Henrik Kristoffersen a cuore aperto: "Senza Hirscher ho qualche chances in più, devo tornare al top in slalom"

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Sci Alpinointervista

Henrik Kristoffersen a cuore aperto: "Senza Hirscher ho qualche chances in più, devo tornare al top in slalom"

Ospite a "Sport & Talk from Hangar-7" all'aeroporto di Salisburgo, il principale candidato (assieme a Pinturault) alla Coppa del Mondo 2019/2020 ha svelato i suoi piani.

Salisburgo è ormai la casa di Henrik Kristoffersen, che nella serata di lunedì è intervenuto a Servus TV approfondendo tutti i temi relativi alla prossima annata al via tra meno di due settimane a Soelden.

Il campione norvegese punta chiaramente al bersaglio grosso e ammette che, senza Marcel Hirscher al via, “le prospettive di potercela fare sono certamente migliori. E' altrettanto chiaro che la cosa più bella è vincere le gare quando c'è il migliore. A Soelden non ci sarà lo sciatore numero 1, ma dopo la prossima stagione ci sarà un nuovo riferimento”, ha detto Kristoffersen, svelando di voler incontrare l'ormai ex rivale austriaco a fine stagione per qualche sessione di motocross assieme (è una grande passione comune).

Sui rivali nella corsa al coppone, HK94 non si è esposto troppo: “Pinturault e Paris in primis, poi penso che Marco Schwarz potrebbe avere ancora qualche problema post infortunio, ma entro 1-2 anni sarà pronto per giocarsi la sfera di cristallo”.

Kristoffersen si allenerà di nuovo, come un anno fa, con qualche sessione di super-g e discesa a Copper Mountain, in occasione della trasferta nordamericana, ma i piani prevedono la partecipazione solo al super-g e alla combinata di Hinterstoder a fine febbraio, un po' come accadde a Bansko lo scorso febbraio. Tutta l'attenzione è quindi concentrata su gigante e soprattutto lo slalom, dove Henrik ammette di “dover ritrovare il livello per essere costantemente al top”.

Mercoledì il trasferimento a Soelden, con i norvegesi che si alleneranno giovedì sul Rettenbach e, risolti da mesi i problemi con la federazione, il 25enne norvegese potrà finalmente avere il massimo supporto con il suo team privato: “Il capo è mio padre Lars, ho un allenatore e due skiman Rossignol; inoltre, Robert Trenkwalder del team Red Bull mi sostiene al massimo e finalmente, come Hirscher, Pinturault o Mikaela Shiffrin, dopo 2-3 anni che lo desideravo, ho l'occasione di poter lavorare con una mia squadra”.

Il rapporto con l'Austria è diventato sempre più solido, come ammette il diretto interessato: “Mi sento un po' austriaco, qui mi riconoscono più persone che in Norvegia. Molti credono che io abbia solo un appartamento a Salisburgo, in realtà ci vivo quasi tutto l'anno e sono sicuro che rimarrò in Austria sino alla fine della mia carriera”.

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