Dopo la cerimonia d'apertura dei Giochi, la strada per l'abbattimento di San Siro è tracciata: il Comune vende a Milan e Inter

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Dopo la cerimonia d'apertura dei Giochi, la strada per l'abbattimento di San Siro è tracciata: il Comune vende a Milan e Inter

E' stata una lunga nottata in Consiglio Comunale a Milano, approvata la vendita ai due storici club calcistici che costruiranno un nuovo stadio. Il tempio del Meazza verrà abbattuto (probabilmente nel 2027), il prossimo 6 febbraio 2026 vivremo lì la cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici Invernali.

Un momento storico e certamente triste in termini di storia, con una gestione a dir poco discutibile per un impianto che avrebbe potuto vivere un restyling per continuare il centenario di un’avventura leggendaria.

San Siro verrà abbattuto, la strada è ormai tracciata dopo quanto accaduto nelle scorse ore, ovvero poco prima delle 4.00 del mattino di questo 30 settembre: si è arrivati quasi all’alba, in Consiglio Comunale a Milano guidato dal sindaco Sala, per approvare la delibera di vendita del mitico stadio cittadino a Milan e Inter (si parla di una cifra attorno ai 200 milioni di euro), con una votazione ristrettissima dopo una battaglia infinita sull’asse politico, con il concreto rischio che i due club calcistici se ne andassero a giocare fuori dal territorio comunale.

Nella serata di venerdì 6 febbraio 2026, San Siro ospiterà la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, sarà di fatto un saluto al grande pubblico anche se, va ricordato con tutti i prossimi passi ancora da ratificare (e non vanno esclusi ricorsi e controricorsi nel percorso di abbattimento dell’impianto), che Milan e Inter giocheranno allo stadio Giuseppe Meazza almeno per qualche stagione.

Il nuovo stadio, infatti, verrà costruito (con una capienza attorno alle 71mila unità, poco meno dell’attuale) nell’area parcheggi di San Siro, con l’idea di cominciare i lavori nella prima metà del 2027 e completarli entro il 2031. Le prossime date prevedono che il rogito debba essere concluso per il 10 novembre 2025, data dalla quale verrebbe esercitato dal Comune il vincolo sul secondo anello che impedirebbe l’abbattimento della struttura di San Siro, essendo in quel caso ancora di proprietà pubblica.

Lo stadio, col progetto definitivo ancora da completare, dovrà essere approvato da una conferenza di servizi, ricordando che per salvare l’organizzazione dei campionati europei di calcio del 2032 (che l’Italia ha ottenuto assieme alla Turchia) servirà appunto il nuovo impianto, considerato che San Siro non rispettava i parametri UEFA, dentro i quali nel nostro paese rientra solo lo Juventus Stadium di Torino e di proprietà del club bianconero che, ormai da tempo, ha tracciato la strada che l’Italia, rispetto alle altre realtà europee di riferimento, non ha seguito e non solo nel mondo del calcio, ma per l’intero sport nazionale.

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