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Polina Edmunds si impone in un'edizione dei Four Continents dal mediocre profilo

Polina Edmunds si impone in un'edizione dei Four Continents dal mediocre profilo
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Getty Images

Figure skating - Four Continents Championships 2015

Polina Edmunds si impone in un'edizione dei Four Continents dal mediocre profilo

La diciassettesima edizione dei Campionati dei Quattro Continenti, ospitati dal "Mokdong ice Rink" di Seoul, si è conclusa con il programma libero femminile, segmento di gara caratterizzato dalla povertà dei contenuti tecnici.

I ritiri o anni sabbatici di pattinatrici del calibro di Kim Yu Na, Mao Asada, Miki Ando e Akiko Suzuki, senza dimenticare l'assenza per scelta di Ashley Wanger, hanno depauperato oltremodo il livello e hanno giocoforza enfatizzato ancora di più l'enorme differenza che al momento intercorre tra il movimento russo e il resto del mondo.

Se da un lato la gara di danza, quella riservata alle coppie di artistico e la prova maschile si sono distinte per prestazioni di alto profilo sia tecnico che artistico, dall'altro la competizione femminile ha rappresentato il punto più basso dell'evento proponendo uno spettacolo non all'altezza di un Campionato ISU e più adatto ad uno dei tanti Challenger Series andati in scena nella prima parte della stagione.

Il leit-motive del segmento più lungo di gara si sono rivelate le incertezze sugli elementi di salto che, in presenza di un pannello tecnico più severo, avrebbero abbassato ulteriormente i punteggi, comunque non competitivi. Cadute, atterraggi su due piedi, salti aperti in volo e atterraggi balbettanti hanno, infatti, rappresentato la norma e non l'eccezione.

Il titolo è stato vinto a grande sorpresa dalla statunitense Polina Edmunds, che, nel programma libero, ha avuto il merito di eseguire due doppi axel e sette salti tripli, compresi due flip dal filo di ingresso molto più che sospetto. In un contesto in cui le avversarie sono andate ben distanti dal pattinare senza sbavature, proprio gli atterraggi senza particolari problemi hanno consentito alla sedicenne di stanza in California di supplire alla carenza d passaggi di transizione facendo passare quasi inosservate le lunghe rincorse che hanno preceduto ogni elemento di salto. La chiave di volta è quindi stata il punteggio tecnico, senza eguali nella gara.

In seconda posizione, staccata di oltre due punti dalla vincitrice, si è attestata una deludente Satoko Miyahara, reduce dalla convincente prestazione nel programma corto, ma non in grado di riproporsi sui medesimi livelli nel libero. La sedicenne nipponica, così come avvenuto nei Campionati nazionali, ha apportato rilevanti modifiche al programma collocando due combinazioni doppio axel/triplo toeloop, peraltro ben eseguite, nella seconda metà della musica. Tuttavia, nonostante sia stata graziata dal pannello su diversi salti dalla rotazione al limite, è caduta su un triplo lutz, generosamente giudicato sotto ruotato, ed ha pasticciato sull'atterraggio del triplo flip e sulla combinazione triplo lutz/doppio toeloop/doppio rittberger pattinando dall'inizio alla fine con palpabile tensione e lo sguardo sovente rivolto verso il ghiaccio. Per Miyahara, l'avere riconfermato il risultato della precedente edizione non può, in ogni caso, essere ritenuto un motivo di soddisfazione, specie alla luce di quanto fatto dalla concorrenza.

Il podio è stato completato dalla giapponese Rika Hongo, atleta con qualità di pattinaggio inferiore rispetto alle dirette avversarie per il podio, ma comunque capace di eseguire due doppi axel e sette salti tripli, compresi due flip. Anche in questo caso, il problema maggiore ha riguardato le rotazioni dei salti e l'allieva di Hiroshi Nagakubo può ritenersi soddisfatta per le chiamate del pannello che, a conti fatti, ha giudicato sotto ruotati solamente due salti tripli.

