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Presentato (con annesse polemiche) il progetto di riqualificazione della stazione sciistica di Crissolo

Presentato (con annesse polemiche) il progetto di riqualificazione della stazione sciistica di Crissolo
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Presentato (con annesse polemiche) il progetto di riqualificazione della stazione sciistica di Crissolo

E’ stato presentato nel salone del ristorante “La Baita della Polenta” di Pian della Regina il progetto di riqualificazione della stazione sciistica di Crissolo.

Erano presenti Gabriele Genre, a nome della MonvisoSki, con la compagna Elisa Tarasco, consigliere comunale di opposizione, e al papà Giovanni; Roberto Dadone, vicesindaco di Sampeyre, e Nicola Dalmasso di Cuneo Neve. Nella prima fila della platea c’era Nino Scalafiotti, unico rappresentante della maggioranza comunale.

“Se pensiamo che lo Skyway sul Monte Bianco arriva a 3mila metri non penso che a Crissolo 600 metri di seggiovia in più siano un problema - ha esordito Genre (virgolettati ripresi da targatocn.it). I 15 milioni di euro stanziati dalla Regione ci sono, se prendete un caffè a Crissolo e vi dicono che non ci sono potete affermare con forza il contrario”.

Una tesi, quella dei 15 milioni di euro, ribadita anche da Dadone: “Sono disponibili già da quest'anno, perché dal 2006 ad oggi a Cuneo sono stati riservati solo tanti calci nei denti e le microstazioni, 12 in 5 Valli, sono state dimenticate. Senza Crissolo la Valle (del Po, ndr) sarebbe indietro di vent’anni, gli Amministratori pubblici devono rendersi conto di questa cosa e soprattutto del fatto che ogni euro investito sugli impianti ha una ricaduta sull’intera Valle di 15 euro. Ci rendiamo conto di cosa abbiamo perso e di cosa perderemo se i Comuni non supportano gli investimenti?”.

Dadone ha specificato inoltre le modalità di partenza delle opere: “Inizierà chi ha progetti cantierabili sin da subito. Gli altri interventi verranno poi scaglionati nel 2018 e 2019”, ma poi ha ammesso che “Al momento non sono in grado di dire quanti soldi arriveranno a Crissolo”. Il 10%. è la quota di cofinanziamento richiesta ai Comuni coinvolti nell’operazione. “Sarebbe assurdo - dice Dadone - pensare a un Comune che non intende investire 100mila euro a fronte di un contributo di un milione di euro. Se comunque il Comune non ce la fa, vi è la possibilità di intervento economico da parte del gestore. I Genre sono persone che credono nella montagna, gente che le Amministrazioni pubbliche deve premiare”.

Nicola Dalmasso ha sottolineato che “soltanto con una forte unione si è potuti arrivare a un grande risultato. Siamo partiti da un progetto grandioso, per poterci avvicinare il più possibile alle Valli Olimpiche, dove è piovuto di tutto. Sono contento (rivolto a Gabriele Genre, ndr) di ciò che stai facendo”. Genre ha affermato più volte di non voler puntare il dito contro nessuno salvo poi tornare sulle questioni che lo dividono dal governo comunale: “Siamo l’unica stazione in Italia a dover pagare al Comune gli usi civici e invece di pensare a fare promozione ed attirare clienti, perché ne abbiamo bisogno, stiamo conteggiando quanto pascolo abbiamo sottratto con i plinti per gli impianti di risalita”.

Genre si è poi augurato “sensibilità” da parte del sindaco Fabrizio Re “che non rilevo essere presente con noi, vista l’importanza degli argomenti trattati. Un altro triste primato lo abbiamo raggiunto con l’ordinanza di demolizione degli impianti giunti alla scadenza della vita tecnica (atto firmato dall’allora sindaco Aldo Perotti, ndr). A Pian Munè di Paesana il Comune non ha avuto la frenesia di fare un’ordinanza del genere; in seguito sono arrivati dei contributi che saggiamente il Comune ha impegnano, con uno ski-lift che ancora oggi funziona”.

Altro punto sul quale si è soffermato Genre sono stati i contributi destinati alle stazioni sciistiche che Crissolo, a suo dire, ha più volte rifiutato in passato”, citando l’esempio degli 800mila euro di “10 anni fa, andati a Pian Munè, Rucas e Bellino”. Poi ha così proseguito: “Se sugli impianti ci crediamo, occorre che il Comune in primis destini due soldini, mentre a Crissolo, nell’ultimo bilancio comunale, su questa voce non è stato stanziato un euro. Vorrei che anche il mio Comune ci credesse di più” (“Sampeyre destina 100mila euro all’anno, Pontechianale 120mila” dirà poi Dadone).

Genre si è poi soffermato sulla questione “Usi civici”, definita una “lama pendente”. “Ho più volte manifestato la disponibilità, non mi voglio sottrarre al pagamento di questa tassa, anche se anomalo. Confido che l’Amministrazione mi venga incontro con opere di compensazione o con la gestione degli impianti, altrimenti sarebbe una concorrenza sleale rispetto alle stazioni vicine. Si è parlato molto anche di centraline idroelettriche. Io ne posseggo una di piccole dimensioni, e proprio grazie a questo impianto negli anni sono riuscito a far fronte alle spese di gestione, quando c’era poca neve, o in occasione delle revisioni. Ho sempre garantito regolare stipendio ai miei 30 dipendenti per stagione. Nino (Scalafiotti, ndr) parlo a te come rappresentante del Comune, dobbiamo trovare una fiducia reciproca, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Sei l’unico all’interno della tua maggioranza che crede nell'allungamento della seggiovia come ai tempi d’oro. Se poi il Comune, con gli usi civici, vorrà usare gli impianti e la centralina come pretesto per far cassa, ignorando il volano economico per il paese, faremo le nostre riflessioni”.

Poi, finalmente, Elisa Tarasco ha presentato il progetto: “L’operazione avrà ricadute anche sulle stagioni estive” e prevede, oltre all’allungamento della seggiovia di 600 metri circa, anche l’installazione di due skilift, le sciovie “Visolotto” e “Le Grotte”, con la creazione di un nuovo campo scuola.

A Tampa Giasset è prevista la riqualificazione del fabbricato esistente, come dimostrano le grafiche proiettate in sala, mentre la riqualificazione generale della stazione prevede anche un eventuale potenziamento dell’impianto di innevamento artificiale. “Al momento non ci sono fondi per il recupero del versante di Pian della Regina - ha aggiunto Tarasco -, per questo è al vaglio un progetto che punti sulla pratica del “Freeride”.

Il progetto ha ricevuto il plauso dei maestri di sci e dell’ingegner Degiovanni, direttore d’esercizio degli impianti. “Se chiudono le microstazioni, anche le grosse in due anni soccomberanno ha concluso Dadone - Sarà dura far capire e sensibilizzare le Amministrazioni comunali in tal senso, ma per questo abbiamo in programma un incontro con i sindaci per spiegare loro la situazione”.

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