All'Hangar Bicocca di Pirelli, l'Assemblea Elettiva che ha confermato il Presidente alla guida della Federazione Italiana Sport Invernali, anche se il Collegio di Garanzia del CONI dovrà esprimersi sui ricorsi di Maldifassi, Falez e Dalpez, i candidati rimasti in corsa dopo il prevedibile ritiro di Bisconti e sconfitti alle urne. "Era già un successo essere qua, lavoriamo per migliorare ancora", le prime parole di Roda.
Sarà Flavio Roda IV, per superare il decennio alla presidenza della FISI che guida dal 2012 e dovrà portare verso i Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, il grande appuntamento che caratterizzerà il prossimo quadriennio.
Il dirigente bolognese è stato scelto nuovamente dai rappresentanti degli sci club e degli affiliati di tutta Italia, proclamato sul palco dell'Hangar Bicocca di Pirelli nell'Assemblea Federale Ordinaria Elettiva in scena quest'oggi a Milano e presieduta dall'ex consigliere Carmelo Ghilardi (alla presenza del vice presidente del CONI, Claudia Giordani, e di Manuela Di Centa in qualità di membro del CIO).
Sarà quindi il quarto mandato per Roda, seppur “non completo”, e proprio su questo vertono i ricorsi proposti dagli altri tre candidati poi battuti alla votazione, dopo il ritiro di Giacomo Bisconti (più che prevedibile e annunciato sul palco prima di andare alle urne), ovvero Stefano Maldifassi, Angelo Dalpez e Alessandro Falez che, come noto, si sono rivolti anche al Collegio di Garanzia del CONI che deciderà sull'eleggibilità o meno di Roda verosimilmente entro fine mese. In caso di giudizio avverso al Presidente confermato, sostanzialmente sarà tutto da rifare.
Il numero 1 di via Piranesi è stato confermo al primo scrutinio, con il 57,62% delle preferenze sugli 86568 voti totali; Stefano Maldifassi ha raccolto il 28,98%, Angelo Dalpez l'8,18%, Alessandro Falez, il primo a candidarsi in questa tornata elettorale, solo il 4,56%.
In attesa della formazione del nuovo Consiglio Federale (23 i candidati per il ruolo di “laici”), negli interventi pre votazioni, Roda aveva sottolineato come fosse “già un successo essere qua oggi, dopo 3 mesi di massacro – ha sottolineato in merito alle polemiche che l'hanno accompagnato verso la nuova candidatura – Devo chiedere scusa agli sci club, perchè in questo periodo avrei voluto confrontarmi con loro, ma per rispetto della situazione ho cercato solo di fare il mio dovere per la FISI. Forse è vero, a volte accentrando troppo alcune iniziative, ma credo anche che avere combattuto in questo modo contro di me dimostri che non c'è così tanto amore per la Federazione come si dice.
Io porto i dati attuali, in particolare sull'alto livello, con la Federazione che ha la bellezza di 522 atleti nelle squadre nazionali, seguiti da 320 tecnici: credo siano numeri molto importanti, anche se certo si può migliorare, ma innanzitutto bisogna almeno mantenere tutto questo. So bene che attualmente è il territorio a soffrire maggiormente, penso che ci siano priorità come un premio per gli sci club che riusciranno ad inserire un atleta in nazionale, come accadeva anni fa, e lavorare sul finanziamento dell'attività agonistica a livello regionale, rivedendo i parametri dei contributi per l'attività giovanile”.
Il Presidente della FISI, in precedenza, aveva tracciato il bilancio del quadriennio 2018-2022, ringraziando in primis atleti e gruppi sportivi, sino ai tecnici e ai vari staff. “Specialmente per come ognuno ha saputo superare il periodo del covid, visto che quell'8 marzo 2020 ci siamo trovati a chiudere tutto dalla mattina alla sera. Se parliamo di risultati sportivi, andiamo delle 30 classifiche generali di Coppa del Mondo conquistate in questo quadriennio, tra le varie discipline, e altrettante medaglie nell'ultimo inverno ai Mondiali juniores, ragionando già su quel grande appuntamento rappresentato da Milano Cortina 2026.
Abbiamo anche acquisito un peso politico e tecnico a livello internazionale, tanto da avere 87 gare organizzate sulle nostre nevi nel prossimo inverno, portando pure il congresso FIS in Italia, proprio qui a Milano, dopo oltre 70 anni. Per non dimenticare il Mondiale di sci alpino del 2021 a Cortina, un grande successo anche a livello economico. Le 9 medaglie di Pechino 2022 contano come tanti altri numeri, in particolare sugli aspetti economici che, come sapete, abbiamo curato molto attentamente. Siamo cresciuti anche a livello di immagine, ottenendo sponsorizzazioni per oltre 12 milioni di euro, oltre al dato eccezionale dei diritti tv con più di 6 mln”.
