Si è svolta a Sochi la cerimonia d'apertura dei Giochi olimpici invernali. Armin Zöggeler ha guidato l'Italia portando il tricolore. Irina Rodnina e Vladislav Tretiak, leggende del pattinaggio e dell'hockey, accendono insieme il tripode.
Il Fisht Olympic Stadium è il teatro del primo atto ufficiale delle ventiduesime Olimpiadi Invernali di Sochi, la cerimonia d’apertura, che inizia alle 20,14 (in assonanza con l’anno in corso) ora locale, le 17,14 ora italiana. Si comincia con la carrellata delle lettere dell’alfabeto russo, ciascuna associata a un fatto o a un personaggio della storia della Russia. Una ragazzina di 11 anni, che ha sognato queste lettere e questi fatti e personaggi viene sollevata da terra da un aquilone e vede passare idealmente tutti i paesaggi di questa immensa nazione. Piccolo intoppo quando uno dei cinque cerchi olimpici non si espande rimanendo mestamente chiuso. Segue l’inno russo con decine di persone illuminate di blu, rosso e bianco, i colori della bandiera russa.
E’ la volta della sfilata delle 87 nazioni partecipanti, più 3 atleti indiani che gareggiano sotto la bandiera del CIO, la prima nazione in passerella è tradizionalmente la Grecia, l’ultima, altrettanto tradizionalmente, è la Russia padrona di casa. L’Italia è la trentaduesima a entrare nello stadio alle 20,49, le nostre 17,49, col nostro alfiere Armin Zöggeler, bella la coreografia dall’alto degli atleti che sfilano in mezzo all’immagine del proprio paese come fosse dal satellite. Arrivano le mascotte dei Giochi, un leopardo sullo snowboard, un orsetto sui pattini e un coniglietto sugli sci.
Poi c’è la parte coreografica, con la rievocazione della storia russa a partire dal 17° secolo, con un omaggio speciale a “Guerra e pace” di Tolstoj, passando poi alla Rivoluzione d'Ottobre e arrivando mano a mano fino ai nostri giorni. Quindi il momrnto istituzionale coi discorsi del presodente del comitato organizzatore Dmitry Chernyshenko e del presidente del CIO Thomas Bach. Il capo di stato russo Vladimir Putin dichiara ufficialmente aperti i Giochi con la consueta formula di rito. Segue l'omaggio al balletto russo con le note de "Il Lago dei Cigni". La bandiera coi cinque cerchi, che compie 100 anni, viene issata sul pennone accanto a quella russa mentre risuona l'inno olimpico. Tocca a Ruslan Zakharov, atleta dello short track, pronunciare il giuramento degli atleti, cui seguono quello dei giudici e degli allenatori.
Bella la coreografia con decine di pattinatori ed effetti speciali che simboleggiano i vari sport olimpici invernali. Arriva il momento dell'accensione del tripode. La fiamma olimpica entra nello stadio portata dalla tennista Maria Sharapova, via via la torcia passa nelle mani dell'astista Elena Isinbayeva, dell'olimpionico di lotta greco-romana Alexander Karelin e della ginnasta della ritmica Alina Kabaeva, quindi passa nelle mani dell'ultimo tedoforo che... sono due, entrambi tre volte campioni olimpici invernali! Si tratta infatti di Irina Rodnina, leggendaria pattinatrice di figura nelle coppie dell'artistico, e di Vladislav Tretiak, uno dei goalie più grandi di sempre dell'hockey su ghiaccio, i due accendono insieme il braciere che risplenderà sul mondo degli sport invernali, e non solo, per i prossimi 16 giorni.
Approfondimenti
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Ghiacciaio Val Senales | 0/11 | 0-0 cm |
Passo dello Stelvio | 4/4 | 130-300 cm |
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