Cochran-Siegle è tornato negli Stati Uniti, addio Mondiali. Tommy Ford, prime parole dopo l'intervento

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Cochran-Siegle è tornato negli Stati Uniti, addio Mondiali. Tommy Ford, prime parole dopo l'intervento

Ultimi aggiornamenti sulle due punte del movimento statunitense, finite ko tra Adelboden e Kitzbuehel: il velocista potrebbe farcela per marzo, mentre il gigantista ha subito a Vail l'intervento di ricostruzione dei legamenti del ginocchio e anche della mano.

Sono stati alcuni dei protagonisti dei bruttissimi infortuni che, in questo mese di gennaio, hanno colpito in massa il movimento della Coppa del Mondo.

In entrambi i casi, parliamo di bruttissime cadute avvenute in gara e che hanno tolto dalle competizioni due atleti fondamentali per la nazionale a stelle e strisce: Ryan Cochran-Siegle e Tommy Ford hanno probabilmente concluso (per quanto riguarda il gigantista dell'Oregon è una certezza) la loro stagione tra Kitzbuehel e Adelboden, ma poteva andare molto peggio considerato quanto successo.

Il figlio e nipote d'arte, trionfatore nel super-g di Bormio, è tornato nelle scorse ore negli Stati Uniti per ulteriori visite in modo da decidere come procedere in merito al suo recupero: come riporta “Ski Racing”, Ryan dovrà stare fermo almeno un mese, nella migliore delle ipotesi per un possibile ritorno a marzo e perdendo in ogni caso i campionati del mondo di Cortina, sino ai possibili tre: “La frattura a livello cervicale sembra stabile – ha spiegato lo stesso Cochran-Siegle – Non provo dolori particolari, ma serve cautela per questo tipo di infortunio”.

Ben più lungo il processo che attende Tommy Ford. Il terribile volo nella 1^ manche del gigante numero 2 di Adelboden è costata allo specialista statunitense danni a ginocchio sinistro (crociato anteriore e lesione parziale del collaterale) e alla mano, oltre alla forte commozione cerebrale subita. Come ha spiegato lo stesso 30enne di Bend, “mi sono ripreso a casa, prima di subire la scorsa settimana il primo intervento al ginocchio, allo Steadman Philippon Research Institute di Vail. Servirà tempo e un nuovo intervento all'articolazione quando sarò pronto, mentre la testa e il collo non hanno subito danni significativi, anche se provo ancora un po' di dolore.

La strada verso questo recupero sarà lunga, ma tornerò sugli sci”.

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