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Un brivido chiamato Kryenbuehl, ma la festa è tutta per Domme: "Sapevo di non essere stato perfetto"

LIVE da Bormio: alle 11.30 scatta la prima discesa sulla 'Stelvio', azzurri all'assalto con Paris e Casse
Sci Alpinocoppa del mondo maschile

Un brivido chiamato Kryenbuehl, ma la festa è tutta per Domme: "Sapevo di non essere stato perfetto"

Paris e la quinta sinfonia nella discesa di Bormio, con lo svizzero a soli 8 centesimi. "Il vento ha inciso un po', ma è andata bene. Conta più il pettorale rosso che la leadership nella generale".

Tutto in un giorno. Dominik Paris ha scritto la storia dello sci azzurro ancora una volta, prendendosi la cinquina in discesa sulla Stelvio, ma al tempo stesso la leadership nella classifica di discesa (4 punti di margine su Beat Feuz) e quella nella overall di Coppa del Mondo 24 anni dopo Alberto Tomba, sempre a Bormio.

Un segno del destino, anche se i 55 punti di margine su Kilde e soprattutto i 70 su Kristoffersen contano fino ad un certo punto, pensando al calendario di gennaio dopo la combinata di domenica che chiuderà il trittico in Valtellina.

Non è stato tutto così “semplice” com'era parso venerdì, anche perchè le condizioni di vento e luce sono variate parecchio nel corso della gara, e lo svizzero Urs Kryenbuehl ha rischiato di beffare tutti quanti terminando a soli 8 centesimi da “Domme”. “Sapevo di non essere stato perfetto – ha confessato l'azzurro nel post gara – e le condizioni non erano semplici, considerando il vento sotto che forse dopo non hanno trovato. E' andata bene, ma conta più il pettorale rosso che la leadership nella Coppa del Mondo generale, anche se è una bella soddisfazione.

La mia cattiveria agonistica? Forse l'ho ereditata da Hermann Maier, che ammiravo molto e ha ottenuto tutti i suoi risultati con la voglia di scendere al massimo”.

E proprio Kryenbuehl, ai microfoni Rai, ha confessato di non rendersi conto neppure di come abbia fatto. “Forse le condizioni sono cambiate, io sono andato al limite ed è successo... questo – le parole del 25enne svizzero alla prima top ten in carriera dopo il miglior risultato di sempre arrivato ieri con il 13° posto – Per me è un bel viatico per il futuro”.

Beat Feuz ha perso il pettorale rosso proprio con l'arrivo del giovane connazionale: “Sapevo del vantaggio di Dominik su Kriechmayr, mi sono detto di andare a tutta – la spiegazione del 32enne bernese – Per me è comunque un altro podio e un risultato importante per la lotta verso la sfera di cristallo nella specialità. La mia costanza è fondamentale, riesco ad adattarmi ad ogni pendio pur vincendo poco. Di certo meno rispetto a Paris!”.

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