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Sofia, lo stop sarà almeno di qualche mese. Quello odierno è l'ultimo di una sequenza pazzesca di infortuni

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Sofia, lo stop sarà almeno di qualche mese. Quello odierno è l'ultimo di una sequenza pazzesca di infortuni

In base alla tipologia dell'intervento effettuato oggi pomeriggio a Milano, verranno definiti esattamente i tempi di recupero per la leader della Coppa del Mondo di discesa, ma la stagione è certamente terminata e la quinta sfera di cristallo nella disciplina regina praticamente persa. Nel 2007 il primo grave crac al ginocchio destro, in oltre 15 anni è successo davvero di tutto, l'unica certezza è che Goggia tornerà anche questa volta.

Sofia Goggia è sotto i ferri dei dottori Andrea Panzeri e Riccardo Accetta, in questo pomeriggio milanese che rappresenta l'ennesimo incrocio con il destino e un infortunio molto grave, per la fuoriclasse di Astino che si è fratturata tibia e malleolo tibiale della gamba destra, inforcando questa mattina in un allenamento di gigante sulla “Casola nera” di Ponte di Legno.

L'inverno 2023/24 della bergamasca è finito così, non ci sono i margini per tentare un altro miracolo simil 2021 e 2022, dopo i crac di Garmisch e Cortina con gli obiettivi della coppa di discesa nel primo caso e delle Olimpiadi di Pechino (e di un'altra sfera di cristallo di specialità) nel secondo; i tempi di recupero dipenderanno dal tipo di intervento, con l'utilizzo di un chiodo o di una placca nella tibia, ma si parla di almeno 3-4 mesi di stop, che arrivano dopo che Sofia aveva ritrovato una top five in gigante ad oltre 6 anni dall'ultima volta, oltre ai podi di Cortina e appunto la leadership nella disciplina regina da difendere.

Con quattro discese ancora in calendario e soli 89 pt di vantaggio nei confronti di Stephanie Venier, con Gut-Behrami a -141 e poco più indietro Huetter, per la quinta sfera di cristallo della carriera di Goggia servirebbero una serie di incroci improbabili, oltre alla cancellazione di un paio di gare.

Quello odierno sulle nevi bresciane, è solo l'ultimo di una sequenza pazzesca di infortuni per l'atleta più vincente (in coabitazione con Federica Brignone a quota 24 successi in CdM) nella storia della nazionale femminile.

Come ha ricordato il collega Paolo Marabini della Gazzetta dello Sport, quello del 16 dicembre 2022 a Sankt Moritz era stato l'ultimo crac per Sofia, che si ruppe la mano sinistra nella prima discesa in Engadina prima di farsi operare poche ore più tardi e rientrare per un clamoroso trionfo nella gara bis del giorno successivo.

Già nel 2007, a neppure 15 anni, Goggia si rompe il legamento crociato e il menisco esterno del ginocchio destro, che il 24 febbraio 2012, in occasione del gigante di Coppa Europa di Andalo, salterà nuovamente. Il rientro è spettacolare, Sofia sfiora la medaglia nel super-g mondiale di Schladming 2013, senza aver mai disputato ancora una gara in quella specialità nel massimo circuito, ma il 7 dicembre 2013 (pochi giorni dopo aver concluso 7^ nel super-g di coppa a Beaver Creek) è Lake Louise a risultare fatale.

Caduta nella seconda discesa stagionale e si rompono crociato e menisco del ginocchio sinistro. Addio sogno Giochi Olimpici a Sochi (che Sofia commenta negli studi di Sky Sport), poi il lungo cammino per arrivare ai vertici di Coppa del Mondo, con la straordinaria stagione 2016/17 con primi podi, vittorie e il bronzo mondiale in gigante a St. Moritz. Poi l'inverno olimpico, certo con qualche brivido (vedi il volo nella 2^ discesa di Cortina), ma all'inizio dell'annata 2018/19 un nuovo stop: il 19 ottobre, in allenamento a Hintertux arriva la frattura del malleolo peroneale della gamba destra. Rientro in 3 mesi, con 2 soli centesimi che dividono Sofia dal primo titolo mondiale (che ancora non è arrivato) nel super-g di Are vinto da Mikaela Shiffrin.

Nel 2019/2020, è fatale il super-g di Garmisch con frattura al radio del braccio sinistro e chiusura di stagione anticipata, poi ancora nella località bavarese un infortunio molto serio; è il 31 gennaio 2021, è stato appena cancellato il super-g sulla “Kandahar” e, scendendo a valle per rientrare in hotel, l'azzurra cade (perdendo anche il casco nell'impatto) e la diagnosi è decisiva per perdere l'amatissimo Mondiale di Cortina all'orizzonte. Frattura composta del piatto tibiale laterale della gamba destra, sempre quella. Il danno più “celebre”, anche perchè avvenuto in gara e con le Olimpiadi vicinissime, quello del 23 gennaio 2024 quando la stella bergamasca cade nel tratto dello Scarpadon in occasione del super-g di Cortina: lesione parziale del legamento crociato del ginocchio sinistro e microfrattura peroneale. I famosi 23 giorni per arrivare all'argento di Pechino cominciarono da lì.

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