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Fondo: Belorukova e Bolshunov, la Sprint di Ruka parla russo

Fondo: Belorukova e Bolshunov, la Sprint di Ruka parla russo
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Sci Nordico#pellegrino #scardoni. #fiscrosscountry

Fondo: Belorukova e Bolshunov, la Sprint di Ruka parla russo

Doppietta russa nella Sprint in tecnica classica che ha aperto la Coppa del Mondo di Sci di Fondo. Pellegrino e Scardoni si fermano in semifinale.

Il primo round della battaglia russo-norvegese tra Johannes Høsflot Klæbo e Alexander Bolshunov che promette di essere uno dei leit-motiv della stagione si conclude a vantaggio del russo. Il norvegese, campione olimpico in carica nel format, domina le qualificazioni e il quarto di finale e si impone di un solo centesimo in semifinale nel primo incontro ravvicinato con il russo, entrambi classe 1996 separati da poco più di due mesi, che in qualificazione aveva fatto segnare il terzo tempo. E' la stessa semifinale alla quale è approdato Federico Pellegrino dopo una qualificazione tranquilla con l'undicesimo tempo. Secondo a un passo da Bolshunov nei quarti di finale, il valdostano si fa cogliere di sorpresa nella prima parte di gara, piazza lo spunto che gli permette di avvicinarsi alle primissime posizioni sullo strappo che a Ruka fa la differenza ma resta intruppato nel momento topico chiudendo in quinta posizione, un piazzamento che lo pone al nono posto della classifica.

Nella finale dove si parla solo russo e norvegese - ai due tenori si affiancano Brandsdal, Iversen, Fossli da una parte e Retivykh dall'altra -  Johannes Høsflot Klæbo detta legge come suo standard conquistando un distacco che pare decisivo in vetta allo strappo ma la sorpresa arriva sul rettilineo finale dove il norvegese entra, nel binario più a destra con un vantaggio che appare incolmabile. Eirik Brandsdal è alla sua sinistra mentre Bolshunov sceglie di non usare il binario e si lancia in un disperato inseguimento alla destra del campione olimpico che a dieci metri dalla linea d'arrivo ha una esitazione fatale. Interrompe l'azione per voltarsi a controllare i binari sulla sua sinistra mentre Bolshunov arriva come un falco dal lato opposto, quando Klæbo ne avverte la presenza il russo è già al suo fianco pienamente lanciato mentre il nrovegese deve rilanciare l'azione. Si impone Aleksandr Bolshunov, secondo un deluso Johannes Høsflot Klæbo, terzo Eirik Brandsdal. Emil Iversen è quarto, Gleb Retivykh quinto, Sondre Tuvoll Fossli sesto. 

Sono rimasti fuori dal tabellone dopo le qualificazioni Maicol Rastelli con il trentaseiesimo tempo e Francesco De Fabiani, trentanovesimo. In campo femminile, ha mancato di pochissimo la sua prima finale in carriera, invece, Lucia Scardoni dopo essersi imposta in rimonta nei quarti di finale. In semifinale la veneta tenta la carta dell'attacco in salita ma nel momento decisivo non riesce a scavalcare la finlandese Krista Parmakoski e la svedese Maja Dahlqvist. Il terzo posto, nella semifinale più lenta, non le consente l'accesso in finale come lucky loser ma la pone al settimo posto della classifica finale, miglior risultato in carriera. Era uscita nei quarti di finale Greta Laurent che viene saltata nel finale dalle svedesi Moa Lundgren e superata al fotofinish dall'altra svedese Anna Dyvik. Quattordicesimo posto per lei.

Nella finale arriva la prima vittoria in Coppa del Mondo della russa Yulia Belorukova che dodici mesi, sempre a Ruka, salì per la prima volta sul podio per poi mettersi al collo a PyeongChang la medaglia di Bronzo. La ventitreene di Sosnogorsk fa la differenza sulla salita e precede sul traguardo la svedese Maja Dahlqvist. Lotta all'ultimo centimetro per la terza piazza che si conclude al fotofinish dove ha la meglio Ida Ingemarsdotter che brucia la detentrice della Coppa di specialità, la norvegese Maiken Caspersen Falla. Quinto posto per la finlandese Krista Parmakoski mentre è sesta Stina Nilsson, che completa il tris svedese in finale, che cade all'ingresso del rettilineo finale.

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