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Torino 2006. Da eterna piazzata a campionessa olimpica. La favola di Svetlana Ishmouratova

Torino 2006. Da eterna piazzata a campionessa olimpica. La favola di Svetlana Ishmouratova
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Getty Images

BiathlonBiathlon - 10 anni fa

Torino 2006. Da eterna piazzata a campionessa olimpica. La favola di Svetlana Ishmouratova

Il 13 febbraio 2006 a Cesana San Sicario si apre il programma femminile del biathlon ai XX Giochi olimpici invernali. Va in scena l’individuale, gara che seppellisce definitivamente una nomea di “eterna piazzata” e il cui podio cambia connotati dopo la premiazione per via di un anomalo caso di doping.

Il contingente ridotto a quatto pettorali costringe la Germania a “tagliare” atlete del calibro di Katrin Apel e Simone Denkinger. La posizione dell’head coach Uwe Müßiggang – che opta per schierare Kati Wilhelm, Uschi Disl, Martina Glagow e Andrea Henkel – è tutto sommato condivisibile e relativamente obbligata.

Al contrario sorprende la decisione dei tecnici russi di lasciare a riposo Olga Zaitseva in favore della meno quotata Anna Bogaliy-Titovets. Quest’ultima sarà sostanzialmente impalpabile, ma poco cambia perché a fine gara la Russia festeggia un autentico trionfo.

La medaglia d’oro è infatti appannaggio della solidissima Svetlana Ishmouratova, all’ennesima granitica prestazione del suo inverno. La trentatreenne di Chelyabinsk – indubbiamente fra le concorrenti più quotate alla vigilia – realizza il sesto tempo sugli sci e commette un unico errore al tiro in una giornata in cui un infido vento mette a dura prova la precisione di tante favorite.

Quando la sua prima posizione diventa ormai inattaccabile, la veterana siberiana appare visibilmente commossa. In fin dei conti oggi va in scena una favola o quello che potrebbe essere il copione di un film. Non va dimenticato come Ishmouratova sia stata costretta a recitare per anni la parte dell’eterna piazzata, arrivando ad accumulare qualcosa come 13 secondi e 8 terzi posti (compresi un argento e un bronzo iridati) prima di riuscire finalmente a imporsi nel dicembre 2005 a Brezno-Osrblie per poi primeggiare anche nel contesto più prestigioso esistente, quello dei Giochi olimpici.

Anche la piazza d’onore va a un’esperta russa, ovvero Olga Pyleva. La trentenne di Krasnoyarsk manca un bersaglio in apertura, ma successivamente realizza tre sessioni pulite e si attesta al secondo posto. Foto di rito e premiazione in serata, ma non ci sarà gloria per lei.

Quarantotto ore dopo infatti il Cio annuncia che i controlli antidoping hanno rivelato la sua positività al Carphedon, uno stimolante. L’atleta viene di conseguenza squalificata, tolta di classifica e privata della medaglia. A differenza di tanti dopati, presenti passati e futuri, la siberiana non strepita di complotti spergiurando di essere innocente. Dichiara di vergognarsi profondamente e di volersi ritirare.

Nei giorni a venire si comprenderà come la situazione sia un vero e proprio incidente. Nelle settimane antecedenti ai Giochi olimpici Pyleva soffriva di un’infiammazione a una caviglia e per curarla si era fatta prescrivere dal suo medico di base un farmaco che, stando al bugiardino, non avrebbe dovuto contenere alcuna sostanza proibita. In realtà la composizione era ben diversa e l’assunzione del medicinale ha avuto disastrose conseguenze.

In altre parole, non vi è dolo in questo caso di doping e addirittura il presidente dell’Ibu, Anders Besseberg, si spende in prima persona per difendere la russa che, scontata la squalifica, tornerà in attività e parteciperà con successo ai Giochi olimpici del 2010.