Alessandro Falez è stato il primo dei cinque candidati a presentare la sua proposta sul palco dell'Hangar Bicocca: “Abbiamo avuto il dubbio di poter essere qui oggi, il Coni ha deciso di farci incontrare e sono comunque elezioni che rimarranno nella storia – le parole del dirigente romano, atleta a livello Master – essendo quelle che ci porteranno ai Giochi di Milano Cortina e che per la prima volta trovano cinque candidati presidenti (poi diventati quattro) e 23 tra i consiglieri laici. Sono anche le elezioni che ci pongono di fronte alla possibilità che il presidente uscente, visto che la decisione è ancora aperta, debba decadere da statuto e lascio a voi le implicazioni su un voto con questo rischio.
Ho sempre riconosciuto a Roda di aver preso in mano una Federazione in quelle condizioni, trasformandola in una realtà forte e vincente, mettendoci passione e competenza, ma serve un passo avanti per fare qualcosa di più con una FISI trasparente e partecipata. Con Enzo Sima abbiamo messo in piedi un programma ambizioso, con la volontà di ampliare e rafforzare la base, facendo fare ai ragazzi esperienze multidisciplinari. Dando sostegno agli sci club e alle strutture territoriali, con risorse economiche e organizzative”.
L'ex vice presidente FISI (dimessosi in estate), Angelo Dalpez, ha parlato così: “La mia ha voluto essere una candidatura per una FISI più democratica e con rispetto dei ruoli, lealtà, dialogo e condivisione – ha spiegato colui che ha guidato il comitato Trentino per 14 anni – Credo che la nostra Federazione abbia perduto la sua blindatura ideologica, bisognerà ripartire dai principi fondamentali che sono la base, specialmente in tempi come questi. Lo richiedono le società sparse sulla penisola, coloro che sono la vera linfa della FISI, visto che la realtà è lontana da via Piranesi.
Serve una FISI più aperta e collaborativa, serve riorganizzarsi con ruoli ben definiti, per migliorare la programmazione e la gestione delle risorse. Si deve ripensare al ruolo dei comitati, alla mole di lavoro che svolgono e che va sostenuto dalla Federazione. E poi serve maggiore attenzione per i corpi militari: è indubbio che lo sci alpino sia il traino, ma serve un progetto mirato per le discipline nordiche, oltre ad aiutare gli ski college e i maestri di sci”.
Giacomo Bisconti, direttore della Coscuma e della STF, ha fatto un passo indietro annunciando il ritiro della candidatura, che già si preventivava alla vigilia delle elezioni, direttamente in occasione del suo discorso nell'Assemblea milanese, appoggiando completamente il Presidente Roda. D'altronde, il tecnico toscano era stato l'unico a non presentare ricorso contro il numero 1 della FISI in merito alla candidabilità: “I risultati economici e sportivi della Federazione in questi ultimi anni sono sotto gli occhi di tutti – ha detto Bisconti – Flavio Roda ha tutta la mia stima e riconoscenza, il mio passo indietro è doveroso anche alla luce delle ultime vicende. E' il momento di far emergere una FISI coesa, credo che disperdere voti non aiuti.
Magari avrò altri ruoli in futuro, il mio impegno in FISI continuerà e chissà che magari un giorno non possa dirigerla come Presidente”.
Stefano Maldifassi è colui che ha insidiato maggiormente la vittoria di Roda: “E' stato un percorso fantastico – ha detto l'ex campione italiano di skeleton – fatto sul territorio. Mi sono concentrato sui veri problemi della base: abbiamo tutti una grande paura di questo cambiamento, il timore di perdere privilegi e sicurezze. Io credo che il cambiamento debba essere crescita, arricchimento delle persone, ma la continuità sono gli sci club, il movimento, che ha bisogno di regole precise e comprensibili per sviluppare e sostenere lo sport.
Abbiamo bisogno di una ventata di giovani che possa mettersi al servizio della FISI: questi ragazzi sono pronti e hanno la capacità di avere visione, ma noi non li stiamo accogliendo. Siamo invidiati dal mondo, ma facciamo poco come Federazione per i nostri territori, che invece fanno tanto per sopravvivere”.
BOLLETTINO NEVE
LOCALITÀ | I.APERTI | H. Min/Max |
---|---|---|
Passo dello Stelvio | 4/4 | 130-300 cm |
Ghiacciaio Val Senales | 2/11 | 20-50 cm |
Saas-Fee | / | 0-0 cm |
Breuil-Cervinia | 0/15 | 0-60 cm |
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