Il polacco ha conquistato il terzo oro individuale in un'Olimpiade, eguagliando il finlandese Matti Nykaenen e portandosi a una lunghezza da Simon Ammann.
Nella prima serie il salto più lungo è stato quello realizzato da Michael Hayböck, parso in condizione negli allenamenti, ma oltre ogni aspettativa in gara. L’austriaco è arrivato a 140 m, tale misura lo ha collocato al secondo posto provvisorio, poiché è stato superato nel punteggio da Kamil Stoch, atterrato a 135 m ma da stanga più bassa e con vento alle spalle. Il polacco ha chiuso la prima parte di gara al comando con 3.4 punti su Hayböck e 5 su Andreas Wellinger.
Buona prova anche da parte di Robert Johansson, 4° con 5.5 lunghezze da recuperare, mentre hanno faticato maggiormente i connazionali Forfang e Tande, rispettivamente 9° e 15°, e il tedesco Richard Freitag 11°.
In casa Italia il migliore è stato nettamente Alex Insam che è riuscito ad avere accesso alla serie finale con il 22° punteggio. Sono stati invece eliminati Sebastian Colloredo 40° e Davide Bresadola 47°, autore di un discreto salto ma vittima in fase di atterraggio di una caduta, fortunatamente senza gravi conseguenze. Sono finiti fuori dai primi trenta anche gli austriaci Aigner e Fettner 31° e 32° e il nipponico Noriaki Kasai 33°.
All’inizio della seconda serie è cresciuto il vento alle spalle e la stanga è rimasta la medesima del primo atto. Diversi atleti si sono quindi ritrovati in grande difficoltà. Il primo ad alzare l’asticella è stato Tande, con un salto di 138.5 m realizzato con leggero vento alle spalle. Il norvegese si è portato in testa con largo margine, in attesa che si presentassero in stanga di partenza gli atleti che lo precedevano.
La sua rimonta si è però arrestata ai piedi del podio, poichè la prestazione non è stata sufficiente a colmare il gap nei confronti di Johansson, Wellinger e Stoch che si sono giocati le medaglie. Il polacco è riuscito a mettersi al collo il terzo oro olimpico in carriera e a realizzare il back to back sul Large Hill, grazie a un salto di 136.5 m, atterrato con un telemark perfetto. In seconda piazza ha chiuso Wellinger, distante 3.4 punti dalla vetta, che ha avuto la meglio di Robert Johansson, medaglia di bronzo. Il tedesco è stato l'unico ad arrivare al punto HS fissato a 142 m, ma ha ottenuto tale misura grazie ad una folata di vento frontale che lo ha penalizzaro in termini di punteggio nei confronti del vincitore.
Johansson ha conquistato il gradino più basso del podio, finendo a 10.4 punti dall'oro e a 7 dal bronzo e mettendosi alle spalle i connazionali Tande e Forfang. E' scivolato dalla 2a alla 6a posizione l'austriaco Hayböck che ha preceduto Karl Geiger 7°, Andreas Stjernen 8°, Richard Freitag 9° e Dawid Kubacki, Peter Prevc e Ryoyu Kobayashi, decimi ex aequo. 13° Simon Ammann, probabilmente all'ultima gara olimpica della carriera, solo 17° Stefan Kraft. Alex Insam si è confermato su buoni livelli concludendo in 23a posizione.
Domani i saltatori si prenderanno un giorno di riposo e torneranno sul trampolino lunedì, quando verranno assegnate le medaglie del Team Event.
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