L’odierna medaglia d’argento passa quindi al collo di Martina Glagow, inizialmente terza. La tedesca disputa una prova sulla falsariga di quella di Ishmouratova, ma commette un errore in più che le impedisce di lottare con la più anziana avversaria. A dispetto della squalifica di Pyleva, la Russia raccoglie comunque due medaglie poiché il bronzo viene assegnato ad Albina Akhatova, originariamente quarta.

Il podio non è certo sorprendente poiché è interamente formato da tiratrici in una giornata in cui le fondiste più forti sbagliano davvero troppo.

Kati Wilhelm conferma la sua idiosincrasia con il format della 15 km e, dopo un ottimo inizio, incappa in una debacle al terzo poligono dove non si adatta al vento. Alla fine accumula 5 penalità, tante quante Anna Carin Olofsson e Uschi Disl che dal canto loro sono decisamente imprecise in piedi. Le tre donne più rapide nel fondo si classificano quindi rispettivamente sedicesima, quindicesima e dodicesima.    

Conclude invece sesta con tre bersagli mancati Sandrine Bailly. Al di là del piazzamento di prestigio, la francese fatica più del previsto sugli sci e deve rinunciare ancora una volta a ottenere quell’oro olimpico ancora assente dalla sua bacheca. Lo stesso discorso vale per Liv Grete Poirée, nona a causa di un triplice errore all’ultimo poligono dopo essere risultata sino a quel momento pulita.

La sessione di tiro conclusiva è la croce anche di Andrea Henkel, campionessa olimpica e iridata in carica di questo format. La tedesca, dopo tre zero, sbaglia due volte in chiusura e rimane ai piedi del podio classificandosi appena davanti a un’atleta recentemente balzata agli onori della cronaca, essendo ancora in attività. Si tratta della polacca Krystyna Palka che realizza l’unico shoot-out di giornata e ottiene una sorprendente quinta moneta.

In casa Italia discreta prestazione di Michela Ponza, diciassettesima con due errori. La medesima performance al tiro è realizzata da Barbara Ertl, trentottesima. Le sorelle Saskia e Nathalie Santer invece sbagliano troppo, concludendo rispettivamente cinquantunesima e ciquantaduesima.

Wilhelm rimane comunque ampiamente al comando della classifica generale di Coppa del Mondo con 559 punti contro i 445 di Disl, i 407 di Bailly, i 404 di Glagow e i 390 di Olofsson.

Dal canto suo Ishmouratova festeggia due volte poiché fa sua anche la Coppa di specialità dell’Individuale nonostante abbia dovuto saltare quella di Hochfilzen. I due successi nelle due 15 km disputate sono infatti sufficienti per mettere le mani su una legittima piccola Sfera di cristallo.  

Ora spazio alle sprint. Gli uomini scenderanno in pista il 14 febbraio, le donne invece il 16.

POS

|

ATLETA

|

NAT

|

TIRO

|

TEMPO

1

|

ISHMOURATOVA Svetlana

|

RUS

|

0+0+1+0

|

49:24.1

DSQ

|

PYLEVA Olga

|

RUS

|

1+0+0+0

|

+45.5

2

|

GLAGOW Martina

|

GER

|

0+1+0+1

|

+1:10.8

3

|

AKHATOVA Albina

|

RUS

|

1+0+0+1

|

+1:30.9

4

|

HENKEL Andrea

|

GER

|

0+0+0+2

|

+2:22.2

5

|

PALKA Krystyna

|

POL

|

0+0+0+0

|

+2:26.6

6

|

BAILLY Sandrine

|

FRA

|

1+1+0+1

|

+2:34.1

7

|

NAZAROVA Olga

|

BLR

|

2+0+0+0

|

+2:35.5

8

|

LEVCHENKOVA Natalia

|

MDA

|

0+2+0+0

|

+2:47.6

9

|

POIREE Liv Grete

|

NOR

|

0+0+0+3

|

+2:57.9

10

|

LIDUMA Madara

|

LAT

|

1+1+1+1

|

+3:03.1


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