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Giovanni Borsotti: "Cerco il primo podio. A Santa Caterina Valfurva vorrei migliorare la prestazione di Sölden"

Giovanni Borsotti: 'Cerco il primo podio. A Santa Caterina Valfurva vorrei migliorare la prestazione di Sölden'
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Sci AlpinoINTERVISTA

Giovanni Borsotti: "Cerco il primo podio. A Santa Caterina Valfurva vorrei migliorare la prestazione di Sölden"

Due chiacchiere con l'azzurro, che il prossimo weekend sarà impegnato sulla pista "Deborah Compagnoni" di Santa Caterina Valfurva.  La stazione valtellinese ospiterà per la prima volta un gigante maschile di Coppa del Mondo.

Giovanni Borsotti, gigantista della squadra azzurra, reduce dal tredicesimo posto nel gigante di Sölden, con il terzo miglior tempo nella seconda manche, racconta a NeveItalia i suoi obiettivi per i prossimi due giganti di Santa Caterina Valfurva e per la stagione 2020/2021.

Come sono andati gli allenamenti a Livigno?

Sono andati molto bene. In questo periodo è difficile trovare delle condizioni meteo buone, A Livigno abbiamo trovato delle condizioni ottimali tant’è che sono arrivate anche altre nazionali come la Svizzera.

Per la preparazione estiva avete risentito delle restrizioni dovute al covid?

Ad agosto non siamo potuti volare oltreoceano e andare a trovare delle condizioni invernali in Argentina. Però grazie alla Federazione e ai protocolli molto severi, che comunque erano giusti per quel periodo, siamo riusciti a fare dei buoni blocchi di lavoro, molto lunghi, allo Stelvio e quindi devo dire che la preparazione è andata altrettanto bene. La grossa differenza tra l’allenamento in Argentina e in Italia è che nel primo caso ti alleni a 1000 metri, mentre nel secondo caso oltre i 3000 metri, quindi è molto più stancante. Questo forse è stato l’unico aspetto negativo. Però, allo stesso tempo, considerando il periodo che stavamo passando, non possiamo lamentarci. Anzi, abbiamo fatto un buonissimo lavoro.

Quali sono i prossimi programmi prima dei due giganti di Santa Caterina Valfurva?

Poiché hanno spostato le gare in Italia (sarebbero dovute svolgersi a Val d’Isere), nei prossimi giorni rimarremo a Livigno. Non ci spostiamo. Gli allenatori ogni giorno ci preparano un tracciato sulla pista ed è a nostra discrezione decidere quali giorni allenarci. Staremo qui a Livigno fino all’ultimo e questa è una cosa molto importante perché tornare a casa e viaggiare prima delle gare è sempre un po’ debilitante. Invece rimanendo a Livigno abbiamo la possibilità di preparare molto bene i due giganti di Santa Caterina Valfurva.

A Sölden, nella seconda parte di gara, hai realizzato il terzo tempo di manche. Come valuti il tuo inizio di stagione?

Lo valuto positivamente perché a Sölden non sono mai riuscito ad esprimermi al meglio nonostante la pista sia molto tecnica. Nel complesso tutta la gara è andata bene, sono contento, però poteva andare anche meglio perché le condizioni erano perfette per tutti, anche per me che partivo con il pettorale 29.

Si potrebbe provare a puntare al podio questa stagione?

L’obiettivo è sempre quello, il podio. Quando ci confrontiamo in allenamento, le cose vanno bene. Per puntare al podio, la pista deve essere in buone condizioni anche per chi parte con pettorali un po' più alti ed essere adatta alle mie caratteristiche, quindi con neve molto dura. Su queste condizioni sono convinto che si possa puntare al podio, soprattutto considerando che sono tanti anni che sono in Coppa del Mondo e che gli infortuni sono ormai molto lontani.

È la prima volta che viene disputato un gigante maschile sulla pista “Deborah Compagnoni” di Santa Caterina Valfurva. Che tipo di pista è?

È una pista molto tecnica, non tanto per il pendio, ma per la poca visibilità perché è posizionata molto all’ombra, soprattutto a dicembre. Per altri circuiti, ho fatto tante gare a Santa Caterina Valfurva, ma a fine stagione quindi erano condizioni diverse, più facili. Invece, quando anni fa mi sono allenato a Santa Caterina Valfurva in questo periodo, mi ricordo di aver avuto sensazioni molto positive perché la pista era difficile. Penso che con un manto di neve molto duro, potrebbe uscire fuori una bella gara.

Che obiettivo ti poni per i due giganti di Santa Caterina Valfurva?

Sicuramente migliorare la prestazione di Sölden, ma soprattutto trovare un buon feeleing perché queste gare di inizio stagione servono ad ottenere un risultato, ma anche a ricercare la solidità. Avere delle ottime sensazioni va sempre di pari passo con il risultato.

Il norvegese Lucas Braathen, atleta molto giovane (classe 2000) ha ottenuto il primo successo nell'opening di Sölden. Che tipo di atleta è?

Lui è spensierato, ha ottenuto già degli ottimi risultati cosi giovane. È sicuramente un atleta da temere. Ma, poiché non mi gioco la Coppa di specialità, non temo un atleta in particolare. Io punto ad una top 5 o comunque ad ottenere il massimo da me stesso. Non sono solito guardare gli altri. Lucas Braathen è molto forte. È il presente e sarà il futuro. Cercheremo di stargli davanti.

Qual è il tuo obiettivo della stagione?

Sarebbe molto importante finire la stagione nei 15, riuscire a fare qualche buon risultato nei 10 e conquistare il podio.

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