Sinner grandioso e... con rimpianti: finale epica con Alcaraz, il re di Parigi è ancora il murciano

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Sinner grandioso e... con rimpianti: finale epica con Alcaraz, il re di Parigi è ancora il murciano

Tennis: 49 anni dopo Adriano Panatta, il Roland Garros sembrava ormai italiano quando Jannik ha avuto 3 match point a favore nel 4° set, ma il campione in carica è stato capace di ribaltarla dopo 5 ore e mezza di sfida decisa al super tie break. La capitale francese è comunque azzurra con la vittoria nel doppio femminile di Errani e Paolini.

L’impresa più grande, contro l’avversario più tosto e sulla “sua” superficie.

Jannik Sinner è davvero infinito ed è arrivato ad un passo da riportare il tricolore, a quasi mezzo secolo dal titolo di Adriano Panatta (1976), in cima alla Tour Eiffel prendendosi Parigi. Sì, il torneo di singolare maschile del Roland Garros è per il secondo anno consecutivo di Carlos Alcaraz, ma che finale sul “Philippe Chatrier” per una battaglia clamorosa e devastante, lunga 5 ore e mezzo di gioco.

Avanti 2 set a 0 e poi con 3 match point consecutivi a disposizione, sul 5-3 0-40 del 4° set con Alcaraz al servizio, è chiaro che per Jannik i rimpianti sono tanti, ad un soffio da firmare una delle più grandi imprese nella storia dello sport italiano: pensando al suo amato sci, che ha sacrificato per prendere una racchetta in mano a Bordighera quando mamma Siglinde (in tribuna anche oggi a Parigi) e papà Hanspeter (che invece non c'era, "semplicemente perchè doveva lavorare" ha raccontato poi Jannik stesso) hanno visto il loro “bimbo” lasciare casa ad appena 13 anni, questo ragazzo ci riporta ai tempi di Tomba e Compagnoni, incollandoci alla tv per ore e ore.

La prima finale Slam contro Alcaraz, che sarà il suo rivale probabilmente per il prossimo decennio o quasi, è stata semplicemente epica: cinque set per provare a conquistare il primo Roland Garros dopo l’uno-due agli Australian Open e l’US Open 2024.

Il tutto rientrando a Roma dopo il discusso stop di 3 mesi e facendolo da campione totale, subito in finale sulla terra rossa del Foro Italico prima di sfidare nuovamente il murciano, il numero 1 su questa superficie, nella partita più importante.

Alcaraz vince così il suo quinto major su altrettante finali disputate (ad appena 22 anni!), dopo aver rimontato per la prima volta in carriera dallo 0-2: sì, perché Sinner ha messo sotto il fenomenale spagnolo prendendosi il primo parziale con un 6-4 maturato, dopo lo svantaggio di un break sul 2-3, togliendo di nuovo il servizio a Carlos nel decimo game. Poi il secondo set risolto al tie-break (7 punti a 4) dopo essere stato avanti sino al 5-2 e aver contenuto la rimonta di Alcaraz.

Nel terzo, subito avanti il campione in carica con Jannik che ha perso due volte il servizio e ceduto 6-4, ma è stato il finale del quarto set a cambiare la storia di un match folle: al fatidico settimo game lo splendido break dell’azzurro, che sul 5-3 si trova avanti 0-40 con Alcaraz costretto a salvare tre match point in serie. Ci riuscirà Carlos, sfruttando anche un gratuito di Sinner, e poi ecco arrivare il break per l’aggancio e alla fine portare la sfida al quinto con un tie break (7-3) perfetto.

L’inerzia sembra girata, il murciano scappa subito nel parziale decisivo, ma il cuore dell’altoatesino è immenso: quando Alcaraz serve sul 5-4, ecco arrivare il break di Jannik e poi il sorpasso sul 6-5; Carlos riesce a salvarsi nel game che lo porterà al super tie break, dominato da fenomeno assoluto con un eloquente 10-2, al termine della finale più lunga nella storia del Roland Garros.

Alcaraz ora andrà alla ricerca del terzo Wimbledon in serie, ma sull’erba londinese ci sarà anche un Sinner con la voglia di conquistare per la prima volta anche quel titolo, nello Slam più ambito.

In una domenica leggendaria, il tennis italiano comunque può sorridere per quanto ottenuto in mattinata da Sara Errani e Jasmine Paolini, che vincono il primo major in coppia coronando il torneo di doppio femminile, sulla stessa terra rossa che, la scorsa estate, vide la romagnola e la toscana conquistare l’oro olimpico: 6-4 2-6 6-1 il punteggio in favore delle azzurre nella finalissima contro Krunic e Danilina.

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