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Funivie del Monte Bianco :recupero e riqualificazione delle vecchie strutture

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Valle d'Aosta

Funivie del Monte Bianco :recupero e riqualificazione delle vecchie strutture

L’attenzione verso l’ambiente è un nodo centrale per la difesa della montagna da cui non si può più prescindere. Questo è uno dei punti focali del progetto delle nuove opere per le Nuove Funivie Monte Bianco. 

Le vecchie funivie non esistono più, molte delle strutture originarie sono state sostituite negli anni con impianti sempre più all'avanguardia, ma alcune parti di esse, come gli hangar di servizio, sono rimasti lì, abbandonati e inutilizzati perchè il loro smaltimento era troppo gravoso o oneroso. questa situazione sta definitivamente cambiando. 

La montagna va tutelata e l'ottava meraviglia del mondo, il Monte Bianco, merita pulizia e decoro. Proprio in questi giorni è partita a Punta Helbronner l'attività di smontaggio e recupero degli hangar e delle strutture della stazione di rinvio della sciovia, che erano in stato di abbandono dalla chiusura dello sci estivo avvenuta all’inizio degli anni ‘90.

"L’attenzione verso l’ambiente rappresenta per le Nuove Funivie Monte Bianco un aspetto centrale e inserito specificatamente nel progetto delle nuove opere dei lavori: tutte e tre le stazioni saranno dotate di pompe di calore per la gestione termica degli edifici e di tutte le soluzioni finora rese disponibili per il raggiungimento di elevati livelli di efficienza energetica degli involucri degli edifici, le emissioni saranno pressoché eliminate e la stazione di Punta Helbronner sarà dotata di impianto di depurazione che servirà anche il Rifugio Torino del Club Alpino Italiano"Questo è ciò che viene specificato in una nota che accompagna l'inizio lavori.

Il progetto, importante ed ambiziono, prevede anche la costruzione di un tratto di fognatura dal Pavillon alla rete di fondo valle mentre gli impianti attuali saranno smontati per consentire finalmente la piena riqualificazione e rinaturalizzazione dei luoghi. Lo scopo è migliorare le strutture esistenti e renderle il più possibile ecosostenibili, eliminare i ruderi e i detriti del passato per permetetre alla montagna di ricostruire se stessa con un graduale ritorno allo stato naturale. Anche il destino degli edifici che non verranno demoliti prevede un cambiamento: saranno tutti migliorati e, ad esempio,  la stazione del Pavillon diventerà un museo dedicato al contesto alpino del Monte Bianco.

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