Andre Myhrer:" A St. Moritz per battere Hirscher e Kristoffersen"

Andre Myhrer:' A St. Moritz per battere Hirscher e Kristoffensen'
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Andre Myhrer:" A St. Moritz per battere Hirscher e Kristoffersen"

Svedese 33 anni, 6 vittorie in Coppa del Mondo in slalom, primo nella classifica di specialità nel 2012, bronzo alle olimpiadi di Vancouver 2012 è pronto per la sua diciassettesima stagione in Coppa del Mondo.

 

Maggio 2014 lo slalomista svedese, un po inaspettatamente, dopo 14 anni lascia Nordica per approdare a Head, azienda che fino ad allora eccelleva nella produzione degli sci per le discipline veloci e gigante. La stagione 2014/15 si apre con l’incognita su come Andre si sarebbe adattato ai nuovi sci e scarponi: i risultati non sono incoraggianti, ottenendo come miglior risultato solo il 5° posto nello slalom delle finali di Meribel.

Inizio della scorsa stagione è molto difficile, lo svedese sbaglia molto e ottiene un magro 7° posto a Wengen come miglior risultato; molti perdono fiducia in lui, c’è chi parla di atleta finito pronto per il ritiro.

Gennaio si chiude con una inforcata nella seconda manches di Schladming e il 22 posto nella classifica provvisorio di specialità.

Febbraio 2016, Andre si ritrova: 2° in slalom a Yuzawa e 2° in Parallelo a Stoccolma marzo gli regalerà  la vittoria nello slalom di St Moritz chiudendo quarto nella classifica di specialità

Di seguito l’intervista dei colleghi di fis-ski.com

Andre, hai chiuso la stagione con una vittoria e altri due podi. Cosa si prova a tornare ai vertici dopo alcune annate un po’ sottotono?

“Sono felicissimo del quarto posto nella classifica di slalom. E’ stata una delle mie migliori stagioni. Considerando che prima della tappa in Giappone (metà febbraio, nda) ero 22° in classifica non posso che essere orgoglioso di quello che ho fatto. Ma io punto in alto e il prossimo anno voglio trasformare questo quarto posto in qualcosa di più.”

Eppure la partenza è stata pessima con addirittura tre uscite su tre nei primi slalom della stagione. Come mai?

“All’inizio girava tutto storto e non so perché. Però assieme agli allenatori e al mio skiman non abbiamo mollato un centimetro continuando a combattere e alla fine siamo finalmente riusciti a trovare il setup giusto. Poi dal Giappone in poi tutto è andato secondo i piani.” 

Sei uno specialista delle gare parallele e lo dimostrano il secondo posto a Stoccolma e il terzo in Alta Badia. Qual’è il segreto per andare forte in questa disciplina?

“Fin da piccolo ho sciato un sacco di gare parallele. So di essere forte con gli sci da slalom, però il podio in Alta Badia con quelli da gigante è stata una grande sorpresa. Sciare fianco a fianco contro un avversario ti dà un’incredibile scarica di adrenalina e al tempo stesso devi essere estremamente concentrato perché non puoi permetterti il minimo errore. Devi essere molto aggressivo e cercare di tagliare al massimo le curve per trovare quanta più velocità. E in questo sono molto bravo. Ecco, forse è questo il segreto.”

Il Team Event diventerà disciplina olimpica a partire da Pyeongchang 2018. A molti questo format non piace. Qual’è il tuo pensiero a riguardo?

Io adoro il Team Event. Penso sia un’ottima integrazione per tutte le altre discipline e sono certo che questo tipo di gare non possa far altro che bene al nostro sport. Mettere in scena questi eventi nelle grandi città come a Stoccolma l’anno scorso significa avvicinare lo sci alpino alla gente e coinvolgere sempre più persone. Fosse per me lo trasformerei in una disciplina vera e propria, con 4/6 gare in stagione e con in palio il globo di cristallo. Almeno così non avremmo più quelle discussioni se assegnare i punti del parallelo in slalom o in gigante.”

Obiettivi per i Mondiali di St. Moritz del prossimo febbraio? Su quella pista hai trionfato nell’ultimo slalom della stagione… 

“Ho già una medaglia olimpica (a Vancouver nel 2010, nda), ma mi manca quella iridata. Sarebbe un sogno ripetere la gara delle finali. Si tratta di una pista che si addice alle mie caratteristiche. Ci ho corso nel 2003 partecipando al mio primo Mondiale, perciò quel pendio non mi è nuovo. Farò di tutto per tornare a casa con una medaglia al collo.”

Come sta andando la preparazione estiva?

“Dal momento che sono da poco diventato papà per la seconda volta, ho trascorso molto tempo con la mia famiglia. E’ bello poter staccare un attimo e ricaricare le batterie dopo un inverno molto intenso. Attualmente mi sto allenando a casa da solo proprio per stare quanto più vicino ai miei cari. Comunque tra un po’ andrò a Zermatt assieme alla squadra e da lì in poi vivrò l’inverno ogni giorno.”

Quant’è difficile trovare il giusto equilibrio tra carriera e famiglia?

“E’ fondamentale non soffermarsi troppo né sull’uno né sull’altro aspetto. Anche se inevitabilmente negli ultimi anni l’attenzione si è spostata un po’ più verso la famiglia, ma in senso positivo.”

Andre Myhrer ha ritrovato la sua sciata potente e particolarmente performante sui piani, Marcel Hirscher e Henrik Kristoffersen dovranno temerlo molto sulla facile pista di slalom di St Moritz.

@ANDREMYHRER #STMORTIZ2017 #FISALPINE #SKI
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