I fratelli Brignone a confronto al Festival dello Sport. Fede: "Ora so che tornerò, serve ancora un po' di pazienza"

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I fratelli Brignone a confronto al Festival dello Sport. Fede: "Ora so che tornerò, serve ancora un po' di pazienza"

Nella giornata in cui tutti i big azzurri delle discipline invernali hanno sfilato nel cuore di Trento, ecco il panel dedicato alla vincitrice dell'ultima Coppa del Mondo, al Teatro Sociale con il fratello e allenatore al fianco per raccontare questi anni così speciali, sino al gravissimo infortunio dello scorso 3 aprile.

Nel cuore della terza giornata del Festival dello Sport, targato “La Gazzetta dello Sport” e che ha visto tanti appuntamenti dedicati al mondo della neve, anche Federica e Davide Brignone sono stati assoluti protagonisti, in particolare con un incontro-intervista (a cura di Cristina Fantoni) al Teatro Sociale di Trento per raccontare tutto del loro speciale rapporto familiare e di lavoro, visto che il coach della detentrice e dominatrice della Coppa del Mondo è il suo fidatissimo tecnico personale.

Poco prima del panel con i fratelli Brignone, sono state consegnate (in Piazza del Duomo con un altro specifico evento dedicato) le autovetture AUDI che, tramite la collaborazione storica che la Fisi porta avanti da anni, accompagneranno i campioni azzurri nell’inverno olimpico. Oltre alla stessa Brignone, c’erano Goggia, Bassino, Fischnaller, Moioli, Paris, Pellegrino, Vittozzi e tanti altri.

“Sto cercando di recuperare la mobilità e di rieducare il mio corpo, oltre che ricostruire anche la parte muscolare – ha spiegato nel dettaglio l’iridata di gigante nel corso dell’intervista di oggi pomeriggio parlando di attualità, pur mancando ancora parecchie settimane al ritorno in pista – Non sto facendo atletica per ricostruire il muscolo, non ancora: devo ammettere che mi sono spazientita in questo lungo periodo, ma più che altro per il dolore. Se sto bene ci metto poco a fare bene il movimento, ho un bagaglio motorio importante, ho costruito il mio corpo in tanti anni e questo è un vantaggio, ma quando vedo che i movimenti non riescono allora mi spazientisco. E invece di pazienza me ne serve molta”.

Un infortunio del genere, ovvero quello gravissimo alla gamba sinistra patito lo scorso 3 aprile nel gigante tricolore all’Alpe Lusia, può insegnare qualcosa? La risposta di Brignone è netta: “Non ho scoperto nulla di me stessa, anzi, ne avrei fatto proprio a meno.

Ho sempre avuto una vita normale, mentre in questo periodo non ho potuto fare niente di quello che mi piace. Ecco, ho scoperto che mi piace fare sport, ma non è una scoperta”.

Cosa ha capito Davide in questo periodo così duro per la sorella? “Io ho scoperto che è riuscita a rimanere positiva, è rimasta esattamente la persona che era prima, sempre solare e con la voglia di lavorare”.

Ancora Fede: “Rispetto alla gravità del mio infortunio, tutti sono sorpresi del percorso fatto perché non era scontato neppure tornare a camminare dritta o a correre. Ho avuto la fortuna che la Fisi mi abbia fatto subito operare, tutto è stato messo a disposizione perché l’intervento fosse fatto il prima e il meglio possibile. Tornare a fare l’atleta è il mio primo e unico traguardo, per l’Olimpiade si vedrà passo dopo passo. Ora so che tornerò, ci sto provando al massimo e più di così non si può fare”.

“Se dovesse riuscirci sarà ancora più grande, si è costruita da sola la sua fortuna. Non stiamo nascondendo proprio nulla, è che non lo possiamo sapere cosa ci riserverà il prossimo futuro”, ha aggiunto il fratello-coach, che sul giorno dell’infortunio ha raccontato. “Mi sono reso conto solo 1-2 settimane dopo di quello che era successo, sono stato la seconda persona ad arrivare da lei, un momento di choc prima di fare cil che dovevo”.

