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Storico tris Olanda nei 500. I gemelli Mulder sul podio: Michel è oro, Ronald bronzo

Storico tris Olanda nei 500. I gemelli Mulder sul podio: Michel è oro, Ronald bronzo
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Speed SkatingSpeed Skating - Sochi 2014

Storico tris Olanda nei 500. I gemelli Mulder sul podio: Michel è oro, Ronald bronzo

Questa è una tripletta storica, nel caso foste olandesi, incredibile se fate parte della famiglia Mulder. Perché i 500 metri di speed skating confermano che l’Olanda è la nazione da battere nella pista lunga, dopo tre vittorie su tre gare a Sochi 2014. Ma non solo. La gara degli sprinter va a Michel Mulder, che precede di dodici millesimi di secondo il connazionale Jan Smeekens. Bronzo al fratello gemello di Michel, Ronald (nati entrambi il 27 febbraio 1986). E siamo sicuri che a casa Mulder, in quel di Zwolle, non si dimenticheranno mai il quest’altro giorno di 10 febbraio, in cui entrambi si sono guadagnati la prima medaglia olimpica. L’ultima volta con due gemelli sullo stesso podio nella storia delle Olimpiadi invernali, era datata 1984. Il precedente risale ai Giochi di Sarajevo, quando Phil e Steve Mahre vinsero lo slalom speciale.

Dunque è di nuovo tris Olanda dopo il monopolio dei 5000 maschili. Forse i 500 maschili erano alla vigilia la distanza più incerta. Tra gli uomini, infatti, non si poteva tenere traccia di un favorito che spiccasse sugli altri concorrenti. Analizzando i risultati di stagione, infatti, si trovavano sette vincitori diversi in otto gare di Coppa del Mondo. Però un indizio era arrivato dall’ultima volta degli sprinter (ai Mondiali Sprint di gennaio) che avevano decretato un buono stato di forma proprio di Michel Mulder, vincitore del titolo. L’oranje realizza una doppietta Mondiali-Olimpiadi molto difficile nella storia del pattinaggio.

Michel Mulder s’impone con il tempo totale di 69’’312, superando di un’inezia Smeekens (12 millesimi) grazie a una seconda manche decisiva. Più staccato il fratello dell’oro olimpico, Ronald (a +0’’15). Deludenti gli specialisti asiatici: Mo Tae-Bum finisce quarto (tempo totale 69’’69) e i giapponesi Joji Kato e Keiichiro Nagashima chiudono quinto e sesto. Indietro gli azzurri: Mirko Giacomo Nenzi finisce 28esimo, mentre David Bosa è 31esimo.

Per l’incedere della gara, il presentimento di trovare qualche sorpresa sembrava confermarsi sin da quando i migliori si sono cimentati nella prima serie. Su tutti, Mo Tae-Bum, campione in carica di Vancouver e leader di Coppa nella specialità, non eccelle nella prima run (chiusa a 34’’84, al quarto posto provvisorio). Così resisteva la prestazione di chi a Sochi aveva già avuto delle buone sensazioni in passato (bronzo ai Mondiali Sprint 2013 proprio in Russia): Jan Smeekens. Miglior risultato stagionale un quarto posto in Coppa, l’olandese balza in testa dopo la prima serie, trovando un ottimo 34’’59, record dell’ovale di Adler. A +4 centesimi si piazza il connazionale Michel Mulder, mentre a +14 Keiichiro Nagashima. Deludono gli altri osservati speciali: l’americano Tucker Fredricks e il russo Artyom Kuznetsov.

Nella seconda serie Michel Mulder trova la zampata decisiva e il miglior tempo di manche. Un 34’’67 che lo manda al comando. Sul filo dei centesimi Smeekens, impegnato nell’ultima batteria, non va oltre il 34’’72. Festa piena anche per Ronald. Il suo 34’’49 vale il nuovo record del tracciato, ma soprattutto gli consente di guadagnare ben tre posizioni. Su Mo, Kato e soprattutto Nagashima.

Male gli italiani, che è bene premetterlo, erano entrambi alla “prima” olimpica. Se guardiamo ai piazzamenti, Mirko Nenzi, è nettamente dietro le sue potenzialità, mentre David Bosa Il primo italiano. Le speranze giustamente riposte su di lui (nel corso della stagione si è guadagnato il primo gruppo di merito anche nei 500) ma Nenzi finisce la sua prova al 28esimo posto.  in 71’’07. Qualche segnale di reazione arriva dal 35’’51 della sua seconda prova, in cui migliora leggermente la prestazione della prima manche (35’’56 e 29esima piazza provvisoria), ma rimane comunque al di sotto di quanto ci aveva abituato nei mesi scorsi. Il veneziano non riesce a trovare la frequenza ideale e sembra troppo teso sul ghiaccio della Adler Arena. Probabilmente l’esordio olimpico gli ha giocato un brutto scherzo, ma se la tensione è stata rotta, i 1000 metri (la sua specialità preferita) potrebbero riservare delle sorprese.

L’esordiente e giovanissimo David Bosa, 21enne trentino, realizza dapprima un 35’’63 (32esimo). Un buon risultato che gli vale il suo terzo miglior crono stagionale. L’azzurro conferma poi la sua prestazione trovando un 35’’64 nella seconda serie. Chiude con il tempo complessivo di 71’’27, che gli vale il piazzamento in posizione numero 31.

Domani sarà ancora tempo di sprinter all'Adler Arena di Sochi. In programma ci sono i 500 metri donne. Yvonne Daldossi è l'unica l'azzurra qualificatasi per la distanza. Il via, con la prima serie sarà alle 13:45 (ora italiana). Seconda serie alle 15:34. Dopo tre giorni di dominio assoluto degli olandesi, potrebbe arrivare il primo titolo olimpico "non arancione". Grande favorita è la coreana Lee Sang-Hwa. Dietro di lei, la cinese Wang, le americane BoweRichardson e la russa Fatkulina.

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