Irene Curtoni si allena in Val di Fassa e guarda al finale di stagione: "Orgogliosa di quel che sto facendo"

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Sci Alpinol'intervista

Irene Curtoni si allena in Val di Fassa e guarda al finale di stagione: "Orgogliosa di quel che sto facendo"

La slalomista valtellinese prepara Maribor sulla "Aloch" e lancia una sguardo all'intera carriera. Raccontando aspetti interessanti...

E' l'unica slalomista azzurra nelle 30 al mondo, nel suo caso costantemente tra le 15, ma anche la veterana di un gruppo giovanissimo che sta dimostrando di poter crescere, con le vittorie di Rossetti e Peterlini in Coppa Europa, ma pure alcuni piazzamenti a punti in Coppa del Mondo che già avevano rappresentato segnali importanti.

La costante delllo slalom femminile italiano, però, è ancora Irene Curtoni: doppio 13° posto nelle ultime due gare di Zagabria e Flachau, e il miglior risultato stagionale che risale al 10° di Killington, ma anche un bel gigante a Sestriere con la 18esima piazza che ha rappresentato qualcosa di speciale per la valtellinese, ora proiettata verso il week-end di gare tecniche a Maribor, il prossimo 15-16 febbraio.

In questi giorni Irene si è allenata nuovamente a Pozza di Fassa, sulla “Aloch” che è ormai casa sua e della nazionale di Guadagnini. Intervistata dall'ufficio stampa che si occupa degli appuntamenti legati allo sci in Val di Fassa, la slalomista azzurra ha spiegato che “dopo Sestriere ho avuto bisogno di qualche giorno di pausa per far riprendere la mia schiena, dopo il tour de force tra fine dicembre e la prima parte di gennaio. Abbiamo ancora davanti quattro slalom importanti per risalire la classifica e portare a casa dei buoni piazzamenti”.

Dando uno sguardo più ampio alla carriera, la sorella più esperta di casa Curtoni, che ha festeggiato il primo successo in Coppa del Mondo di Elena, si dice “orgogliosa di quel che ho fatto perchè, pur non essendo una Shiffrin, credetemi non è facile rimanere tanti anni in zona top 10 al mondo. Sembra banale, ma non è così. L'obiettivo di un atleta è sempre quello di vincere o salire sul podio, ma a volte è importante anche solo dimostrare di poter dare ancora tutto in una manche, come successo a Sestriere nella seconda. Divertendomi, un aspetto non scontato a 34 anni”.

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