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Sima: "Il nuovo Consiglio Federale dovrà dare massima importanza a trovare una soluzione sul caso Armani-Kappa"

Sima: 'Il nuovo Consiglio Federale dovrà dare massima importanza a trovare una soluzione sul caso Armani-Kappa'
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Sima: "Il nuovo Consiglio Federale dovrà dare massima importanza a trovare una soluzione sul caso Armani-Kappa"

In questa lunga campagna elettorale si è sempre presentato al fianco di Alessandro Falez quale nuovo Presidente della FISI, Enzo Sima, classe 1958 da Camporosso, si è candidato per quello che potrebbe essere il suo terzo mandato da consigliere laico alla Fisi nazionale.

Tesserato per l’U.S. Camporosso, società con la quale ha mosso i primi passi sullo sci, Sima vanta un passato da allenatore presso i Comitati Regionali Friuli Venezia Giulia e Trentino gestendo il primo progetto di collaborazione tra scuola e Federazione Italiana Sport Invernali. Successivamente Sima ha lavorato al fianco del compianto Severino Bottero allenando le squadre Azzurre giovanili fino a quando non ha intrappreso l'attività di Responsabile del Polo sciistico di Piancavallo.

Nella nota località sciistica del pordenonese Sima rimane fino al 2021, gestendo in parallelo dal 2016, come responsabile per PromoturismoFVG (società di gestione turistica della Regione FVG), prima il Prodotto Montagna regionale, e poi dal novembre del 2021 il nuovo settore turistico regionale del Bike. In entrambi questi incarichi ha organizzato con successo numerosi eventi agonistici anche internazionali di diverse discipline.

Da sempre schierato a favore dei principi della condivisione, della meritocrazia e soprattutto della trasparenza, Sima, nei sui mandati come Consigliere Federale Laico in seno alla FISI, si è contraddistinto per la ricerca continua del dialogo con i vertici federali e talvolta non ha mancato di manifestare il suo disaccordo su alcune tematiche, come nel 2010 quando assieme ad alcuni colleghi consiglieri ha dato origine alla Fisi Etica in contrapposizione alla Presidenza Morzenti, coinvolta in una vicenda giudiziaria.

A pochi giorni dal voto, Neveitalia ha avvicinato l'ex-allenatore tarvisiano ponendogli alcune domande di attualità, in particolare sulla vicenda Armani-Kappa il cui esito è tutt'altro che in dirittura d'arrivo...

Lunedì il Tribunale di Milano ha inibito a FISI l’utilizzo del marchio Armani. Lei fa parte del Consiglio Federale che ha gestito la transizione da Basic a Armani. Perché questo pasticcio?
"State facendo la domanda alla persona sbagliata. Sono stato l’unico consigliere insieme a Marocco a essersi opposto alla trattativa e a votare contro il mandato al presidente a trattare con Armani. Marocco si è astenuto, gli altri tutti a favore e io ho votato contro. Perché le offerte dei due sponsor tecnici erano equivalenti tra loro e non mi sembrava prudente scaricare quello che avrebbe avuto ragioni per scatenare una causa risarcitoria miliardaria. FISI non è una società privata, ma una Federazione Sportiva Nazionale e, come amministratori, abbiamo il dovere di essere cauti nelle scelte. Ho fatto del mio meglio per evitare che FISI potesse trovarsi nell’attuale situazione e non ho nulla da rimproverarmi. Pensa che neppure ho mai visto il contratto FISI Armani, benché l’abbia chiesto; il presidente non l’ha portato in consiglio. Ha solo riferito ai consiglieri che era più conveniente di quello con Basic senza specificarne i dettagli."

Adesso FISI dovrà adeguarsi alle decisioni del Tribunale e rinunciare all’utilizzo del marchio Armani. Fino a quando potrà durare la situazione?
"Io auspico che il nuovo consiglio che verrà fuori dalle elezioni di sabato si impegni immediatamente a trovare una soluzione, aprendo un tavolo di trattativa con le due società, perché un accordo immediato è senza dubbio auspicabile rispetto a una sentenza definitiva dopo vari gradi di giudizio. Così che gli atleti delle squadre nazionali possano presentarsi alla stagione agonistica con la certezza dei capi da indossare e degli sponsor da esibire. Ne va non solo dei loro risultati sportivi e della salute del bilancio federale, ma anche del prestigio della federazione e del paese."

Le elezioni di sabato la vedono candidato consigliere. Ma c’è un ricorso pendente sulla sua candidatura perché avrebbe già esaurito il terzo mandato.
"Si, c’è un ricorso al Collegio di Garanzia del CONI sulla questione, ma lo ritengo non fondato. Perché equipara il mio curriculum a quello di Roda, mentre è totalmente diverso. Io fui eletto per la prima volta consigliere nazionale FISI nel 2010, presidente Morzenti. Quelle elezioni, però, furono annullate nel 2011 proprio dal Collegio di Garanzia del CONI, il quale affermò che l’assemblea elettiva, esclusi i voti illegali, non aveva avuto il quorum sufficiente a deliberare. Quindi, fu un’elezione radicalmente nulla, così come inesistente il mandato degli elettori. Ci fu infatti il commissariamento della FISI, con Carraro che indisse nuove elezioni nel 2012; divenne allora presidente Roda, col suo primo mandato biennale, oggi al vaglio del CGS. Quello si che fu valido. Nell’occasione, io non fui rieletto. Sono pertanto candidabile, avendo svolto solo due mandati, 2014/2018 e 2018/2022."

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