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Maren Lundby approfitta dell’assenza di Takanashi ed Ito per vincere la prima gara di Ljubno

Maren Lundby approfitta dell’assenza di Takanashi ed Ito per vincere la prima gara di Ljubno
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Sci NordicoSalto femminile - Ljubno

Maren Lundby approfitta dell’assenza di Takanashi ed Ito per vincere la prima gara di Ljubno

Il fine settimana sloveno del salto con gli sci femminile è cominciato nel segno delle assenze, infatti a Ljubno non sono presenti ben 5 atlete delle migliori 15 della classifica generale della Coppa del Mondo. Quindi ad imporsi è stata Maren Lundby, d’altronde l’unica presente capace di vincere nella stagione in corso.

La prestazione prodotta dalla ventiduenne norvegese è stata davvero convincente, soprattutto perché ha disertato tutti i salti d’allenamento, in gran parte a causa dei problemi di trasporto che ha avuto tutta la nazionale scandinava.

Già nella prima serie l’atleta di stanza a Lillehammer ha scavato un decisivo margine su tutte le avversarie: atterrando a 92.5 metri, la miglior misura di manche abbinata ad ottime valutazioni stilistiche. In tal modo ha terminato la prima metà di gara con un vantaggio di 3.4 lunghezze su Daniela Iraschko-Stolz, un abisso considerato il contesto di gara come uno dei meno estremi del massimo circuito.

Nel secondo segmento della competizione, Lundby si è riconfermata la migliore del lotto, con la migliore performance di giornata (95 metri, il punto HS) con un telemark enciclopedico, fatto non scontato sul pendio sloveno, dove già un metro oltre l’HS rischiano di saltare le ginocchia.

La giovane norvegese ha ottenuto la quarta vittoria stagionale, nonché in carriera, anche se le assenze di Takanashi ed Ito la rendono la meno prestigiosa. Comunque sia, la vincitrice odierna si è avvicinata sensibilmente all’atleta di Shimokawa nella classifica generale della Coppa del Mondo, mettendo in discussione la seconda posizione finale.

Alla piazza d’onore si è confermata Iraschko-Stolz anche nel momento decisivo: per lei un salto da 94.5 metri, con ottima genuflessione, le ha permesso di eguagliare il proprio season-best, raccolto nella tappa dicembrina di Nizhny Tagil.

Terza piazza per la bavarese Katharina Althaus: il terzo podio stagionale ed in carriera, in gare di primo livello, è arrivato dopo una lotta sul filo dei decimi con la compagna di squadra Carina Vogt, infine battuta di sole 0.6 lunghezze. Il distacco dalle prime è comunque decisamente corposo, superiore agli undici punti dalla scandinava.

Chi ha perso la top 3, nonostante abbia condotto una gara strepitosa, è stata l’altra teutonica Svenja Wuerth: per lei non sono bastate due performance sopra i 92 metri, perché in entrambi i casi non ha neanche pensato di appoggiare il famigerato telemark, dunque si è dovuta accontentare dell’ottava posizione finale.

In questo caso la direzione gara non ha brillato nell’effettuare le proprie scelte: fin dai primi salti della seconda serie le condizioni meteo apparivano decisamente migliori rispetto a quelle della prima, ma a nessuno è saltato in mente di modificare il gate di partenza, tra l’altro nemmeno all’allenatore tedesco.

Situazione analoga ha vissuto Manuela Malsiner, confermatasi tra le migliori al mondo anche quest’oggi, vittima anche lei delle scelte che le hanno imposto nella seconda parte di gara, quando è atterrata a 94.5 metri sfiorando successivamente la neve con le mani, prima della linea di caduta.

Il tanto richiesto abbassamento della stanga di partenza è avvenuto proprio dopo la prestazione della ragazza di Ortisei, relegata così alla settima piazza, perché Jacqueline Seifriedsberger (6^) ed Ema Klinec (5^) hanno saltato qualche metro in meno, appoggiando però la necessaria genuflessione.

Hanno chiuso la top 10 Chiara Hoelzl e Maja Vtic, rispettivamente in 9^ e 10^ piazza: i fasti della passata stagione, in cui entrambe furono capaci di salire sul podio a Ljubno ed addirittura la slovena di vincere gara due, sono ormai lontani. Se per l’atleta di Schwarzach im Pongau c’è l’attenuante dell’infortunio autunnale, per la padrona di casa si conferma una stagione in appannamento dopo una di alto livello, leitmotiv dell’intera carriera.

Ottimo risultato per la finlandese Julia Kykkaenen – undicesima – in crescendo di forma proprio in vista dei Mondiali di casa che si terranno nella seconda metà del mese in quel di Lahti. All’ottima performance della prima serie, che le è valso il 10° posto provvisorio, ne ha effettuata una altrettanto positiva, retrocedendo di una sola posizione ed ottenendo il miglior risultato stagionale.

Le altre grandi assenze del week-end sono rappresentate da Irina Avvakumova, Sarah Hendrickson, Yuka Seto, Tayloy Henrich, Nika Kriznar e Juliane Seyfarth, oltre alle già citate Takanashi ed Ito, chi per preparare al meglio l’appuntamento iridato, chi per spostarsi senza fretta verso la Corea.

Le azzurre impegnate in Slovenia sono state ben 6: oltre alla già citata Manuela Malsiner, hanno preso il via alla competizione Elena Runggaldier (14^), Evelyn Insam (24^) e Lara Malsiner (32^). Non hanno superato lo scoglio della qualificazione Roberta D’Agostina (31^) e Veronica Gianmoena (39^).

La classifica generale della Coppa del Mondo vede sempre più vicina Takanashi (1195) alla vittoria finale, infatti le basterà battere le due rivali, Ito (928) e Lundby (889), nella competizione di mercoledì 15 febbraio per conquistare la sua quarta sfera di cristallo.

Domani è in programma  una seconda gara a Ljubno, prima dei trasferimenti frettolosi nella contea di Pyeong Chang per le prove preolimpiche. Si comincerà nuovamente alle 13.00 con il primo round, anteceduto dalla qualificazione.

LJUBNO I – HS 95

1. LUNDBY Maren (NOR) 256.7
2. IRASCHKO-STOLZ Daniela (AUT) 251.1
3. ALTHAUS Katharina (GER) 245.6
4. VOGT Carina (GER) 245.0
5. KLINEC Ema (SLO) 241.1
6. SEIFRIEDSBERGER Jacqueline (AUT) 240.2
7. MALSINER Manuela (ITA) 235.0
8. WUERTH Svenja (GER) 233.5
9. HOELZL Chiara (AUT) 231.2
10. VTIC Maja (SLO) 230.4

Clicca qui per i risultati completi.

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