Operata di nuovo al perone lo scorso febbraio, la 24enne di Castelrotto (fuori dai quadri della nazionale per la prossima stagione) soffre ancora, ma non vuole mollare. Ne ha parlato a SportNews.
Giovedì 24 Giugno 2021
Un vero e proprio calvario, cominciato ormai nel dicembre 2016 con quella bruttissima caduta a Lake Louise costata la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro.
Da quel momento, per Verena Gasslitter è stata una continua rincorsa verso un posto al sole e, anche se la talentuosa velocista classe 1996 ha ritrovato la Coppa del Mondo e i primi punticini, da quello in discesa a Bansko nel gennaio 2020 al 28° posto (che rimane il suo miglior risultato nel massimo circuito) dello scorso dicembre nel super-g di Val d'Isère, una delle potenziali discesiste del futuro azzurro non ha mai ritrovato il suo vero livello.
A febbraio, la ragazza di Castelrotto è stata costretta a finire nuovamente sotto i ferri, in seguito alla caduta nella discesa di Coppa Europa di metà gennaio a Crans-Montana dove ha concluso la sua stagione. A Innsbruck, l'altoatesina è stata operata al perone, ma i problemi non sono finiti come ha spiegato lei stessa sulle colonne di sportnews.bz. “L'intervento era ormai necessario e la guarigione è stata buona, ma quando sono tornata a sciare per la prima volta, è stato pure peggio di prima”, ha spiegato amara Gasslitter, che sospetta di un dolore legato sempre al peggiore dei suoi infortuni, quando nel settembre 2017 si ruppe tibia e perone della gamba nel corso di un allenamento in Argentina.
Fuori dai quadri della nazionale (“ma non è stata una sorpresa, considerati i risultati”), dopo essere rientrata con il gruppo delle polivalenti e aver ricevuto fiducia e considerazione da parte dello staff tecnico azzurro, Verena è chiamata a ripartire lavorando con il gruppo sportivo dei Carabinieri. Ci riproverà ancora una volta, ma la strada è tutt'altro che in discesa.
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