Pian di Sole, ricordo dello sci vista Lago Maggiore sulle alture di Verbania

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Davide Franchi

PiemonteFinanza Funiviaria

Pian di Sole, ricordo dello sci vista Lago Maggiore sulle alture di Verbania

Nel 2021 la chiusura definitiva degli impianti sciistici. A ricordo resta la biglietteria con un cartellone che ripercorre la storia della località e alcuni oggetti che la commemorano, come la segnaletica delle piste da sci e un piattello della sciovia Rieno. Una storia malinconica che ricorda come i cambiamenti climatici, unitamente a costi di gestione e di investimento in costante crescita, rendano sempre più difficoltoso mantenere in attività i piccoli impianti sciistici di prossimità.

Una grigia giornata di fine luglio ben si concilia con i malinconici ricordi del passato sciistico vista Lago Maggiore dei monti sopra la città di Verbania. A Pian Cavallo il ricordo è più lontano, con le ultime risalite degli skilift avvenute negli anni Novanta e le piste ormai ricoperte dalla vegetazione. Resti di skilift, un vecchio cartellone, alcune paia di sci all'ingresso del ristorante in prossimità delle piste, questo quello che resta del piccolo comprensorio dotato di 3 sciovie. Più a valle, recente è l'addio allo sci di Pian di Sole: nel 2021 le sciovie Rieno e Genzianella sono state chiuse e smantellate definitivamente dopo quasi 40 anni di onorato servizio. Nel nuovo millennio la località, dotandosi di un impianto di innevamento, aveva affrontato tenacemente gli inverni sempre più avari di neve, ritagliandosi un ruolo di primo piano per formare le nuove generazioni di sciatori della zona. A testimoniare il passato sciistico rimane la biglietteria che mette in mostra alcuni oggetti commemorativi, accompagnati da un cartellone che ripercorre la storia del comprensorio sciistico: “La nascita dell’attività degli impianti sciistici di Pian di Sole risale agli anni Sessanta, quando un gruppo di coraggiosi ed entusiasti imprenditori locali, sulla scia del forte sviluppo turistico generatosi intorno agli appena costruiti villaggi “Europa” e “Lago Azzurro”, fonda la Società “Sciovie Premeno Vetta” che da subito installa una sciovia usata proveniente dalla vicina Valsesia, che con una lunghezza di circa 600 metri va a coprire i dolci pendii del versante nord-est del Sasso Corbè. La costruzione di quest’impianto, che con le attrezzature del giorno d’oggi sarebbe quasi banale, rappresentò ai tempi un bell’impegno, se solo si considera che la realizzazione dei plinti in cemento fu eseguita tutta a mano e il trasporto dei materiali a dorso di mulo.

A seguito del successo del primo impianto, nel 1972 se ne affianca un secondo, lungo poco più di 200 metri (in sostituzione di una vecchia manovia artigianale) destinato questa volta a bambini e principianti.

Impossibile raccontare in breve le peripezie e le vicissitudini di quei tempi dove la volontà e l’entusiasmo per rimanere al passo tecnico in tema di battitura piste e quant’altro si scontrava spesso con l’aleatorietà delle precipitazioni nevose dovute sia alla bassa quota che ai noti fattori climatici; l’alternarsi di stagioni difficili e la difficoltà a far fronte a normative sempre più rigorose in tema di sicurezza dei trasporti costringono perciò alla resa i primi fondatori.

Si arriva così al 1994, anno di costituzione della Piandisolesci srl, che rileva attività e impianti dalla precedente “Premeno Vetta”.

I soci fondatori erano 10 e inizialmente si sono impegnati a finanziare l’impegnativo intervento di revisione generale, messa a norma e collaudo delle due sciovie presenti; la successione di inverni sempre più caratterizzati dall’aleatorietà di precipitazioni nevose e la conseguente difficoltà nella pianificazione di qualunque iniziativa ha portato però inevitabilmente a considerare qualche soluzione ragionevolmente percorribile per garantire un futuro all’attività.

Dopo una prima fase sperimentale, sostenuta con una sottoscrizione popolare, si è quindi deciso, intorno all’anno 2000, di dotarsi di un costoso ma ormai sempre più indispensabile impianto per l’innevamento artificiale delle piste.

Le necessarie risorse finanziarie si sono in parte recuperate allargando la Società nel novembre 2002 ad altri soci, coinvolgendo appassionati e operatori di una realtà locale che ha sempre sostenuto con affettuoso attaccamento la propria piccola stazione sciistica.

Beneficiando anche del concreto aiuto da parte della Regione Piemonte si è poi potuto completare l’impianto e dotarsi pure di importanti attrezzature per la manutenzione delle piste (battipista, trattore per sfalcio, altri cannoni), con un totale investito che ha sfiorato i 200.000 €, cambiando però decisamente l’efficienza della piccola ma graziosa stazioncina, dandole soprattutto continuità e credibilità, portandola a diventare, nelle sue dimensioni, tra le più apprezzate nel comprensorio sciistico del VCO denominato “Neveazzurra”.

Da sottolineare che nei primi giorni di gennaio del 2009 tra l’altro ha anche avuto l’onore di ospitare la Nazionale Italiana di Sci Alpino per uno stage di allenamento.

La Società in quegli anni ha potuto generare fatturati relativamente soddisfacenti, pur inevitabilmente influenzati  dalle condizioni nivometeorologiche che ogni inverno presenta, registrando presenze tra le 3.000 e 8.000 unità/anno, di cui però è importante sottolineare l’elevata percentuale (circa il 40%) di bambini sotto i 12 anni, cosa che ovviamente ha rivestito una certa rilevanza nella promozione dello sci nel VCO e conseguentemente anche nel futuro dell’attività delle stazioni più grandi.

A fine inverno 2013 si presenta però l’inesorabile scadenza della vita tecnica di entrambe le sciovie in servizio nella località; la normativa vigente rende di fatto possibile il proseguimento dell’attività degli impianti a fune ma a fronte di importanti interventi di adeguamento e revisione, nonché accurati controlli sulle parti vitali delle strutture.

Si decide di affrontare questa sfida e dopo i necessari lavori nel 2016 entrambe le sciovie ottengono dagli enti competenti il nulla-osta necessario al proseguimento del servizio.

Purtroppo, però il riscaldamento climatico globale presenta inesorabilmente il suo conto; il susseguirsi di inverni sempre meno freddi e scarsi di neve rende insostenibile il mantenimento dell’attività e nel corso del 2021 si arriva alla inevitabile decisione di porre fine a una storia di 60 anni di coraggio e passione che ha permesso di mantenere in vita una delle attività sportive più importanti del territorio dell’alto Verbano.

La Piandisole Sci ha comunque deciso, come ultima azione prima dello scioglimento, di compiere l’ennesimo sforzo di rispetto verso il territorio che per così tanto tempo ne ha ospitato l’attività, provvedendo allo smantellamento degli impianti e al completo ripristino dei terreni allo stato naturale, lasciando solo questi piccoli ma significativi elementi a nostalgico e affettuoso ricordo di quando si sciava sul “Mutun” di Piandisole”.


Pian di Sole, ricordi di un passato sciistico, guarda la fotogallery:

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Foto : Pian di Sole

 

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foto, ultima del Venerdì 8 Agosto, 06:59