“Perché dovrei rivedere il momento in cui mi sono distrutta? Sarebbe stupido. Non sono svenuta, ricordo tutto, anche se non mi ero resa conto di aver patito un incidente del genere, poi l’ho capito quando ho poggiato il sedere sul toboga e la gamba è rimasta lì dov’era. La gente era così scioccata che mi sono detta “devo essere positiva, devo essere più forte di loro. Dal primo toboga sono scesa senza aver preso alcun antidolorifico, il contorno fu terribile perché tutti mi facevano le foto e i video. Rispetto zero”.

Dopo una stagione così dominante, Federica non ha potuto godersi la sua seconda Coppa del Mondo: “Quella del 2020 non me l’ero goduta, era tutto chiuso per il Covid, questa volta tutto andava bene e cadere da così in alto è molto tosta, ma so che un giorno potrò dire comunque che in carriera ho fatto molto di più di quello che avrei potuto conquistare.

Certo, era un periodo in cui mi esprimevo al 100%, avrei voluto coltivare quel momento e portarlo avanti. In questi mesi ho patito tanto soprattutto la non indipendenza, il fatto di non poter togliere le stampelle con un mese di anticipo ad esempio. La seconda operazione è stata come una sconfitta, io l’ho vissuta così”.

La campionessa di La Salle ha raccontato nuovamente quel marzo 2021 in cui, dopo i difficilissimi Mondiali di Cortina, aveva seriamente pensato di smettere. “Esisteva solo lo sci, per fortuna c’era Davide con me, ma la vita al di fuori dello sci non esisteva. E io se devo scegliere tra il mio sport e tutto il resto della vita, scelgo la vita”.

Davide aggiunge: “Sì, in quel momento pensavo che si sarebbe ritirata. Non mi sono mai voluto intromettere, è una cosa che si vive da soli. Ho pensato che potesse mollare, poi invece ha ritrovato la felicità di sciare, sono cambiati fattori esterni ma è stata soprattutto lei a cambiare”.

Mondiali di Crans-Montana nel 2027, in una località che adora? “Non lo escludo, io ora voglio solo tornare a fare l’atleta – la risposta di Fede - Se il mio ginocchio me lo permetterà e se ne avrò voglia, perché no? Dopo aver capito che mollare nel 2021 sarebbe stato una cavolata, mi sono detta “Senti, io non ho data di scadenza. Quando non avrò più voglia di allenarmi, di fare questa vita, lo farò”.

Il video messaggio di papà Daniele e la commozione di mamma Ninna, presente in platea, hanno chiuso il cerchio di famiglia: “Io facevo l’atleta per la compagnia, Davide invece amava proprio farlo, era lui il più forte”. E Davide: “Chi è il più competitivo dei due? La mamma!”.

Sul fratello-coach, la stella azzurra svela: “So che tutto quello che mi dice è per il mio bene, a volte faccio finta di non ascoltarlo e gli do addosso, ma alla fine lo ascolto. Da bambina mi sono sempre sentita la più scarsa della famiglia, Davide ci provava e faceva bene, era entusiasta. A mamma e papà veniva sempre bene tutto, io mi sentivo proprio quella meno dotata”.

“Poi è diventata lei la più brava – la risposta di Davide - Io ci ho sempre creduto, più di lei, ma su questo aspetto Fede ci ha lavorato tanto, perché a volte non si sente in grado di fare qualcosa di cui invece è capace. Ogni anno arriva la settimana di Soelden e lei dice sempre “Io non mi qualifico, è inutile che vada, Sbarde non farmi nemmeno gli sci”. Lei è fatta così, forse è il suo modo per spronarsi e per caricarsi”.

Infine il saluto del Ministro per lo Sport, Andrea Abodi, che ha voluto fare sentire la sua vicinanza ad una campionessa straordinaria del nostro sport. “E’ bellissimo ascoltare non solo vittorie e sconfitte, ma soprattutto la vita, con delicatezza e sobrietà – le sue parole - Andai a trovare Federica dopo l’infortunio, e mi posi il problema di non disturbare e che non si sapesse in giro.

E’ una donna speciale nella sua normalità, o normale nella sua specialità. E’ competitiva, ma soprattutto apprezza la vita in tutti i suoi aspetti, mischiando il rigore dell’atleta di alto livello con il rispetto per le cose della vita. Così entrerà nella nuova dimensione della vita dopo le gare, cioè la realtà, senza doverla scoprire”.

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