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Le prime parole di Agazzi da neo coach di Sofia Goggia: "Lavoro sulla tecnica per ridurre i rischi"

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Sci Alpinocoppa del mondo femminile

Le prime parole di Agazzi da neo coach di Sofia Goggia: "Lavoro sulla tecnica per ridurre i rischi"

Il bergamasco, dopo l'esperienza con le canadesi, sarà l'allenatore personale della tre volte vincitrice della coppa di discesa. La sua intervista sulle colonne de "L'Eco di Bergamo". Tutto confermato anche per Bassino e Brignone con i rispettivi riferimenti tecnici.

E' già tempo di programmazione, con punti fermi importanti e certezze per le stelle di una nazionale femminile che ripartirà dal “tridente” composto da Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino.

Con Gianluca Rulfi sempre al timone di comando in qualità di direttore tecnico, il cambiamento per la stagione 2022/23 riguarda la scelta di affiancare un tecnico personale ad ognuna delle campionesse azzurre. Luca Agazzi per Sofia Goggia, Davide Brignone per la sorella Federica, questa volta direttamente in seno alla nazionale, e Daniele Simoncelli con Marta Bassino. L'ufficialità arriverà solo al momento della presentazione delle squadre ad inizio maggio, ma è tutto fatto.

Il collega Federico Errante ha intervistato, sull'edizione odierna de “L'Eco di Bergamo”, Luca Agazza: il 48enne allenatore di Leffe torna in Italia dopo l'intensa e produttiva esperienza in Canada, con la soddisfazione in particolare di aver fatto crescere una squadra di slalom di eccellenza, con giovani come Nullmeyer e Smart grandi protagoniste in stagione.

Come lo skiman Barnaba Greppi, anche Agazzi è bergamasco doc e per Goggia sarà importante, anche a livello ambientale, poter contare su uno staff di questo tipo. Anche se, paradossalmente, Luca e Sofia non si sono mai incrociati a livello di sci club: “Una soddisfazione e una responsabilità poter lavorare con una sciatrice top come lei – le parole di Agazzi – Sì, il nuovo assetto della nazionale garantirà a ciascuna delle esponenti di punta un allenatore personale, per quanto riguarda Sofia vogliamo costruire una sciata più in equilibrio, affinché la sua potenza possa essere ottimizzata.

Come farlo? Utilizzeremo anche gli sci da slalom per dedicarci alla tecnica a velocità molto ridotta, poi lavoreremo sulla posizione per la curva di gigante, specialità che resta la base, in modo tale che anche se fosse all'80% della condizione, la performance non ne risenta. Dobbiamo togliere il fattore-rischio, questo è il concetto”.

Mantenendo al tempo stesso lo “spirito libero” della Goggia nazionale.

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