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Il progetto Coppa del Mondo sul Cervino svelato nei dettagli: "Simile a Wengen, lo spettacolo non mancherà"

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Il progetto Coppa del Mondo sul Cervino svelato nei dettagli: "Simile a Wengen, lo spettacolo non mancherà"

Nei giorni scorsi la conferma che, per l'autunno 2023, si lavora allo "Speed Opening" con una discesa storica (ma si vogliono disputare anche due super-g). Al "Blick", le parole di Urs Lehmann, Franz Julen e Bernhard Russi.

La prima gara transnazionale a livello di Coppa del Mondo, un progetto enorme che, grazie ad una montagna splendida come il Cervino, lega l'Italia alla Svizzera con lo “Speed Opening” che vede lavorare assieme FISI, Swiss-Ski, ma anche le realtà degli impianti di risalita di Cervinia e Zermatt, la stessa regione Valle d'Aosta e il Canton Vallese.

Disegnata dal campione olimpico Didier Défago, la discesa che potrebbe fare il suo esordio nel massimo circuito nell'ottobre 2023, partirà dai 3899 metri d'altitudine (mai si è andati così in alto) di Gobba Rollin, in territorio svizzero a sud del Piccolo Cervino, per svolgersi poi per due terzi su nevi italiane sino all'arrivo posto a quota 2814, all'altezza di Laghi Cime Bianche.

Un tracciato di oltre 4 km e due minuti e mezzo circa di durata. Vi ricorda qualcosa? Sì, proprio il Lauberhorn di Wengen, con pendenze non impossibili, ma la garanzia che anche a livello scenografico non mancherà nulla. Lo garantiscono, parlando ai colleghi del quotidiano elvetico “Blick”, alcuni dei protagonisti e fautori di questa idea ormai sempre più realtà, da Urs Lehmann e Bernhard Russi che di discese se ne intendono e, seppur con ruoli differenti, riflettono con grande entusiasmo su questa possibilità, sempre più concreta, di avere un bel blocco di gare di CdM sul Cervino. Oltre alle due discese (una maschile e una femminile) di inizio novembre 2023, tappa che diventerebbe fissa nel calendario, si dovrebbero disputare anche due super-g nel week-end precedente, a fine ottobre.

Il piano prevede una gara FIS o di Coppa Europa quale test nel 2022 – dice lo stesso Lehmann, presidente di Swiss-Ski e candidato alla poltrona di numero 1 della Federazione Internazionale, con le elezioni in programma tra poco più di due settimane – Il progetto è estremamente innovativo, non crea problemi di alcun tipo a tutte le realtà coinvolte e ci sono partners affidabili alle spalle. Sono estremamente fiducioso che si possa concretizzare il tutto”.

Entrando nei dettagli tecnici della pista, lo stesso campione del mondo di discesa a Morioka 1993, spiega: “L'ho provata io stesso e posso dire che presenta un salto tecnico e ripido nella parte alta poi, per la conformazione del ghiacciaio, la sezione centrale presenta una diagonale e il momento clou è il tratto che segna il confine con l'Italia, con una pendenza importante e un salto tra le rocce. Sì, sarà tecnicamente impegnativa”.

Franz Julen, Presidente del CdA di Zermatt Bergbahnen AG, è stato colui che ha dato origine al progetto Speed Opening: “Le donne dovrebbero percorrere lo stesso tracciato, sarà solo un po' più breve – le sue parole al Blick – Sarà difficile avere le stesse possibilità logistiche per il pubblico come a Wengen o Adelboden, ma ci saranno tribune non solo in zona arrivo”.

Infine Bernhard Russi, che per la FIS ha già ispezionato la pista e si è dichiarato entusiasta: “L'espressione corretta è... eccitante – le parole del campione olimpico di Sapporo '72 e vincitore di due Coppe del Mondo di discesa – Lo sci desidera innovazione e sfide, è esattamente ciò che porta questa idea. A quasi 4000 metri, nel cuore della natura, mi entusiasma il contesto di questa discesa. Non sarà il contesto tecnico più difficile, ma è una sorta di Everest dello sci, visto che non ci sarà protezione dalle intemperie e dal vento.

Ecco, di questo dobbiamo essere consapevoli, perchè il rischio che un atleta possa perdere rispetto ad un rivale, senza nemmeno accorgersene, esiste molto di più su questo tracciato che in altri contesti come Kitzbuehel, ad esempio, che parte da quota 1600 mt e vede la Streif immergersi nella foresta. Sul Cervino, ogni piccolo refolo di vento può influenzare la gara”.

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