La staunitense Gracie Gold, indiscussa favorita della vigilia, ha mostrato l'unico momento di lucidità quando ha avuto l'accortezza di non ripetere per tre volte un doppio toeloop attaccando ad un triplo salchow un toeloop semplice. Per il resto, ha dato l'impressione di essere sopraffatta dalla pressione salvandosi da una debacle di ben altre proporzioni grazie al punteggio in assoluto più alto sulle componenti del programma e alla qualità su passi e trottole. Ciò premesso, la diciottenne allenata da Frank Carroll ha completato solamente quattro salti tripli lasciando sul piatto forse anche quindici punti nei primi trenta secondi di programma in cui, anzichè eseguire le combinazioni triplo lutz/triplo toeloop e doppio axel/triplo toeloop previste, ha messo insieme con grande incertezza due combinazioni lutz semplice/doppio toeloop e doppio axel/doppio toeloop.

Il quinto posto è andato alla cinese Zijun Li, partita a bomba con le ottime combinazioni triplo flip/triplo toeloop e doppio axel/triplo toeloop, ma poi calata alla distanza ed apparsa nuovamente in evidente difficoltà sul piano atletico negli ultimi due minuti del programma. La diciottenne di stanza a Pechino ha comunque portato caparbiamente a casa tutti gli elementi pianificati completando due doppi axel e sette salti tripli, ma è stata penalizzata dalla qualità di esecuzione, che non le ha consentito di cambiare marcia. Peraltro, nell'economia del risultato, ha anche pesato un triplo lutz marcatamente preso da un filo non esterno.

A seguire, con ampio distacco dalle cinque patinatrici scese sul ghiaccio nell'ultimo gruppo, si è piazzata la debuttante giapponese Yuka Nagai, che ha preceduto di strettissima misura la canadese Gabriella Daleman, autrice del nuovo primato personale, e la statunitense Samantha Cesario.

Nel lungo elenco delle deluse, spiccano anche i nomi della coreana So Youn Park e dalla canadese Alaine Chartrand, rispettivamente nona e decima a causa di prove contraddistinte da innumerevoli incertezze sugli elementi di salto. Nonostante tutto, la padrona di casa è comunque riuscita a fare segnare uno dei migliori punteggi tecnici, ma, come di consueto, ha pagato dazio per via di programmi dalla costruzione scolastica, privi di passaggi di transizione e artisticamente poveri.

 

CLASSIFICA FINALE

01) USA - Polina EDMUNDS    
184.02 (4|1)
02) JPN - Satoko MIYAHARA    
181.59 (1|2)
03) JPN - Rika HONGO    
177.44 (3|3)
04) USA - Gracie GOLD    
176.58 (2|5)
05) CHN - Zijun LI    
175.92 (5|4)
06) JPN - Yuka NAGAI    
168.09 (7|8)
07) CAN - Gabrielle DALEMAN    
167.09 (8|6) PB
08) USA - Samantha CESARIO    
166.76 (9|7)
09) KOR - So Youn PARK    
163.75 (10|9)
10) CAN - Alaine CHARTRAND    
161.22 (6|10)
11) KOR - Hae Jin KIM    
147.30 (11|12)
12) AUS - Kailani CRAINE    
142.16 (12|13) PB
13) KOR - Song Joo CHEA    
139.09 (15|11) PB
14) CAN - Veronik MALLET    
130.15 (13|14)
15) PHI - Melissa BULANHAGUI    
126.32 (16|15)
16) PHI - Alisson Krystle PERTICHETO    
115.87 (17|16)
17) AUS - Brooklee HAN    
114.02 (18|17)
18) BRA - Isadora WILLIAMS    
113.96 (14|18)
19) MEX - Reyna HAMUI    
105.94 (19|19)

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Polina EDMUNDS - Four Continents 2015, Seoul - free program

Mike Henderson, Domenica 15 Febbraio 2015
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Mike Henderson, Domenica 15 Febbraio 2015
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Rika HONGO - Four Continents 2015, Seoul - free program

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