La valdostana dopo l'uscita nello slalom che chiude una rassegna iridata senza medaglie nelle cinque gare disputate. "Dovrò dimenticare in fretta, non ho raccolto nulla dopo aver seminato tanto".
Nel Mondiale di Are aveva sempre girato attorno al podio, ponendo le basi di quello che sarebbe poi successo la stagione successiva con i trionfi in Coppa del Mondo.
Due anni più tardi, anche la rassegna iridata di casa, quella di Cortina, lascia Federica Brignone senza medaglie, ma la sensazione è ben diversa visto che alle difficoltà di una stagione senza successi, si è aggiunto un campionato del mondo che ha deluso la valdostana sotto tutti i punti di vista. Cinque gare a secco, con il 10° posto del super-g, il sesto con mille rimpianti e tanta rabbia in parallelo, con le uscite in combinata (dopo aver firmato il miglior crono in super-g), gigante e oggi nello slalom dove, oggettivamente, non poteva puntare al grande risultato. “Era una pista davvero bella, col mio numero (il 16) ancora perfetta – ha spiegato Federica ai microfoni di Rai Sport - Sarebbe bastato tenere il ritmo, ma io sono andata fuorigiri e ho fatto un gran... casino”.
Poi il racconto di un Mondiale nero, “che dovrò dimenticare molto in fretta, pur tenendomi alcuni pezzi di gara fatti molto bene. Non ho raccolto niente di ciò che ho seminato. La Coppa del Mondo? Sarei diretta verso Passo San Pellegrino (per le tre gare veloci in programma da venerdì a domenica prossima, ndr), ma ora non so davvero di cosa ho bisogno”.
Difficilmente Fede non ci sarà per l'appuntamento in Val di Fassa, essendosi anche allenata su “La VolatA” prima di questi campionati del mondo così amara, ma è un pensiero che dice tutto del momento che sta vivendo la detentrice della sfera di cristallo.
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