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Il presidente Roda torna sui Mondiali di Cortina: "Dobbiamo salvaguardarli". E punge Saracco dopo l'addio

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Sci Alpinol'intervista

Il presidente Roda torna sui Mondiali di Cortina: "Dobbiamo salvaguardarli". E punge Saracco dopo l'addio

Il numero 1 della FISI analizza l'eventuale spostamento dell'evento iridato, lancia la trasferta allo Stelvio e dice "no" al Sudamerica. Poi la stoccata all'ex allenatore responsabile del gigante maschile.

Un'analisi a tutto tondo, dalla notizia più importante degli ultimi giorni con la richiesta alla FIS di portare i campionati del mondo di Cortina al mese di marzo 2022, alla ripresa dell'attività per varie squadre nazionali, sino alla composizione delle stesse.

Flavio Roda ha parlato per oltre un'ora nel corso di “FISI Private Room”, con l'eventuale spostamento di Cortina 2021 che verrà valutato in maniera definitiva nel consiglio FIS del prossimo 1 luglio.

E' stato fatto un lavoro enorme da parte di tutti e con grande qualità, dalle nuove piste alla logistica. Dobbiamo salvaguardare tutto ciò. Abbiamo dovuto rinunciare alle finali di Coppa del Mondo, un danno economico e la mancata prova generale verso i Mondiali: abbiamo ragionato su mille scenari e capiamo che c'è chi giudica la richiesta di spostamento frettolosa, ma va chiarito che per noi diventa una necessità visto che l'investimento in caso di cancellazione potrebbe rappresentare una tragedia. Arriveremmo a gennaio 2021 già con una spesa attorno ai 25 milioni di euro, creando eventualmente un buco enorme; la FISI è garante verso la Fondazione e, considerata la situazione legata alla pandemia che è ancora in piena evoluzione, diventa difficile andare avanti senza uno scenario differente.

Ecco quindi la nostra richiesta alla FIS per lo spostamento al 2022, con il supporto di nazioni importanti come Austria e Germania: lo sappiamo, non è l'ideale dopo le Olimpiadi di Pechino, ma portare i Mondiali verso la data delle finali di coppa (che si disputeranno a Courchevel/Méribel dopo metà marzo) è una soluzione che può permetterci di avere maggiori garanzie. Attendiamo fiduciosi una risposta dalla federazione internazionale, che deve ancora analizzare bene la situazione: solo il presidente Kasper conosceva da giorni il nostro progetto, ma ora servirà una serie di verifiche a partire dagli aspetti televisivi che saranno decisivi. E attenzione, perchè la stessa Germania con i mondiali di fondo ad Oberstdorf si è accodata alla nostra proposta e potrebbe valutare l'eventuale spostamento. I calendari di Coppa del Mondo? Potrebbero essere rivisti completamente, come sappiamo, sia per la prossima stagione che per quella olimpica; in caso di rinvio dei Mondiali al 2022, potremmo richiedere altre gare in Italia per il 2020/21, magari una sorta di test event a Cortina".

Sulla ripresa dell'attività ormai alle porte, con le squadre nazionali in partenza verso lo Stelvio ai primi di giugno, Roda ha parlato di “un progetto che era anche una necessità di ripartire, mettendo assieme un mese di preparazione per un certo numero di atleti. Con Umberto Capitani, e grazie anche al lavoro della regione Lombardia, abbiamo trovato la quadra e attuato un protocollo con la nostra commissione medica per arrivare allo Stelvio in sicurezza. Verranno creati due gruppi, uno è dedicato a chi ha avuto in qualche modo contatti con il virus. Parliamo di 90 atleti tra sci alpino, con un periodo anche per gli osservati, snowboard e fondo. La trasferta in Sudamerica? Il rischio è troppo alto, penso si opterà per rimanere in Europa”.

Da parte della FISI verrà istituita la figura del “covid manager”, per gestire una situazione che porta sino alle categorie giovanili: “Innanzitutto spero, con il lavoro in collaborazione col ministro Spadafora, che presto si allentino le misure per permettere a tutti di sciare allo Stelvio – continua il numero 1 federale – Il protocollo varrà anche per i nostri giovani, la tutela sanitaria di tutti i ragazzi è la priorità e gli stessi sci club dovranno aiutarci. Sono convinto che presto inizierà anche la loro attività di gruppo, ma serve la massima cautela”. E a proposito di sci club, con il cambio di date e di statuto “i tesseramenti cominceranno il 1° giugno, con 500 euro a disposizione nel borsellino di ogni sci club e la tassa di riaffiliazione che viene meno, per aiutare e incentivare in questo periodo così difficile”.

La stesura delle squadre per la stagione 2020/21? Ecco l'analisi di Roda: “Nello sci ripartiamo dai trionfi della nazionale femminile in particolare, ma non dimentichiamo quanto fatto nel biathlon con Dorothea Wierer e i trionfi dello snowboard, oltre alle soddisfazioni raccolte in vari ambiti, come la storica medaglia dello skeleton. Non abbiamo avuto la possibilità di celebrare i nostri campioni come avremmo voluto, ma abbiamo sofferto anche per tante persone vicine al nostro mondo, tra tutte voglio ricordare Beppe Barzasi di Clusone, che ci ha purtroppo lasciati e ha dato letteralmente la vita per lo sci di fondo.

Le scelte per il prossimo anno sono state fatte per dare continuità all'alto livello, sull'onda degli ottimi risultati degli ultimi anni, con attenzione particolare per l'attività giovanile con ulteriori risorse investite”.

Roberto Saracco, che ha lasciato improvvisamente la squadra di gigante, non verrà sostituito “per non cambiare il modo di lavorare tracciato dal dt Lorenzi, al quale daremo supporto in termini di allenatori e skiman per un gruppo al quale teniamo molto. Mi sento di dire che Saracco ha scelto tempi e modi sbagliati, credo servisse maggior rispetto per gli atleti”.

Una frecciata che il numero 1 di via Piranesi ha indirizzato in maniera chiara al tecnico piemontese, che ha salutato dopo un solo anno da allenatore responsabile.

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