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Paul Bonifacio Parkinson regala all'Italia la qualificazione per la prova olimpica maschile

Paul Bonifacio Parkinson regala all'Italia la qualificazione per la prova olimpica maschile
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Figure skating - Nebelhorn Trophy

Paul Bonifacio Parkinson regala all'Italia la qualificazione per la prova olimpica maschile

La terza e ultima giornata della quarantacinquesima edizione del Nebelhorn Trophy di Oberstdorf si è aperta con il libero maschile, programma in cui i contenuti tecnici si sono rivelati superiori alle aspettative della vigilia.

Il successo è andato al detentore del titolo Nobunari Oda (262,98), tornato ad esprimersi su livelli di assoluta eccellenza. Il pattinatore nipponico, dopo aver dominato la prima parte di gara, si è riconfermato anche nel segmento più lungo evidenziando già a fine settembre un'invidiabile condizione atletica. Peraltro, è riuscito a completare in scioltezza una combinazione quadruplo toeloop/triplo toeloop di stordente bellezza, che da sola è valsa il prezzo del blglietto. Vanno rimarcati anche i cinque salti tripli eseguiti nella seconda metà del disco con tanto di un secondo triplo axel dall'altezza siderale. Oda, come da copione, ha ottenuto la migliore valutazione su ciascuna componente del programma e per la prima volta in carriera ha violato il muro dei 260 punti in gara.

Il ventiseienne di Osaka ha preceduto il diciottenne californiano Jason Brown (228,43), oggi meno brillante rispetto allo short-program, ma comunque autore di una convincente prestazione impreziosita dalla combinazione triplo axel/triplo toeloop e da trottole qualitativamente superiori a quelle del vincitore.

Il podio è stato completato dal canadese Jeremy Ten (205,56), che ha avuto facilmente ragione del russo Artur Dmitriev (201,74).


Nell'occasione, sono arrivate notizie positive per il movimento azzurro. Infatti, Paul Bonifacio Parkinson, seppure con qualche patema di troppo, è riuscito a garantire all'Italia la partecipazione nella gara maschile degli imminenti Giochi Olimpici. Nel programma libero, il ventiduenne di Ottawa ha mantenuto la posizione che occupava al termine del primo segmento di gara, ma, dopo un inizio piuttosto brillante, è caduto rovinosamente al termine della combinazione doppio axel/rittberger/triplo salchow finendo per disunirsi e per commettere altre evidenti sbavature sugli elementi di salto rimasti (flip, rittberger e lutz). Così come ieri non è, invece, mancata qualità sulle trottole.

Oltre a Parkinson (184,07), hanno assicurato il posto per Sochi alla nazione di appartenenza il venticinquenne ucraino di passaporto israeliano Alexei Bychenko (197,46), capace di sbriciolare il precedente primato nazionale, il veterano rumeno Zoltan Kelemen, bravo a realizzare la migliore prestazione della carriera a ventisette anni suonati,
il diciassettenne filippino Michael Christian Martinez (189,46), il diciottenne figlio d'arte australiano Brendan Kerry (188,67) e il ventenne ucraino Yakov Godorozha (188,26), rappresentante di un paese che dalla sua recente nascita ha sempre preso parte alla competizione maschile della rassegna a cinque cerchi. Va, in ogni caso, rimarcato che mai in passato un pattinatore battente bandiera filippina ha partecipato alle Olimpiadi.

Piangono, invece, lacrime amare il polacco Maciej Cieplucha (179,24) e il sorprendente brasiliano Luiz Manella (178,62), primi esclusi nonostante una buona rimonta nel segmento più lungo di gara. In particolare, il sudamericano è stato in grado di pattinare il quarto libero assoluto recuperando oltre dieci posizioni.

Eccellente escluso, infine, il monegasco Kim Lucine (172,66), che, oltre ad essere stato oltremodo falloso, ha optato per scelte musicali piuttosto discutibili.


I trenta posti a disposizione per i Giochi Olimpici di Sochi risultano così assegnati:

CANADA 3
GIAPPONE 3
KAZAKISTAN 2
SPAGNA 2
STATI UNITI 2
FRANCIA 2
REPUBBLICA CECA 2
GERMANIA 1
CINA 1
UZBEKISTAN 1
RUSSIA 1
SVEZIA 1
BELGIO 1
AUSTRIA 1
ESTONIA 1
ISRAELE 1
ROMANIA 1
FILIPPINE 1
AUSTRALIA 1
UCRAINA 1
ITALIA 1



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