La mitica Saslong della Val Gardena nasce in occasione dei campionati mondiali del 1970, assegnati alla Val Gardena, ed è tra le più classiche del circuito di Coppa del Mondo. Alla fine degli anni '60 si iniziò a pensare al pendio che dalla cima del Ciampinoi scende fino alla Ruaccia come la zona ideale per una discesa libera e certamente la direziona era quella giusta.
Il disegno del percorso passava nel bosco e richiedeva interventi pesanti con spostamenti di terra, abbattimento di alberi. Vennero organizzata da parte dei movimenti ecologisti una raccolta di firme per impedire i lavori. La nuova pista venne ultimata nel 1968 e battezzata Saslong in omaggio allo stupendo gruppo dolomitico che domina la valle.
Ci hanno vinto tutti i più grandi discesisti negli ultimi trent'anni: Bernhard Russi, Patrick Ortlieb, Peter Müller, König Franz Klammer vinse quattro volte e poi Urs Räber, Pirmin Zurbriggen, Collombin, Rob Boyd e ben quattro volte Kristian Ghedina.
La pista parte dai 2249 metri del Ciampinoi con un tratto in diagonale di circa 150 metri, delicato perché occorre subito dosare molto gli spigoli. Subito dopo, una esse porta ad un salto abbastanza difficoltoso seguito da una compressione con un curvone a sinistra importante perché ci si prepara al Salto del Moro, il primo dei passaggi più spettacolari della Saslong. Seguono circa 400 metri di scorrimento intervallati da una conca dal cui bordo in leggera salita si decolla per il Salto Looping. Seguono i Muri di Sochers, dove letteralmente si vola: tra i muri in successione con pendenze attorno al 60% si giunge ad un salto di circa 40/50 metri.
Velocemente si arriva alle Gobbe del Cammello, uno dei tratti più conosciuti della Saslong. La difficoltà delle tre famose Gobbe è fortemente variabile in base alle condizioni della neve. Con neve in parte ghiacciata si rischia di essere sparati fuori pista. Nelle gare di coppa del mondo le ultime due gobbe si fanno con un unico salto di una cinquantina di metri. La velocità all'uscita dalle gobbe supera i 120 km/h per aumentare ancora un poco nella successiva discesa, che sfocia nel pianoro di 200 metri, anticamera dei Prati di Ciaslat.
I Prati di Ciaslat sono l'altro passaggio mitico della Saslong: quattro curve in successione, impegnative soprattutto per il fondo irregolare. All'uscita dal Ciaslat si entra in un Canalone con una leggera variazione di pendenza, prima di arrivare alla Curva di Nucia, a cui corrisponde un cambio di pendenza molto brusco.
Da questo piano inclinato si arriva sullo schuss d'arrivo, in leggera contropendenza.
Partenza: 2249 metri, cima del Ciampinoi
Arrivo: 1410 metri, Ruaccia
Lunghezza: 3446 metri
Dislivello: 839 metri.
Difficoltà: nera
La Saslong della Coppa del Mondo di Sci Alpino
Hermann Maier disse della Saslong "Le parti che mi piacciono piú sono la partenza con la "S" e il muro subito dopo e naturalmente le Gobbe, uno di quei punti che decidono se andrai sul podio oppure no"
Lasse Kjiuss, vincitore su questa pista nel 1998, "Il tratto che preferisco è Ciaslat perché ha un fondo talmente mosso che ti sollecita tantissimo."
Conradin Cathomen, vincitore nel 1982, "Se ripenso alle Gobbe del Cammello, al folle Ciaslat che ai tempi era solo un lastrone di ghiaccio la memoria mi riporta a ricordi incredibili".
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