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E' una Wierer che ha tanta voglia di ripartire: "Il riposo mi ha fatto bene, le motivazioni non mancano"

Biathlonl'intervista

E' una Wierer che ha tanta voglia di ripartire: "Il riposo mi ha fatto bene, le motivazioni non mancano"

Ospite del "Puppo&Ambesi Live by Night" (potete rivedere l'intera puntata in video), la fuoriclasse altoatesina ha confermato la volontà di arrivare sino ai Giochi di Pechino 2022.

Serena, rilassata e felice”. Si è definita così Dorothea Wierer, a due mesi e mezzo di distanza da quell'ultima gara stagionale che l'ha visto regalarsi e regalare al biathlon azzurro la seconda Coppa del Mondo consecutiva, dopo i trionfi mondiali con i due ori nella sua Anterselva.

Nel salotto di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi (la trasmissione è visibile su NEVEITALIA), “Doro” ha parlato di tutto, dalla ripresa degli allenamenti sia in bici che con il fucile in mano, a quelle motivazioni ritrovate al 100% dopo il lungo periodo riposo “aiutato” anche dal lockdown. “Proprio così, questa primavera ho avuto finalmente il tempo per riposarmi e già a fine aprile, con la certezza della conferma dello staff tecnico, avevo capito di essere ancora più motivata per continuare e provare a togliermi qualche altra soddisfazione”.

Con vista sui Giochi di Pechino 2022 per cercare quell'oro olimpico che, ormai, rimane l'unico titolo mancante nel palmares di Wierer: “Lo faccio solo perchè mi rendo conto di poter avere la possibilità di essere ancora competitiva, non avrebbe senso altrimenti visto che c'è anche una vita dopo la carriera, con la famiglia in primis”.

I pensieri non possono che tornare a quanto successo a Kontiolahti, con la seconda sfera di cristallo arrivata al termine di un inseguimento pazzesco: “Pensavo di averla già persa, Eckhoff aveva troppo vantaggio considerata la sua forma – racconta Dorothea – Io sono andata a testa bassa senza guardare al suo piazzamento, poi si è rivelata una gara difficile per il vento ed è successo di tutto. All'ultimo giro non capivo la mia posizione, ma lei era lì e sapevo di essere in corsa, anche se ho dovuto chiedere agli allenatori se avessi vinto la coppa o meno”.

Una Coppa del Mondo arrivata sparando sotto l'80% in piedi, segnale di quanto la crescita sugli sci e in tutti gli aspetti della gara sia stata assoluta: “Da giovane ero pigra, ma da qualche anno mi alleno da vera professionista e con l'aiuto degli allenatori sono arrivata certamente ad una certa maturazione sportiva. Io non guardo mai le percentuali, ma quest'anno ero conscia delle mie difficoltà in piedi dovute soprattutto ai problemi alla schiena; è stato difficile mentalmente, prima dei Mondiali siamo riusciti a risolvere in qualche modo con il lavoro dei fisioterapisti, anche se devo continuare a gestire questa situazione per non avere dolori”.

Il titolo mondiale nell'Individuale di Anterselva, con un'altra rimonta incredibile su Hinz, è stato forse il momento più emozionante della magica stagione di Dorothea, ma la diretta interessata spiega che “quel format di gara ancora non mi piace, perchè è un po' noioso, tutto va più lentamente e devi pensare molto. Quel giorno stavo bene, avevo il pubblico e un'atmosfera super: dopo i due errori ai primi due poligoni ho mantenuto la concentrazione e l'ultimo giro... è stato molto intenso”.

I giovani del futuro? La stella azzurra si sta allenando in questi giorni con Tommaso Giacomel (“è un ragazzo che non ha paura, non vede l'ora di crescere e vincere”), ma pensa anche ad un gruppo intero “che avrà la possibilità di allenarsi in un contesto competitivo, anche per questo spero si possa cominciare presto con i raduni di squadra, già a fine giugno in Val Martello”. Wierer potrebbe esordire nella stagione estiva, chiaramente condizionata dalla pandemia, a fine agosto a Wiesbaden, nel city biathlon tedesco spostato di qualche settimana. “Ho confermato la mia presenza, poi vedremo per i campionati italiani”.

Infine una battuta su Stina Nilsson, “all'inizio è stata una sorpresa, ma ho capito che si era preparata molto e sarà una bella concorrenza, utile anche per tutta la squadra svedese”, e sugli obiettivi futuri che rispondono alla volontà di “concentrarmi sul presente conscia che il biathlon è uno sport dove fai presto a ritrovarti indietro, quindi è difficile dire se sarà possibile vincere un'altra Coppa del Mondo. Dipenderà molto dalle prime gare, con tutte le incognite legate al calendario: io sarò pronta”.

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