz-Bouchet, inoltre, ha parlato delle minacce ricevute dalla fuoriclasse transalpina a mezzo social per aver denunciato la compagna, contro la quale tra l’altro c’è stata la testimonianza davanti alla corte di Albertville, da parte di una fisioterapista della squadra francese, tra le vittime dei furti.
“Avrei voluto anch’io una soluzione amichevole, Julia mi ha detto in faccia che non mi aveva mai derubato. È stato molto difficile, visti i valori morali che difendiamo nel biathlon e nella nostra nazionale”.
FONDO, SCELTI DAI LETTORI
BOTTERO SKI
ARC TEC - squadretta in allumino 88





